IL CINEMA DEI GIUSTI - IL MONDO VA COSÌ. “IMMORTALS”, IL POLPETTONE USA IN 3D DA 75 MILIONI $ SULLE AVVENTURE DI TESEO, TRIONFA IN TUTTO IL MONDO, MA DA NOI NON SE LO BEVONO, ARRIVA BEN SECONDO - VA ANCHE DETTO IN ITALIA SPESSO L’UNICA COSA DAVVERO IN 3D SONO GLI ACARI CHE VOLANO DALLA POLTRONE IN DISFACIMENTO SUGLI SPETTATORI - ORA, PASSI PER GLI DEI CHE SEMBRANO I SUPEREROI DI “X-MEN”, MA COME FANNO A MORIRE SE SONO IMMORTALI E ANCHE IL FILM SI INTITOLA “IMMORTALS”?...
Marco Giusti per Dagospia
Immortals di Tarsem Singh. Il mondo va così. "Immortals", il polpettone americano in 3D da 75 milioni di dollari sulle avventure di Teseo, diretto dall'indiano-americano Tarsem Singh, campione nella pubblicità kitsch, ma poco in luce al cinema (i mezzi flop "The Cell", "The Fall"), trionfa in tutto il mondo, 32 milioni di dollari nella sua uscita americana l'11-11-11, distruggendo la commedia "Jack and Jill" e il "J.Edgar" gaio di Clint Eastwood, e altri 36 milioni da Giappone, Russia, Cina e Inghilterra. Ma da noi non se lo bevono, arriva ben secondo, solo un milione e 788mila euro dai dati Cinetel, dietro (indovina un po'?) a "I soliti idioti", che ne guadagna altre tre milioni e 919mila, anche se incassati nell'arco di tutta la settimana.
"Lezioni di cioccolato 2" e "Il cuore grande delle ragazze" arrancano invece sui 600mila euro. Certo, in Italia è stata una settimana difficile per gli eroi e le divinità ormai in frantumi. Del resto anche "Variety", accanto all'articolo sul trionfo di "Immortals" segnala la caduta rovinosa del regno Mediaset nel nostro paese. E va anche detto che questi kolossal in 3D non trovano sempre sale alla loro altezza, spesso l'unica cosa davvero in 3D sono gli acari che volano dalla poltrone in disfacimento sugli spettatori.
Diciamo pure che magari americani, russi, cinesi e giapponesi se la bevono questa storia di Teseo fintissima che ha messo in piedi Tarsem, ma il nostro pubblico è più colto (no, a questo non ci credo neanche io...). "Immortals" è molto, molto kitsch, assolutamente infedele al mito greco, ma anche molto divertente nel suo inutile tentativo di costruire immagini "artistiche", scomodando Caravaggio o Magritte, quando poi l'unica cosa che piace al suo pubblico è l'eccesso di sangue e le teste che saltano in mille pezzi.
Se Zack Snyder in "300" andava dritto per la sua strada nella ricostruzione in digitale della battaglia delle Termopili, Tarsem Dhandwar Singh detto solo Tarsem, indiano che ha studiato cinema in America e si è poi costruito una carriera tra Inghilterra e, soprattutto, Italia con spot miliardari (ricordate la partita "Bene contro Male" con i campioni di calcio per la Nike?) e video per gruppi importanti (come i Rem), cerca di far del cinema d'autore con questa versione coatta di Teseo. Alla fine era decisamente più d'autore "300", con i suoi eroi superfusti e re Serse supergaio e gigantesco, mentre "Immortals" funziona semmai per l'unione tra un kitsch non cercato, e quindi naturale, e la violenza delle situazioni.
Il potentissimo e cattivissimo re Iperione, cioè Mickey Rourke con un elmo con le forbici in testa che fanno un po' "turco napoletano", vuole fare a pezzi gli Elleni e i loro Dei. Così, alla ricerca del magico arco dell'Epiro, quasi una mitragliatrice, semina il terrore nella Grecia, taglia capocce, violenta tutte le donne, tira mazzate nelle palle degli avversari per azzerare la specie, tre sibille le arrostisce dentro un toro di bronzo e minaccia di liberare i Titani dalla prigione nella quale li avevano chiusi gli Dei dell'Olimpo. Il bel Teseo, il baldo Henry Cavill (visto nei "Tudors"), è il prescelto degli Dei per salvare la Grecia e tutto l'Olimpo.
Lo ha cresciuto in segreto lo stesso Zeus, truccato però da vecchio, un John Hurt un po' sprecato. Il forzuto Teseo, con l'aiuto della sibilla vergine (ma lo sarà per poco) Fedra, cioè la bellissima Frieda Pinto, e del ladro Stavros (del tutto inventato), affronteranno Re Iperione e la sua accolita di mostri, già visti in troppi film, e avranno la meglio. Anche se nello scontro con i Titani, Zeus perderà gran parte della sua squadra olimpica, da Poseidone a Atena.
Ora, passi per gli Dei che sembrano i supereroi di "X-Men", comandati da Zeus, il Luke Evans di "Clash of the Titans", ma come fanno a morire se sono immortali e anche il film si intitola "Immortals"? E dove è finito Minosse, re di Creta? Del mito di Teseo ci rimane un bello scontro nel labirinto con il Minotauro, cioè un cattivo con la maschera da toro in testa, come ci aveva insegnato Fellini nel suo "Satyricon". Ci rimane Fedra, che davvero sposò Teseo, anche se gli dette due figli e non uno (qui si vede solo Acamante).
Ma ovviamente non c'è traccia di questa guerra da orbi con Iperione-Mickey Rourke. I ladri non erano amici di strada, ma veri nemici da battere a mazzate. Il vero padre, che nel film non viene mai nominato, è Poseidone, il re del mare, che si intrattiene allegramente con la mamma, non a caso chiamata meretrice anche nel film.
Insomma Tarsem è stato anni in Italia, aveva pure una fidanzata toscana, Annalisa Buglione, allora attivissima a MTV, poi scappata con Chiambretti e infine sposata al regista messicano Alfonso Cuaron. Qualche cosa avrebbe dovuto imparare! Alla fine, però, malgrado i tradimenti della mitologia greca, il film si vede con piacere come ai tempi del nostro vecchio peplum.
I costumi di Eiko Ishioka ("Mishima" di Paul Schrader, il "Dracula" di Coppola) sono magistrali e i trucchi sono riusciti. Ovvio che "300" sia superiore, ma Henry Cavill, che sarà il muovo Superman in "Man of Steel" proprio sotto la regia di Zack Snyder, non ci fa rimpiangere l'unico vero Teseo visto al cinema da protagonista, cioè Bob Mathias, un vero campione di decathlon, ma pessimo attore, lanciato nel 1960 proprio in "Teseo contro il Minotauro" di Silvio Amadio, dove se la vedeva con Rosanna Schiaffino come Fedra e Carlo Tamberlani come Minosse.
In realtà , poi, il nostro peplum ha poco trattato Teseo e non lo ha mai considerato un vero eroe. Mario Bava nel geniale "Ercole al centro della terra", ne fa un amico biondo e belloccio di Ercole (i due sono Giorgio Ardisson e il forzuto Reg Park), mentre Terence Young, nel tardissimo "Le guerriere dal seno nudo" (1974), grazie alla presenza di Angelo Infanti, ne fa un playboy scopatore alle prese con le terribili amazzoni. Angelo-Teseo le dovette affrontare più nel backstage che sul set...





