IL DIVANO DEI GIUSTI/2 - E IN CHIARO CHE VEDIAMO? VI PROPONGO UN NOTEVOLISSIMO “SFIDA ALL’O.K.CORRAL” – AVETE ANCHE LA DIVERTENTE CAFONATA “VAN HELSING” E IL KOLOSSAL NON PROPRIO INDOVINATO “ALEXANDER”, CON COLIN FARRELL COI CAPELLI BIONDI ALLA NINO D’ANGELO – IL FILM DELLA SERATA È “GREEN BOOK”, IMPERDIBILE ON THE ROAD NELL’AMERICA RAZZISTA DEI PRIMI ANNI ’60 INTERPRETATO DA DUE CAMPIONI COME VIGGO MORTENSEN E MAHERSHALA ALI… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
E in chiaro che vediamo? Non è che ci siano grosse novità stasera. Se non lo avete visto vi propongo un notevolissimo “Sfida all’O.K.Corral” di John Sturges con Burt Lancaster come Wyatt Earp, Kirk Douglas come Doc Holliday, Jo Van Fleet come Belle Starr, John Ireland, Dennis Hopper, Lee Van Cleef. Delle tante versione del duello, penso a quella di John Ford, “Sfida infernale” e a quella di “Doc” di Frank Perry, è questa quella che preferisco.
Forse perché la coppia Burt Lancaster – Kirk Douglas è imbattibile e l’odio che ha per se stesso e per Jo Van Fleet questo Doc Holliday non lo trovi certo in quello di Victor Mature. Leggo che il vero duello durò 30 secondi, dove vennero sparati 34 colpi e ci furono tre morti. Qui il duello, girato in quattro giorni, dura cinque minuti. E’ ambientato a Old Tucson, nella stessa location del finale di “Un dollaro d’onore”. Burt Lancaster lo fece a patto che Hal B. Wallis gli producesse “L’uomo della pioggia”. Ma Burt litigò con tutti, con Sturges e col produttore, col quale non lavorò più.
Cine 34 alle 21 propone “Belli di papà”, commedia con un Diego Abatantuono in gran forma girata metà a Milano metà in Puglia, tra Taranto e Avetrana, da Guido Chiesa, un tempo aiuto di Jim Jarmusch e Michael Cimino, poi regista impegnato di film come Il partigiano Johnny e Lavorare con lentezza, e oggi approdato alla Colorado di Maurizio Totti come regista seriale, Quo vadis, baby?, e cosceneggiatore dei due film demenziali diretti da Paolino Ruffini.
matilde gioli francesco facchinetti belli di papa
Qui, in pratica, i ricchi milanesi non sanno come sprecare il loro denaro. Così il potente costruttore d’autostrade Vincenzo, cioè Diego Abatantuono, vedovo con tre figli sciocchini e spendaccioni, Matilde Gioli, Andrea Pisani, Francesco Di Raimondo, con l’aiuto del suo socio in affari, Antonio Catania, finge di aver perso tutto e di essere ricercato dalla finanza. E se ne va alla guida di un pandino in quel di Taranto, da dove proviene, assieme ai rampolli per far capire alla viziata famiglia che i soldi vanno guadagnati col sudore della fronte e che il mondo è pieno di parassiti.
Come il vanesio fidanzato della figlia, Loris, cioè Francesco Facchinetti al suo esordio nel cinema, arrampicatore e lestofante. Meglio la gente che lavora davvero a Taranto, come il baldo Rocco, Marco Zingaro, cuoco pugliese, o il grosso Ferdinando, Nicola Nocella, che accompagna il figlio primogenito di Vincenzo a scaricare rifiuti. O la pescivendola Anna, la bombatissima Barbara Tabita, che si rivelerà fidanzata di Vincenzo.
Cosa dire? La storia ha origini nobili. Non tanto per il film messicano del 2013 che si è comprato la Colorado per farne un remake quasi identico (vedere il manifesto…), cioè Nosotros los nobles diretto da Gaz Alazraki con Gonzalo Vega, quanto per El gran calavera, girato sempre in Messico da Don Luis Bunuel nel 1949 con Fernando Soler protagonista e la storia proprio uguale.
Nei film messicani, però, la famiglia si spostava solo di zona all’interno della capitale, qua si deve arrivare in Puglia per dovere di Apulia Film Commission. C’è pure Uccio De Santis, re delle barzellette baresi, che si lancia nel numero del dialetto pugliese incomprensibile dai nordici.
hugh jackman e kate beckinsale in van helsing
Canale 20 alle 21, 10 propone la divertente cafonata “Van Helsing” diretta da Stephen Sommers con Hugh Jackman, Kate Beckinsale, Richard Roxburgh, David Wenham, Silvia Colloca, Will Kemp. Su Canale 27 alle 21, 15 avete “Elf”, commedia demenziale di Jon Favreau con Will Ferrell, James Caan, Bob Newhart, Edward Asner, Mary Steenburgen. Su Iris alle 21, 15 il kolossal non proprio indovinato da 175’ “Alexander” diretto da Oliver Stone con Colin Farrell coi capelli biondi alla Nino D’Angelo, Anthony Hopkins, Angelina Jolie, Val Kilmer, Jared Leto, Rosario Dawson.
La7Cinema alle 21, 15 presenta ancora una volta il thriller perfetto di John Frankenheimer “Ronin” con Robert De Niro, Natascha McElhone, Jean Reno, Skipp Sudduth, Sean Bean, Stellan Skarsgard, Michel Lonsdale, Jonathan Pryce, sorta di testamento del cinema poliziesco amato sia dagli americani sia francesi. Grandi dialoghi, grandi personaggi e incredibili riprese di macchine in corsa. Vennero sacrificate 80 auto, vennero ingaggiati 300 stunt drivers esperti.
Non so come sia “Denti da squalo”, piccolo film poco visto diretto due anni fa da Davide Gentile con Tiziano Menichelli, Stefano Rosci, Virginia Raffaele, Claudio Santamaria, Edoardo Pesce, Rai4 alle 21, 20.
Su Rai5 alle 21, 20 trovate quello che è forse il film, più interessante della prima serata, “Green Book”, imperdibile on the road nell’America razzista dei primi anni ’60 interpretato da due campioni come Viggo Mortensen, l’autista bianco italo-americano dalla fame impressionante e Mahershala Ali, il raffinato pianista classica nero, diretto da Peter Farrelly, regista di commedie favolose ma non finissime come Tutti pazzi per Mary e Scemo e più scemo.
Vinse tre Oscar, miglior film, miglior sceneggiatura, e miglior non protagonista, Mahershala Ali. Tre Golden Globe film, miglior commedia, miglior sceneggiatura e miglior non protagonista. E, cosa incredibile per il pubblico fighetto di mezzo mondo, non è un film intellettuale da Oscar, ma una commedia di coppia, un buddy-buddy, diretta benissimo da Peter Farrelly, con due attori strepitosi che giocano l’uno a fare l’italo-americano ignorante alla film di Martin Scorsese sempre con la bocca piena, e l’altro il raffinatissimo pianista educato in Russia che gira l’America profonda e razzista negli anni dei Kennedy col suo trio.
La storia è presa dalla realtà e racconta appunto della curiosa amicizia tra il pianista Don Shirley e il bodyguard newyorkese Tony Vallelonga detto Tommy Lip, che poi finì immortalato come attore nella serie di culto The Sopranos. Tommy, che ha figli e una bella moglie, Linda Cardellini, accompagnerà in luoghi di segregazione razziale, il raffinato Don. Il gioco è non perdere neanche una data tra quelle fissate. E, evidentemente, non sarà così facile muoversi per la coppia in limousine.
Costruito con grande perizia nella sceneggiatura e nelle battute, diretto con una scioltezza da commedia come tutti i film di Farrelly, il film fa esplodere il talento dei suoi protagonisti, soprattutto quello di Viggo Mortensen in un ruolo comico che sembrerebbe impossibile per uno che ha fatto sempre fatto il duro nordico, ma sa benissimo l’italiano e non è poco. Non solo. Può mangiare una pizza intera stando a letto, bere una bottiglia di latte dal frigo, mangiare e fumare con una naturalezza impressionante.
Farrelly ripropone il modello dell’on the road con la coppia bianco e nero che ha spesso funzionato al cinema, fin dai tempi di La parete di fango con Sidney Poitier e Tony Curtis, ma che trova qui, in questi anni di grande attenzione al problema dell’integrazione, un geniale sviluppo narrativo. Su Italia 1 alle 21, 30 l’action “Ambulance” di Michael Bay con Yahya Abdul-Mateen II, Jake Gyllenhaal, Eiza González, Garret Dillahunt, A Martinez.
Passiamo alla seconda serata con “Gli ultimi fuorilegge” di Ivan Kavanagh con John Cusack, Emile Hirsch, Antonia Campbell-Hughes, Danny Webb, Déborah François. Così così. Meglio vi va con “Harry a pezzi”, curiosa commedia di Woody Allen con Woody Allen, Kirstie Alley, Billy Crystal, Elisabeth Shue, Demi Moore e Robin Williams in versione fuori fuoco.
C’è un po’ di tutto, da “Il posto delle fragole” a “8 ½”, ma secondo Roger Ebert il personaggio di Harry non è autobiografico di Woody Allen, ma più ispirato a Philip Roth. Del resto aveva provato a farlo interpretare a un altro attore, da Elliott Gould a Albert Brooks, che gli disse “perché non lo fai te?”.
leonardo pieraccioni maria grazia cucinotta i laureati
Cine 34 alle 23, 20 propone l’opera prima di leonardo Pieraccioni, “I laureati” con Leonardo Pieraccioni, Rocco Papaleo, Gianmarco Tognazzi, Maria Grazia Cucinotta e Massimo Ceccherini. Più raro “Furia cieca”, action diretto da Phillip Noyce con Rutger Hauer come veterano del Vietnam cieco che combatte con la katana, Brandon Call, Terrance O'Quinn, Lisa Blount, Noble Willingham, La7Cinema alle 23, 30.
Rutger Hauer si trova a interpretare un personaggio complicatissimo, cieco e maestro con la spada. Di fatto è una sorta di remake americano di “Zatôichi chikemuri kaidô”, 1967. Su Cine 34 all’1, 05 avete “I due carabinieri” commedia poliziesca diretta da Carlo Verdone con Enrico Montesano, Carlo Verdone, Massimo Boldi, Paola Onofri.
La7Cinema all’1, 10 passa “Vizio di famiglia” commedia diretta da Fred Schepisi con Michael Douglas, Kirk Douglas, Rory Culkin, Cameron Douglas, Diana Douglas, Bernadette Peters, storia di una famiglia ebro-newyorkese interpretata da tutta la famiglia Douglas al completo. Diana Douglas è la vera mamma di Michael Douglas, anche se divorziata da 50 anni da Kirk.
Cielo all’1, 30 propone la ricostruzione di una tragedia iniziata come grande avventura marina, “Il misterO di Donald C.” diretto da James Marsh con Colin Firth, Rachel Weisz, David Thewlis, Ken Scott, Jonathan Bailey, Sebastian Armesto, vera storia di Donald Crowhurst, un marinaio che nel 1968 si iscrisse alla Golden Globe Race ma era assolutamente impreparato.
Rai Movie alle 2, 45 passa “Cognome e nome: Lacombe Lucien” di Louis Mallecon Pierre Blaise, Aurore Clément, Holger Löwenadler, Thérèse Giehse, Stéphane Bouy, storia tragica di un ragazzo che diventa collaborazionista per ripicca e ignoranza. Su Iris alle 3 trovate “La proposta” drammone di Lesli Linka Glatter con Kenneth Branagh, Madeleine Stowe, William Hurt, Blythe Danner, dove, in quel di Boston, un uomo che non può avere figli propone a un giovane studente di avere un rapporto con sua moglie per averne uno. Il problema è che lo studente si innamora della donna e la cosa diventerà pericolosa.
Cine 34 alle 3, 15 ci presenta “I due toreri” di Giorgio Simonelli con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Maria Teresa Vianello, Rossella Como. L’inizio coi due cugini Scontentezza che si sparano addosso da dieci anni è fenomenale. Anche i boss mafiosi, Enzo Andronico e Nino Terzo sono notevoli. Leo Cevenini, il produttore assieme a Vittorio Martino, era ricordato da certi sceneggiatori, come Pipolo, come “un rompipalle peggio di Aurelio De Laurentiis e le sceneggiature te le faceva rifare quaranta volte”. Secondo Pipolo, dietro Cevenino e Martino, inoltre, come finanziatore c’era Totò.
Chiudo con il gangster movie “Legend” diretto dall’americano Brian Helgeland con Tom Hardy che interpreta Ronnie e Reggie Krays, due scatenati criminali, per giunta gemelli, uno psicopatico e omosessuale, l’altro più normale, ma non poi così tanto, che negli anni ’60 dettarono legge nell’East End di Londra. Sparano, menano, scopano, nei loro eleganti vestiti neri in un Inghilterra ancora pre-Carnaby Street, protetti più volta dai politici.
La storia dei gemellini, ricordiamo, era già stata portata sullo schermo nel 1990, The Krays, con la regia di Peter Medak, con una grande sceneggiatura dello scrittore e poi regista Philip Ridley, e i due gemelli Martin e Gary Kemp, cioè gli Spandau Ballet, come protagonisti. Lì i Krays erano molto più legati alla mamma, Billie Whitelaw, qui la mamma è un po’ in sottofondo, e viene maggiormente fuori il personaggio della ragazza di Reggie, interpretata dall’attrice australiana Emily Browning.
Helgeland parte invece dal vecchio libro di John Pearson, “The Profession of Violence: The Rise and Fall of the Kray Twins”, i cui diritti erano stati acquistati già più di venticinque anni fa da Roger Daltrey, che pensava di fare una versione dei gemelli con Hywell Bennett e Gerry Sundquist protagonisti. Il problema vero è come costruire i due gemelli se non hai due attori davvero gemelli come i Kemp.
Va detto che qui Tom Hardy riesce a sdoppiarsi perfettamente come attore nel personaggio più affascinante e forse “normale” di Reggie, che si sposerà la bella Frances pensando di poterle far fare una vita tranquilla, e in quello ben più pericoloso del fratellino psicopatico Ronnie, fin troppo esibizionista nella sua sessualità. In realtà i Krays, come tanti gemelli, hanno fra di loro un rapporto complesso che li porta a coprirsi l’uno con l’altro e a esplodere solo a difesa del loro territorio e del loro senso di famiglia.
Così è vero che Ronnie è più pazzo, ma è vero pure che Reggie non sa come frenarlo e che esploderà esattamente come lui dovendo mettere a posto le cose. La regia di Helgeland ha qualche lentezza e il film non ha la forza di quello di Medak, ma è più che godibile, con un bel cast minore, David Thewlis nei panni dell’uomo di fiducia Payne, Christopher Eccleston come il poliziotto Nipper, Paul Bettany come Charlie Richardson, un redivivo Chazz Palminteri come l’uomo della mafia americana, Bruno.
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