moro crow sangiorgi

DISCO ROTTO! BASTA INCISIONI, MEGLIO I LIVE – SHERYL CROW ANNUNCIA LA RESA: “LA GENTE NON HA PIÙ VOGLIA DI ASCOLTARE UN ALBUM” - GIULIANO SANGIORGI: "SI HA POCO TEMPO DA DEDICARE ALLE PERSONE, IMMAGINIAMOCI ALLA MUSICA". LA CANZONE ‘SOLO 3 MINUTI” E LA CRITICA ALLE RADIO (VIDEO) - FABRIZIO MORO: “I RAGAZZI SI SONO ABITUATI ALLE PLAYLIST, SONO QUELLE I LORO ALBUM” – VIDEO

Stefano Mannucci per “il Fatto Quotidiano”

 

Sheryl Crow

Sul ponte della musica sventola bandiera bianca, o quasi. Ad agitare il vessillo della resa è stata, stavolta, Sheryl Crow. Il suo nuovo album Threads uscirà il 30 agosto, ma la cantautrice ha già deciso che sarà l' ultimo. A sentir lei, la gente non ha più voglia o tempo per ascoltare un' opera articolata come una raccolta di canzoni. Ne può bastare una.

 

Sheryl Crow

Il passaggio potrebbe essere epocale, ma non lusinghiero. Ci avventuriamo verso l' era tirannica dei 45 giri virtuali, sparsi lungo il cammino di un artista senza che il vecchio long-playing ne certifichi un' ambizione più corposa? E i musicisti italiani? Si stanno rassegnando al diktat tecno-antropologico o resistono in trincea?

 

giuliano sangiorgi

Lo abbiamo chiesto ad alcuni di loro. Giuliano Sangiorgi si affida all' autocitazione: "3 minuti solo 3 minuti per poterti dire cantavo e finivo così, restando sospeso tra il detto e non detto, in una canzone che sotto il vestito accomodante dell' amore nascondeva una critica alla costrizione radiofonica di avere un tempo massimo per esprimere un concetto musicale.

 

Era il 2005, non parliamo di un passato così lontano. Erano solo 3 minuti all' epoca: oggi sembrerebbero uno spazio/tempo lunghissimo per potersi esprimere", riflette il leader dei Negramaro. E ora? "Si ha poco tempo da dedicare alle persone, immaginiamoci alla musica. Per cui, in tutto questo ridursi all' osso del tempo a disposizione, soffre anche il concetto 'antico' di album.

 

Non si ha tempo, sembra, per l' ascolto lento e lungo di un intero lp", spiega. "Così basta un singolo per conoscere o conoscersi, in maniera superficiale e casuale. Ogni artista ha solo quei tre minuti per far capire tutto di sé e della sua visione.

 

Un tempo lunghissimo, addirittura, considerato oggi. Un singolo brano racchiude il suo cammino. Si gioca il tutto per tutto in quei pochi minuti, ma che sembrano una carriera intera". Qual è il rischio, in un simile scenario? "Da un lato", argomenta Sangiorgi "di non riuscire a dire o cantare nulla, dall' altro c' è la sfida continua di poter creare un' opera compiuta in un tempo così piccolo.

Io sono in bilico, nel mezzo.

 

sangiorgi

Resto un nostalgico amante del lungo periodo di gestazione che serve a partorire un album che resti e un eterno sfidante che vuole misurarsi continuamente con l' evoluzione dei tempi".

Per cui?

"Continuerò a scrivere gli album finché avrò tanto da dire ma profitterò della possibilità che mi si darà di dire tutto di me in solo 3 minuti. Ci proverò, sempre, a parlare la lingua del mio tempo anche quando questo sarà piccolo, così piccolo da far scomparire anche la canzone stessa".

 

Anche Fabrizio Moro , mentre scalda i motori per il tour, si chiede in quale modo praticare una forma di resistenza: "Inutile la nostalgia. È evidente che fra le nuove generazioni l' approccio alla musica è totalmente cambiato", ammette l' autore di Figli di nessuno. "I ragazzi si sono abituati alle playlist, sono quelle i loro album. Capisco la provocazione della Crow e di tanti colleghi che pubblicano canzoni con cadenza periodica, raccogliendole magari in un album a chiusura di un percorso prestabilito. Ma è una strategia di marketing, non un' opzione creativa", sostiene Moro.

fabrizio moro

 

"Quanto a me, nasco sul palco, mi emoziono e gratifico molto di più in concerto che non in studio. Realizzo dischi per poter suonare dal vivo le nuove canzoni. È un privilegio al quale non rinuncerò mai, qualunque sia il destino degli album". Diodato è più pragmatico. Confida di aver concluso il lavoro sulla prossima raccolta di inediti, e intanto ha saggiato il terreno con l' ironico singolo Non ti amo più. "Sì, lo step by step mi è servito per elaborare le lunghe fasi di lavorazione di un album.

 

fabrizio moro foto di bacco (2)

A volte ti trovi con dischi freschi di uscita ma composti anni prima. Nati già vecchi. La tecnologia virtuale offre nuove chance, tutto va in quella direzione". Ma Diodato non alza le mani: "L' album resta un feticcio decisivo, anche per regalare qualcosa al pubblico. È un elemento del merchandising, come la spilla o la maglietta, ma più sostanzioso. E se il prodotto fisico rischia di morire lo salveremo col vinile".

 

fabrizio moro foto di bacco

Sulla stessa linea c' è Renzo Rubino : "Il ritorno del vinile dimostra che l' album sia un elemento fondamentale del nostro lavoro. Racchiudere in un disco un certo numero di canzoni è l' approdo di un percorso fatto di idee, registrazioni, incontri, alchimie. Però", argomenta Rubino, "rivendico il diritto di viaggiare leggeri, offrendo frammenti di quotidianità con un brano che non farà parte di nessun album, come ho fatto giorni fa con Dolce Vita. Avevo voglia di raccontare un sentimento, e l' ho fatto senza attendere un progetto più complesso", conclude Rubino.

TERZA SERATA SANREMO RENZO RUBINO

 

Ma che ne sarà dei cantautori di nicchia, che non sentono la pressione del mercato? Ivan Talarico , apprezzato con il suo 'gaberiano' Un elefante nella stanza, la mette giù così: "Manca la disponibilità per sentire un disco: tutto è frantumato. Ormai basta una canzone, da tenere in testa per una stagione e dimenticare per il resto della vita. E forse, in assenza di concept album indispensabili, va bene così. Ma tra poco non avremo nemmeno più tempo per pensare, o per vivere", profetizza Talarico. "La colpa però è anche nostra. Io ho appena registrato un disco ma non ho avuto il tempo di sentirlo per intero".

diodato antoniopasquale petrolo detto lillo gigi dalessio renzo rubinoemma marrone gigi dalessio giuliano sangiorgi giuliano sangiorgiil compleanno di giuliano sangiorgi dago fabio novembre giuliano sangiorgi sabrina impacciatore giuliano sangiorgi giuliano sangiorgi e diego abatantuono

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)