diane keaton woody allen

“DIANE KEATON ERA UNA CAMPAGNOLA, UNA ROZZA, UNA ZOTICA, UNA BIFOLCA. OGNI MIO FILM ERA PER LEI” – WOODY ALLEN AFFIDA IL SUO RICORDO DELL’ATTRICE, CHE È STATA SUA AMICA E COMPAGNA, A "THE FREE PRESS": “LA PRIMA VOLTA CHE L’HO VISTA HO PENSATO CHE SE HUCKLEBERRY FINN FOSSE STATO UNA DONNA, SAREBBE STATO LEI. ERA LEI IL MIO PUBBLICO SE UN FILM NON LE PIACEVA, LO CAMBIAVO FINCHÉ NON ERA CONVINTA” - LA BULIMIA (“ERA SNELLA E MANGIAVA COME PAUL BUNYAN. ANNI DOPO DESCRISSE IL SUO DISTURBO ALIMENTARE, E ALLORA CAPII”), LA MALATTIA MENTALE, SFOCIATA IN GRAVE ALCOLISMO, DI SUO FRATELLO RANDY HALL E... - VIDEO

 

Simonetta Sciandivasci per lastampa.it - Estratti

 

«La prima volta che ho visto Diane Keaton, ho pensato: ecco, se Huckleberry Finn fosse una donna, sarebbe lei». Woody Allen, il regista che l’ha diretta in film epocali, e in quello per il quale lei vinse l’Oscar come migliore attrice, Io e Annie, nel 1978, affida il suo ricordo, una lettera d’amore e ammirazione, a The Free Press, la piattaforma (nata come newsletter e diventata ormai testata autorevole e assai seguita) di Bari Weiss, nominata pochi giorni fa direttrice di CBS News, una delle principali reti televisive statunitensi.

diane keaton woody allen

 

Tra Keaton e Allen c’è stato tanto, forse tutto: lavoro, complicità professionale, amicizia, solidarietà, amore. Si conobbero, racconta Allen, durante i provini per Provaci ancora Sam, sua drammaturgia che nel 1972 diventò un film diretto da Herbert Ross (e con lui e Keaton protagonisti).

 

«Eravamo al Morosco Theatre e Sandy Meisner parlò a me e a David Merrick di un’attrice emergente secondo lei fantastica: era Diane. Quando venne a fare il provino, ci lasciò effettivamente senza parole. Solo che ci sembrò più alta di me, e questo ci avrebbe obbligati a cambiare molte battute, cosa che non volevamo assolutamente fare. Così, salimmo sul palco per prendere le misure, io e Diane ci mettemmo schiena contro schiena, e David si accorse che eravamo alti uguale. Fu assunta».

 

All’epoca, Diane Keaton aveva poco più di vent’anni, e da non molto si era trasferita a New York da Orange County, in California, dove aveva studiato recitazione. Nove mesi prima, nel 1968, aveva esordito in Hair.

diane keaton woody allen

 

Allen racconta che durante le prove della pièce di Provaci ancora Sam, per la prima settimana, lui e Diane non si parlarono mai: ruppero il ghiaccio una sera, per caso, quando si ritrovarono a mangiare un boccone nello stesso ristorante sull’Ottava. «Era così affascinante, bella, divertente, che mi ritrovai a dubitare della mia sanità mentale: potevo perdere la testa in così poco tempo?».

 

 

Con il passare del tempo, mi sono reso conto di girare ogni film per una sola persona: Diane Keaton. Era lei il mio pubblico. Se le piaceva, consideravo il film un successo artistico. Se non ne era entusiasta, usavo le sue critiche per migliorare il mio lavoro finché non la convinceva. Sapeva essere spietata e onesta: non risparmiava critiche neanche a Shakespeare, se Shakespeare non la convinceva.

 

(...)

diane keaton woody allen

La sua timidezza non le impediva di dire sempre cosa pensava e di fidarsi del suo giudizio. Quando abbiamo cominciato a vivere insieme, ho imparato a vedere il mondo attraverso i suoi occhi. Aveva un enorme talento per la commedia e il dramma, ballava e cantava con enorme trasporto. Scriveva libri e faceva fotografie, collage, decorava case e dirigeva film. Creava abiti che sfidavano la logica, ma che alla fine funzionavano. E mi faceva ridere da pazzi, sempre».

 

In nessuna riga, e nemmeno in trasparenza, Woody Allen parla di Diane Keaton come la sua musa, attributo che invece, purtroppo, in Italia le è stato affibbiato in quasi tutti gli articoli, servizi, post, che la ricordano.

 

Sulla loro vita di coppia, Allen scrive: «Mi ha insegnato molte cose che ignoravo completamente. Prima di incontrarla, non avevo mai sentito parlare di bulimia. Era voracissima, dopo le partite dei Knicks cenavamo da Frankie and Johnnie's, lei mangiava un controfiletto, patate fritte, cheesecake e caffè. Poi, tornavamo a casa e tostava waffle o preparava un enorme taco con carne di maiale. La guardavo sbalordito: un’attrice così snella che mangiava come Paul Bunyan. Solo anni dopo, quando scrisse un memoir, descrisse il suo disturbo alimentare, e allora capii».

 

diane keaton woody allen

In un altro memoir, Brother&Sister uscito nel 2020, Diane Keaton ha raccontato la malattia mentale, sfociata in grave alcolismo, di suo fratello Randy Hall. A una giornalista che le chiese se avesse mai provato a farlo smettere di bere, rispose: «No, mi sono resa conto che è inutile. Lui a un certo punto ha deciso che voleva vivere per bere».

 

Sulle origini di Diane Keaton, che in Manhattan e in Io e Annie sono state di ispirazione per costruire il suo personaggio (la provinciale ingenua, sognante, insicura, ma pure orgogliosa di non dire o fare o pensare certe cose, di non cascare in certi vezzi perché “Sa, io vengo dal Connecticut”),

 

Allen scrive: «Nonostante il suo genio nel teatro e nell'arte (collezionava dipinti ed era una delle prime sostenitrici di Cy Twombly), Diane Keaton era una campagnola, una rozza, una zotica. Avrei dovuto capirlo fin da subito. All’inizio della nostra relazione, quando la portavo a cena fuori e la guardavo alla luce delle candele e le dicevo quanto fosse bella, lei mi guardava e mi diceva: “Honest injun?” – honest injun è un intercalare che, in slang, significa “dici sul serio?”, ndr - E io tutte le volte pensavo: honest injun?! Chi parla così, fuori da una commedia di Our Gang?».

diane keaton woody allen

 

Con grande divertimento, Allen racconta poi dei familiari di Diane Keaton, gli stessi che ha ritratto in Io e Annie, nelle indimenticabili scene del pranzo a casa di lei, con la nonna «classica signora “mangia ebrei”» che ogni volta che lo guarda, lo vede vestito da ortodosso, e con il fratello che gli confessa che a volte, quando guida di notte, ha il desiderio irrefrenabile di spegnere i fari e chiudere gli occhi.

 

Scrive Allen: «È stato incredibile che questa bellissima bifolca sia diventata una pluripremiata attrice e un’icona di stile sofisticata. Abbiamo trascorso insieme anni fantastici e poi siamo andati avanti, e solo Dio e Freud potrebbero capire come abbiamo fatto. Lei ha continuato a frequentare diversi uomini interessanti, tutti più affascinanti di me.

 

woody allen 2

Le ho detto non molto tempo fa, ridendo, che saremmo finiti lei come Norma Desmond (la protagonista di Viale del Tramonto, ndr), io come Erich von Stroheim, prima regista e poi autista di lei. Ma la vita cambia continuamente, e con la scomparsa di Diane cambia e si ridefinisce ancora una volta.

 

Pochi giorni fa il mondo era posto che includeva Diane Keaton. Ora è un mondo che non include Diane Keaton. Quindi, è un mondo più triste. Eppure, ci sono i suoi film. E la sua grande risata che mi suona ancora in testa. Era la più unica, anche se grammaticalmente non si può dire, ma quando si parla di Diane Keaton saltano tutte le regole».

diane keaton woody allen io e anniediane keaton woody allen 1970woody allen diane keatondiane keaton woody allen misterioso omicidio a manhattan

 

(…)

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...