gabriele d'annunzio giordano bruno guerri vittoriale

PER IL VATE OGNI BUCO ERA TRINCEA - GIORDANO BRUNO GUERRI, CONFERMATO PRESIDENTE DEL VITTORIALE: “È LECITO PENSARE CHE D’ANNUNZIO CON LE SUE PARTNER FEMMINILI SI ESIBISSE IN RUOLI LESBICI. PROBABILMENTE TUTTA QUESTA FLUIDITÀ DI GENERE LUI OGGI LA CAVALCHEREBBE, SE NON ALTRO PER AVERE PIÙ OPPORTUNITÀ” – NON SOLO AVEVA LA CAPACITA' DI INCIDERE SULLE MODE, ERA ANCHE COPYWRITER. IL VATE INVENTÒ "LA RINASCENTE". ANCHE LO "SCUDETTO" È ROBA SUA…

Francesco Specchia per "Libero quotidiano"

 

Giordano Bruno Guerri

«Conservare la libertà intatta fino all'ebbrezza». Benignamente ossessionato dallo spettro di Gabriele D'Annunzio - di cui sospetto essere la reincarnazione - Giordano Bruno Guerri nottetempo prepara il convegno sulla follia del Vate (al festival Follemente di Teramo, diretto da Gianluca Veneziani). E nel mentre riceve la notizia della sua riconferma alla Presidenza del Vittoriale degl'Italiani. Col quarto mandato in tredici anni, è recidivo.

 

gabriele d'annunzio 8

Oramai è parte delle sacre mura. Giordano, su dite si posa la polvere dei secoli. Ancora presidente e con un museo/mausoleo/circo maximo che non riceve finanziamenti pubblici, e con Franceschini, un ministro di sinistra che rinomina manager uno storico di destra noto per criticare la destra. Qualcosa non mi torna...

«Cosa non ti torna? Sono contento che il mio lavoro sia apprezzato trasversalmente. Il Vittoriale è rimasto sempre in attivo grazie allo sbigliettamento (chiudiamo a 180mila visitatori, più 70mila rispetto al 2020).

 

gabriele d'annunzio 2

Abbiamo trasformato quel progetto visionario in ciò che voleva D'Annunzio: un luogo dove pulsassero natura, storia, vita e bellezza e dove fosse omaggiato nei tempi. L'abbiamo terminato con la pavimentazione del teatro e riportando al mausoleo le salme dei compagni d'arme del Vate: il 4 dicembre, dopo il ritorno dei resti del sindaco di Fiume Riccardo Gigante che Tito gettò in una fossa comune, inumiamo l'ultima salma del sergente Antonio Gottardo»

gabriele d'annunzio 5

 

Al festival sulla follia tu parli delle Tre follie di Gabriele D'Annunzio. Quali sarebbero?

«La prima è, appunto, il Vittoriale. La seconda e l'impresa di Fiume: partì dall'essere nazionalista e divenne rivoluzionaria, si voleva annettere Fiume all'Italia e si finì con la voglia di annettere l'Italia a Fiume. E, se ci pensi, la Carta del Carnaro promulgata l'8 settembre 1920 durante gli ultimi mesi dell'impresa; be', precorreva i tempi. In un momento in cui tutto il mondo discuteva se dare il voto alle donne, la carta predicava l'uguaglianza assoluta tra uomo e donna: la donna non solo poteva votare, ma essere eletta e doveva fare perfino il servizio militare».

giordano bruno guerri

 

Alla faccia del MeeToo, del politicamente corretto, della violenza di genere

«Non solo. Introdusse anche il divorzio con cinquant' anni di anticipo, mise gli operai nei cda delle fabbriche. E perorò due grandi idee: la riforma dell'esercito in cui venivano aboliti i gradi (la copiò Mao) e la Lega dei Popoli Oppressi che tutelava tutte le minoranze, dai negri d'America ai cinesi in California, anticipò le Leghe territoriali. Il Vate era avantissimo, unico, inimitabile. Diceva che "l'uomo d'intelletto fa la sua vita come si fa un'opera d'arte". Ci tentano in molti, ma solo a lui è riuscito un capolavoro».

 

Se lo proietti all'oggi, non ce lo vedresti un D'Annunzio, lancia in resta, contro la cancel culture, o il Natale cancellato da una troppo zelante dirigente della Commissione europea?

gabriele d'annunzio

«Sì. Questa cosa del politicamente corretto e della cancel culture la riterrebbe orrenda oltre che antiestetica. Se pensi all'idea di cancellare il Natale, ti torna in mente che D'Annunzio che non festeggiava né il Natale né altre feste (festeggiava solo le personali ricorrenze), ma aveva nella Prioria qui al Vittoriale una collezione di oggetti - cristiani, induisti, buddistiche gli davano il senso del sacro. Se gli avessero detto di non festeggiare il Natale avrebbe agghindato con palle di vetro tutti i cipressi del Vittoriale. E, bada bene, sono 217»

 

giordano bruno guerri

E questo ci porta alla tua terza follia dannunziana, il tentativo di trasformare la società italiana. Ma ci riuscì davvero, o, a cominciare da Fiume, collezionò solo fallimenti mascherati da rivoluzione del costume?

«Il tentativo di rovesciare una società italiana fatta da una borghesia piccina, rancorosa, timorata di Dio sta nello scossone che D'Annunzio diede attraverso i suoi scandali, il suo dandysmo, il dedicarsi ai piaceri della vita, al fare debiti, a vivere tutto senza vergogna.

 

gabriele d'annunzio 1

Non faceva nulla di diverso da ciò che facciamo oggi solo che lo faceva un secolo prima. D'Annunzio è nostro padre, un rivoluzionario in tutto. Quando a 25 anni pubblicò Il piacere, Joyce disse: "Finalmente qualcuno che ci fa scoprire la letteratura italiana". D'Annunzio era più un visionario che un folle" «Stay hungry, stay foolish».

 

Cioè mi stai dicendo che il Vate, con tutta la sua ridondanza, era una sorta di Steve Jobs ante litteram?

«Guarda, D'Annunzio era uno a tutto campo. Introdusse le espressioni "Beni Culturali" o "intellettuali". Come copywriter inventò "La Rinascente". Anche lo "scudetto" è roba sua. Lo tirò fuori dal cilindro in occasione di un torneo di calcio organizzato a Fiume; chi vinceva poteva appuntarsi sulla maglia questo piccolo scudo, idea che sarebbe stata copiata sette anni dopo dalla Federazione Italiana Gioco calcio. E, se vuoi, è stato il precursore di Instagram, dei social, dei selfie..."

giordano bruno guerri foto di bacco

 

Questa è tiratissima, Giordano, dai...

«Ma no, pensaci. Non si lasciava mai fotografare; sceglieva lui il fotografo e, personalmente, la posa giusta, l'immagine da servire al pubblico: pensoso, audace, sensuale. Ha anticipato pure gli influencer, anche se per lui sarebbe più adatto il termine opinion maker. Aveva, soprattutto a cavallo del '900, la capacità di incidere sulle mode: tutti gli uomini lo imitavano nei giorni di festa, si facevano crescere il pizzo come lui».

 

mario carlifdfzfs

Allora potremmo anche dire che D'Annunzio, affetto da incontrovertibile satiriasi, si troverebbe a suo agio in questo periodo di fluidità sessuale, tipo i Maneskin?

«Be', era un uomo del suo tempo, alcune esperienze come i rapporti omosessuali non le aveva provate. Ma con le sue partner femminili è lecito pensare che si esibisse in ruoli lesbici. Probabilmente tutta questa fluidità di genere, dal punto di vista sessuale, lui oggi la cavalcherebbe, se non altro per avere, secondo il suo spirito, più opportunità.

d'annunzio

 

Però il periodo di massimo fulgore l'ebbe nei giorni di Fiume: nell'assedio il Vate viveva una "felicità ossidionale", era sfrenato; come un condottiero antico aveva conquistato la città senza sparare un colpo. Usava gli Uscocchi per gli atti di pirateria; fece rubare 48 cavalli all'esercito che l'assediava; e se li mangiò, restituendo 48 ronzini macilenti».

 

Tornando alla tua nomina. Non mi hai risposto sul fatto che sei considerato di centrodestra ma mazzuoli l'impianto culturale del centrodestra e - mi pare di capire - l'onda "sovranista"...

GIORDANO BRUNO GUERRI 1

«Io ho sempre criticato la cultura di destra per cercare di migliorarla. La vorrei liberale, liberista, libertaria e magari un po' libertina; ma la vedo più ingessata nel tradizionalismo. E dipende da cosa intendi per sovranismo. Se si parla di difesa delle proprie radici, mi va benissimo; se lo si intende come rinchiudersi nel proprio mondicino rifiutando il confronto con l'esterno non mi va bene. Purtroppo credo che siamo più sulla seconda strada...»

giordano bruno guerrigabriele d'annunziod'annunzio mussolinid'annunziogabriele d'annunzio posa senza veligiordano bruno guerri foto di bacco (2)gabriele d'annunzio e l ammiraglio enrico millo gabriele d'annunziogabriele d'annunzio e l impresa di fiume fiume - gabriele d'annunziod'annunziod'annunziogabriele d'annunzio a fiume gabriele d'annunzio a fiume fiume - gabriele d'annunziod'annunzio - vittorialed'annunzio fiume

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…