auroville 90

BENVENUTI AD “AUROVILLE”, LA CITTADINA INDIANA NATA DALLE UTOPIE DEGLI ANNI ’60, DOVE NON ESISTONO GOVERNO, RELIGIONE, DENARO E GIORNALI - UN TEMPO ERA PARADISO HIPPIE, OGGI HA PROBLEMI DI CRIMINALITA’ E NON SI SA DOVE VADANO A FINIRE LE DONAZIONI

Maddy Crowell per “Slate”

 

per le strade di aurovilleper le strade di auroville

Dopo tre ore di volo da Delhi a Chennai, varie ore di autobus da Chennai a Pondicherry e un taxi, ho finalmente raggiunto l’ultima utopia spirituale esistente, Auroville. Qui il termine “auro” è un’ossessione, si trova ovunque, come tributo al filosofo e guru indiano Sri Aurobindo. Da queste parti l’alcol è vietato ma in fondo nessuno segue la regola. Non sembra nemmeno di stare in India.

 

auroville   490auroville 490

Auroville nacque a seguito del “flower-power” anni Sessanta, fu una rivoluzione psicologica, un’avventura in cui si fondevano marxismo e anarchia. Non c’era governo, moneta, religione, né giornali con titoli su povertà, genocidi e guerre. Fu fondata nel 1968

da Mirra Alfassa, una francese che tutti chiamavano “La Madre”. La sua foto campeggia ovunque. Era la segreta amante di Aurobindo, il quale risvegliò l’anima indiana dalla colonizzazione e propose una nuova consapevolezza.

segnali per aurovillesegnali per auroville

 

La città ospitava 50.000 persone. La Madre autorizzava o negava il permesso ai nuovi arrivati. Se li accoglieva, dava in regalo una rosa e chiedeva di piantare un albero. Così nacque la foresta. I primi abitanti non avevano nulla, né denaro, né case. Vivevano in buchi. Ora ha 2500 residenti permanenti e 5000 visitatori provenienti da 100 paesi. Non si trattava solo del paradiso hippie, ma della realizzazione delle più alte aspirazioni indiane. Ogni anno il governo indiano dà ad Auroville 200.000 dollari e l’UNESCO la protegge dal 1968, ma la zona non è esente da problemi e negli anni si sono registrati casi di furto, molestia, stupro, suicidi e anche un omicidio.

auroville auroville

 

Con il taxi ho passato negozi che vendono magliette di Bob Marley, ho visto vari cartelloni che indicavano un centro di cure psichiatriche, e più mi inoltro nella foresta, più gli edifici diventano futuristici. Strutture in vetro spuntano fra gli alberi, con nomi tipo “Aspirazione”, “Solitudine”, “Disciplina,”Grazia”. Le strade sono un labirinto di sentieri e vicoli ciechi. A un certo punto sorge una cupola in oro, la “Matrimandir”, anima di Auroville, dove molti vanno a meditare.

guesthouse aurovilleguesthouse auroville

 

Alla fine, tra alberi di mango e felci, trovo una casa bianca, e la persona che mi ospita si presenta: «Sono Shanta». E’ nata qui 30 anni fa, si è sposata con un americano e hanno due bambini. La sua casa, come le altre qui, ha pannelli solari. Non pago la stanza, devo versare 150 rupie a notte alla città (poco più di due dollari) e il resto è un contributo volontario, se me la sento. Il Municipio non è poi diverso da quello di qualsiasi altra parte del mondo, stessa burocrazia, stessa fila di scrivanie e uffici. 

 

auroville  0auroville 0

La famiglia di Shanta cresce il suo orto, fa il pane, ricicla e riusa tutto. Lei mi dice: «Devi stare attenta a girare da sola di notte». Eppure la giungla è silenziosa, c’è una calma mai vista. Auroville ha 32 ingressi e nessun cancello, è a dir poco vulnerabile. Mi racconta che la casa in cui siamo ha una cattiva energia perché negli anni precedenti ci sono stati due suicidi. Prima di trasferirsi la sua famiglia ha usato un dispositivo per rilevarne l’energia ed è risultato che l’abitazione aveva tre vortici che inghiottivano la positività.

la cupola per la meditazione matrimandirla cupola per la meditazione matrimandir

 

Quasi tutti gli abitanti di Auroville hanno una “amma”, una donna delle pulizie che bada anche ai bambini. E’ un modo per dare impiego alla gente dei villaggi vicini. Faccio un giro per i sentieri e scopro che più si va verso il centro, più diventa desertico. I negozi che vendono cibo, caffè e vestiti stanno tutti nel cerchio verde, una barriera invisibile e cilindrica che segna il perimetro della città. C’è il wi fi e gli stranieri con dreadlocks e dhoti (la tipica tunica indiana maschile) fumano sigarette e controllano “Facebook” dai cellulari.

 

Molti se ne vanno durante l’estate, fa troppo caldo. Tornano a casa soprattutto per racimolare qualche soldo.

 

casa di aurovillecasa di auroville

Incontro gente che sta qui per qualche mese o per qualche anno, coltiva e medita, cerca un luogo a cui appartenere, stufa del sistema occidentale. Ci vogliono due anni per diventare residente. Devi dimostrare di essere autosufficiente e dedito alla causa. Non puoi andartene per quel periodo e devi lavorare gratis come contributo alla città. Dopo due anni affronti la Commissione di Selezione e ottieni un lavoro: cinque ore al giorno, il resto lo dedichi a te stesso.

 

Esiste anche la commissione che vaglia ogni articolo, film e foto riguardante Auroville. In questo ufficio incontro Elaine Catherine, di origine canadese, che mi racconta: «La realtà, una volta che vivi qui, è diversa da quella che ti aspetti. Non tutta rosa e fiori ma io credo ancora in questo sogno di unità, ci aiutiamo l’un altro». Nel 2010 una gang della limitrofa Kuilapalayam ha decapitato un abitante e ha appeso la testa fuori dal municipio.

 

Un altro olandese è stato ucciso durante uno scippo. Auroville allora ha dovuto creare una squadra di sicurezza, ma la foresta è vasta e incontrollabile. E poi, in una città senza soldi, chi controlla i soldi? Non è chiaro. I suoi abitanti non hanno soldi (se non quelli risparmiati a casa) ma la città è ricca, incassa donazioni dai privati e fondi governativi. Il governo locale non esiste, esistono vari gruppi di volontari con i quali non sono riuscita ad entrare in contatto. Hanno risposto che erano troppo impegnati.

 

Dopotutto gli abitanti non sembrano troppo interessati a sapere dove vanno a finire i soldi e quanti fondi siano ufficialmente disponibili. Però appena arrivata io ho dovuto comprare in contanti una “Aurocard”, da usare in negozi e ristoranti, nessuno dei quali l’ha accettata. Preferivano contanti. La maggior parte della gente qui non ha interesse per il danaro. Sono artisti, sognatori, agricoltori, avventurieri creativi. Si sono trasferiti in un mondo che permette loro di dimenticare quello reale.

 

Faccio una lista dei problemi: c’è poca acqua disponibile, molta burocrazia, poca trasparenza sui conti e violenza, anche se esterna. Ma ci sono pannelli solari, coltivazioni organiche, arte spontanea, eventi culturali, educazione per tutti. Dopo due settimane torno a Pondicherry, nel caotico traffico indiano. In un bar incontro un ex abitante di Auroville, che mi dice: «In quel posto vanno quelli che devono essere curati. Se ci riescono, se ne vanno». Curati da cosa? «Questa è la domanda».

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...