shaila gatta

“MIO PADRE NON CAPIVA COME LA MIA PASSIONE POTESSE TRASFORMARSI IN MESTIERE, PER MOLTO TEMPO NON CI SIAMO RIVOLTI LA PAROLA” - DOMANI SHAILA GATTA, FIRMERÀ LA PUNTATA NUMERO 927 DI STRISCIA LA NOTIZIA, DIVENTANDO LA VELINA PIÙ LONGEVA DELLA STORIA DEL PROGRAMMA  – LA RELAZIONE CON IL CALCIATORE BLANCHARD: “NON CREDO AGLI STEREOTIPI, MA NELL'AMORE, CHE NON HA STIPENDIO O PROFESSIONE” – “IL FUTURO? VORREI FARE LA CONDUTTRICE …” – FOTO BOMBASTICHE!

Elvira Serra per il "Corriere della Sera"

 

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Che sarebbe diventata famosa lo sapeva fin da bambina, quando firmava gli autografi sui fazzoletti di carta «per allenarsi». Quello che non sapeva, è che sarebbe diventata la Velina più longeva nella storia di Striscia la Notizia . Domani Shaila Gatta, 25 anni di Secondigliano, firmerà la puntata numero 927, una in più rispetto a Mikaela Neaze Silva, con la quale condivide la scrivania del Tg satirico di Canale 5 dal 2017: la 30ª edizione. 

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Shaila, avrebbe mai immaginato di arrivare fin qui? 

«Dentro di me l'ho sempre saputo. Soprattutto nei momenti difficili...». 

 

Racconti. 

«Mio padre Cosimo è autista Asl, mamma Luisa ha fatto per anni la sarta in casa. Soldi non ce n'erano tanti e per poter studiare danza alla Scuola Harmony di Napoli ho dovuto fare molte rinunce». 

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Faccia un esempio. 

«Niente abiti firmati, i tutù me li cuciva mamma, che con l'uncinetto mi faceva deliziose cuffiette da mettere sopra lo chignon. I sacrifici dovevamo farli tutti». 

 

Com' è arrivata da Secondigliano a Milano? 

«Passando per Roma, dove mi sono trasferita a 16 anni». 

 

Da sola? 

«Sì. Mi ero diplomata in anticipo in danza classica e restando a Napoli non avrei potuto fare molto di più. Così, contro la volontà di mio padre, che non capiva come la mia passione potesse trasformarsi in mestiere, mi cercai una stanza a Roma. Per molto tempo io e lui non ci siamo rivolti la parola, anzi, ero io quella arrabbiata con lui. Oggi capisco che la sua era solo paura, e forse anche frustrazione per non potermi dare quanto avrebbe voluto». 

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Veniamo a quella stanza. 

«Quartiere Re di Roma, vivevo con la padrona di casa. La mia camera costava 225 euro al mese ed era vuota: dormivo su un materasso gonfiabile, tenevo la valigia aperta per gli abiti. I miei mi davano 400-500 euro al mese. Per le lezioni di danza potevo spenderne un'ottantina: mangiavo pasta e fagioli o pasta e pomodorini per settimane. Durante una lezione Luca Barbagallo rimase colpito dalla mia determinazione e mi offrì una borsa di studio: 6 ore al giorno in una scuola di ballo. Nel frattempo mi presentavo ai provini anche se ero minorenne, ed è stato un bene». 

 

Perché? 

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«Intanto perché respiravo il clima di quell'ambiente. Una volta andai a un'audizione per un programma su Canale 5 di Enrico Brignano, gli piacqui, ma l'età era un problema e non se ne fece nulla. Stessa sorte con Luciano Cannito, che mi suggerì di provare con Amici, dove conobbi Luciano Peparini: ma ero minorenne, niente da fare. L'anno dopo, invece, superai il provino. Dell'opportunità sarò sempre grata a Maria De Filippi». 

 

Viveva ancora nella casa con il materasso gonfiabile? 

«No! Avevo cambiato. Dopo Amici sono arrivate tante cose: il Capodanno con Carlo Conti, Tu sì que vales, ho ballato a Sanremo. E al provino di Ciao Darwin conobbi Marco Garofalo, che purtroppo non c'è più. Mi scelse e alla quarta puntata mi affidò un pezzo da prima ballerina. Lì mi notò la coreografa di Striscia , ma lo scoprii in seguito». 

 

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E così arriviamo a Milano.

 «Con sorpresa. L'audizione l'avevo fatta a Roma, per un generico programma Mediaset. Tre mesi dopo mi convocano a Milano e davanti alla proposta sul tavolo leggo che si tratta di Striscia . "Scusate, in che senso?", chiesi».

 

 Antonio Ricci cosa le disse?

 «Stai calma, rilassati e divertiti». 

 

I suoi genitori sono venuti a trovarla in trasmissione? 

«Sì, prima del Covid: con la pastiera, il casatiello, la torta coi carciofi, i friarielli. Nel giro di poco non sono rimaste nemmeno le briciole!». 

 

Il primo regalo ai suoi? 

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«La cucina nuova. Ogni mese mando dei soldi a mamma per farsi dei regali. È il mio modo di dire grazie». 

 

Ora cosa sogna? 

«Un futuro da conduttrice: per tre anni mi sono allenata con Paperissima Sprint , anche questo un grande segno di fiducia di Antonio Ricci». 

 

È fidanzata con il difensore del Belvedere Grosseto Leonardo Blanchard. La Velina e il calciatore: uno stereotipo. 

«Non credo agli stereotipi, ma nell'amore, che non ha stipendio o professione. Lo puoi incontrare in panetteria». 

 

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Una curiosità: perché si chiama Shaila? 

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«Per Shaila Risolo, di Non è la Rai. Mia sorella, Jessica, aveva chiesto a mia madre una sorellina che avesse quel nome e facesse la ballerina. Accontentata!».

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