1. MENTRE IL GOVERNO FA DI TUTTO PER RENDERE IMPERCETTIBILE L’ADDIO DI LURCH COTTARELLI, VA IN SCENA L’ENNESIMA PUNTATA DI UNA FARSA CHIAMATA “SPENDING REVIEW” 2. COTTARELLI E RENZIE SONO ENTRATI IN ROTTA DI COLLISIONE IN PRIMAVERA PER UNA SERIE DI INTERVENTI TRA I QUALI SPICCAVA UN TAGLIO SULLE PENSIONI DA 2,5 MILIARDI. IN UN PAESE NORMALE COTTARELLI SI SAREBBE DIMESSO MA IN ITALIA QUESTE COSE NON ACCADONO 3. IERI C’È STATA UNA PRIMA RIUNIONE A PALAZZO CHIGI PER IL PASSAGGIO DI CONSEGNE CON YORAM GUTGELD, CONSIGLIERE ECONOMICO DI PITTIBIMBO, E SI È DISCUSSO DI COME ARRIVARE AI TAGLI PER 20 MILIARDI INDICATI DAL PREMIER COME OBIETTIVO PER IL 2015 4. IN QUALUNQUE ALTRA PARTE DEL MONDO, O NEL CASO AL GOVERNO CI FOSSE IL BANANA, OGGI AVREMMO I TITOLI DEI GIORNALI SUL FALLIMENTO DELLA SPENDING REVIEW. INVECE ABBIAMO IL CORRIERE CHE TITOLA SERAFICO: “MINISTERI, COMINCIA LA CURA DIMAGRANTE”

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. AVVISI AI NAVIGATI

Cottarelli RenziCottarelli Renzi

Mentre il governo fa di tutto per rendere impercettibile l’addio di Lurch Cottarelli, va in scena l’ennesima puntata di una farsa chiamata “Spending review”. Una farsa cominciata tra mille fanfare e conferenze stampa nell’autunno scorso, ai tempi di Lettanipote, e proseguita tra centinaia di (inutili) titoli di giornale che dovevano dare l’impressione di un governo pronto a tagliare la spesa pubblica improduttiva e gli sprechi.

 

COTTARELLI COTTARELLI

Cottarelli e Renzie sono entrati in rotta di collisione in primavera, quando il primo ha presentato una serie di interventi che il secondo non condivideva, tra i quali spiccava un taglio sulle pensioni da 2,5 miliardi. In un paese normale Cottarelli si sarebbe dimesso e avremmo un nuovo commissario, ma in Italia queste cose non accadono facilmente e allora abbiamo accompagnato Lurch fino alla sua prossima poltrona, al Fondo Monetario, che matura a ottobre.

selife matteo renzi twitter poi cancellato 2selife matteo renzi twitter poi cancellato 2

 

Ieri c’è stata una prima riunione a Palazzo Chigi per il passaggio di consegne con Yoram Gutgeld, consigliere economico di Pittibimbo, e si è discusso di come arrivare ai tagli per 20 miliardi indicati dal premier come obiettivo per il 2015. Certo, hanno guardato le indicazioni del lavoro di Cottarelli, ma la sensazione è che si partirà quasi da zero. Del resto il mandato del commissario alla Spending review era triennale e invece è durato un anno a stento.

 

In qualunque altra parte del mondo, o nel caso al governo ci fosse il Banana, oggi avremmo i titoli dei giornali sul fallimento della Spending review. Invece abbiamo il Corriere che titola serafico: “Ministeri, comincia la cura dimagrante”. Vedremo nei prossimi mesi quanto del lavoro di Cottarelli si salverà dal cestino.

pier carlo padoanpier carlo padoan

 

 

2. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

Dunque torna alla ribalta il problema della spesa pubblica e il Corriere, come detto, titola: “Ministeri, comincia la cura dimagrante. Il Tesoro punta a quantificare le riduzioni di spesa già ottenute con le riforme. Ieri vertice dei tecnici, domani i primi incontri per l’elenco dei risparmi” (p. 2). Dopo tante chiacchiere, sembra di essere davvero all’anno zero.

Yoram Gutgeld Yoram Gutgeld

 

Su Repubblica, “Tagli del 3% ai ministeri. E Cottarelli prepara le valige, via dopo la legge di Stabilità. Vertice a Palazzo Chigi sulla Spending review. Cgil in piazza, Fiom annuncia lo sciopero contro il governo” (p. 3). Per il Messaggero, “Ministeri-enti locali. 20 miliardi di tagli o sarà Palazzo Chigi a intervenire” (p. 2).

 

susanna camussosusanna camusso

La Stampa si dedica alla riforma del lavoro, vero campo di prova del gelataio Renzie, e annuncia in prima pagina: “Lavoro, il piano di Renzi. Nuovi assunti licenziabili. Sì anche al demansionamento, ma resta l’articolo 18. Il governo cerca un percorso rapido per il Jobs Act. Cgil e Fiom tornano in piazza a ottobre”.

 

Repubblica fa un servizio meritorio e si occupa della tassazione della casa: “Tasi, sette famiglie su dieci pagheranno più dell’Imu se hanno figli e redditi bassi. Due terzi dei comuni hanno fissato le aliquote, scadenza domani. Se gli altri non decideranno, si pagherà entro metà dicembre” (p. 2).

 

 

3. LA CACCIATA DI MONTEZEMOLO

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

Nazione con il fiato sospeso per il destino di “Libera e Bella” Montezemolo. Il Corriere della Fiat sistema la faccenda in primo sfoglio e titola: “Caso Montezemolo, Marchionne a Maranello. Della Valle: niente lezioni, paghi le tasse in Italia. Atteso l’incontro con il presidente Ferrari”. “Spunta l’ipotesi sulla presidenza. Al manager Fiat anche la guida Ferrari. L’accelerazione in vista della quotazione del gruppo a Wall Street” (pp. 5-6).

 

SERGIO MARCHIONNE SERGIO MARCHIONNE

Repubblica sposa la linea di Montezemolo e prova a difendere l’idea della specificità di Ferrari: “Manager, piloti e operai nella fabbrica assediata: ‘Così si distrugge un gioiello”. “Il silenzio dell’azionista nasconde l’idea di una Ferrari ‘normalizzata’. Maranello potrebbe perdere l’autonomia e diventare come la Magneti Marelli. I conti sono solidi: attesi utili per 400 milioni e 50 milioni d’incassi solo dai gadget legati al marchio. La nuova dirigenza dovrà mantenere alto un brand considerato tra i più forti del mondo. Qualcuno dice che Luca paghi la sua amicizia con Della Valle, avversario degli Agnelli in Rcs” (pp. 8-9).

CARLO ROSSELLA CON UNA SCARPA HOGAN ALL'ORECCHIOCARLO ROSSELLA CON UNA SCARPA HOGAN ALL'ORECCHIO

 

Il Foglio, a proposito di americanizzazione “cattiva”, ricorda saggiamente che Montezemolo, alla guida del fondo Charme Investments, ha appena ceduto la maggioranza di Poltrona Frau alla concorrenza statunitense” (p. 1).

pierluigi bersanipierluigi bersani

 

Poi passa il Messaggero e rassicura i suoi lettori sul futuro di Luchino di Montepariolo: “Già pronto il timone di Alitalia, si aspetta solo l’ok di Bruxelles. Corte serrata di banche e governo, possibile anche l’ingresso nel capitale. La liquidità dalle vendite di Charme potrà servire anche per il rilancio Ntv” (p. 7). Charme per il buco di Italo? Come svuotare il mare con il secchiello.

 

Silvio BerlusconiSilvio Berlusconi

Grandioso Carlo Rossella che si fa intervistare dal Cetriolo Quotidiano e fa parlare lo scomparso Gianni Agnell: “Si farebbe passare Marchionne al telefono: “Caro dottore, lasci stare, Montezemolo ha lavorato benissimo, le sue azioni e le sue dichiarazioni sono inutili. Si occupi di vendere la Panda che le conviene”. Poi racconta uno spaccato struggente delle vacanze con Luchino e Dieguito: “Non c’era voglia di far festa, di brindare, mangiare tanto neanche. Diego e io eravamo dispiaciuti, ma Luca tornerà alla grande, ci sono tante aziende che lo potranno prendere e poi avrà un ruolo in Alitalia. Gli arabi lo trattano come un re illuminato, a Torino come una comparsa” (p. 11).

ALESSANDRA GHISLERI ALESSANDRA GHISLERI

 

4. LA BELLA POLITICA

Guerra delle poltrone (per la segreteria) in casa piddina: “Segreteria pd, minoranza divisa. L’ala dura resiste all’offerta di Renzi. D’Attorre: non siamo carta da parati. Fassina: pensi agli struzzi non ai gufi. Gran parte dei bersaniani sarebbe però incline ad accettare gli incarichi  lasciati liberi dai ministri. Resterebbero al premier le caselle chiave e si parla di un ruolo rafforzato per Guerini” (Corriere, p 8). Per Repubblica, “Renzi stoppa i bersaniani. ‘Segreteria unitaria sì, ma niente posti chiave’. C’è l’accordo solo con l’area guidata da Speranza, non con l’ala più dura che chiede un vice” (p. 6).

 

MASSIMO GIANNINI ANDREA VIANELLO BALLAROMASSIMO GIANNINI ANDREA VIANELLO BALLARO

Sul fronte del centrodestra, parte con il piede sbagliato il dialogo in vista delle liste per le regionali: “Regionali, nel centrodestra solo divisioni. Difficilissimi gli accordi tra Forza Italia e Ncd. La Lega spara a zero sugli ex alleati. La legge elettorale continua a essere uno dei principali motivi di attrito” (Stampa, p. 7). Il Messaggero sostiene che il Cavaliere sia di nuovo alle prese con la mitica uveite (p. 9). Il Giornale dice che va tutto bene: “Regionali, via al dialogo Fi-Ncd. Il Cav: ‘Si vince soltanto uniti” (p. 9). Uniti nel sostegno a Renzie?

 

MASSIMO GIANNINIMASSIMO GIANNINI

5. IL NAZARENO DEI SONDAGGI

Notizia meravigliosa da Viale Mazzini: “Rai3 vuole arruolare la sondaggista di Berlusconi. Per la nuova edizione di Ballarò Giannini tratta con Ghisleri, alla quale è stata chiesta l’esclusiva. Pagnoncelli con Floris a La7: si profila un duello a distanza (anche) tra esperti di orientamenti elettorali” (Corriere, p. 9).

 

6. MA FACCE RIDE!

“Il mio corpo è la mia casa: ne tengo cura, la miglioro, la capisco”. Il ministro Stefania Giannini al Cetriolo Quotidiano (p. 5)

 

7. ULTIME DAL MONTE DEI PACCHI DI SIENA

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La banca senese potrebbe essere l’unico istituto italiano a fallire, seppure di un soffio, i test europei sui requisiti patrimoniali: “Stress test a rischio per dieci banche’. Mediobanca: difficoltà per Rbs, Lloyd e Commerz. In Italia Mps. Piazzetta Cuccia: mancano capitali per 16 miliardi. Rocca Salimbeni cade in Borsa. Siena raggiunge un livello di 5,4% a fronte del 5,5% richiesto dalla Bce” (p. 29).

 

8. TELECOM-MEDIA DO BRASIL

Non si allenta l’assedio a quel che resta di Telecom Italia: “Carlos Slim e Oi preparano l’offerta per Tim Brasil. La controllata di Telecom potrebbe rischiare lo spezzatino. La proposta si aggira intorno ai 12 miliardi di euro, 7 volte l’ebitda. Possibile un ruolo di Telefonica” (Stampa, p. 23). Per il Messaggero siamo già in fase avanzata: “Slim annuncia l’Opa su Tim Brasil. Il magnate messicano si rifà vivo in cordata con Oi e Vivo (Telefonica). Partiti i contatti preliminari, l’offerta dovrebbe ruotare attorno a 12-13 miliardi. Balzo di Telecom” (p. 16). La serpe in seno Alierta è sempre in mezzo. 

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