
DOVE C’È LA GNOCCA, I DESTRORSI NON CAPISCONO UNA MAZZA – LA RAI MELONIANA RIESCE A RESUSCITARE MISS ITALIA, IL CONCORSO DI BELLEZZA CHE DA ANNI E' FUORI DAI PALINSESTI DEL SERVIZIO PUBBLICO – ORA LA GARA VERRÀ TRASMESSA DA RTV, LA TV DI SAN MARINO, COMPARTECIPATA DAL TITANO E DALLA RAI. NON SOLO: CON LA BENEDIZIONE DELL’ATTUALE AD GIAMPAOLO ROSSI, ANDRÀ IN ONDA ANCHE SU RAIPLAY – IN AZIENDA TUTTI PUNTANO IL DITO SU ROBERTO SERGIO CHE AVREBBE RIVOLUTO IL CONCORSO. MA C’È CHI RICORDA CHE LO SPETTACOLO FUORI TEMPO MASSIMO ANDREBBE CONTRO IL CONTRATTO DI SERVIZIO PERCHÉ…
Estratto dell'articolo di Lisa Di Giuseppe per www.editorialedomani.it
Miss Italia non deve morire, ma il rischio che evocava il documentario di Netflix per lo storico concorso di bellezza appare quanto mai lontano: la gara sembra essere sulla via della guarigione. Ha trovato una nuova casa: Rtv, la tv di San Marino, compartecipata dal Titano e dalla Rai. Il direttore generale dell’emittente della repubblica più antica del mondo ha deciso di farsi carico del concorso messo in piedi da Patrizia Mirigliani: già un paio d’anni fa, con Roberto Sergio amministratore delegato in Rai, era in discussione il ritorno della trasmissione sul servizio pubblico, ora la fantasia si è trasformata in realtà.
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giampiero rossi roberto sergio
L’accordo con Rtv, ha un ulteriore lato positivo per la gara: la serata, con la benedizione dell’attuale ad Giampaolo Rossi, andrà in onda anche su Raiplay. Una decisione che avviene mentre a Palazzo Chigi siede la prima presidente del Consiglio donna d’Italia.
In azienda si tiene un profilo bassissimo. Tutta farina del sacco di Sergio (che però è anche dg della Rai), è il messaggio che si legge tra le righe, tant’è vero che sui canali lineari non va in onda. Però sarà messa a disposizione di una piattaforma su cui negli ultimi anni la Rai punta tantissimo.
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Il consigliere in area Avs Roberto Natale non entra nel merito, ma vuole chiedere lumi nel prossimo cda di settembre: «La Rai è nella proprietà di Rtv, da mesi il nostro dg è anche il loro e apprendiamo di scelte editoriali che rimbalzano anche su Raiplay. Vorrei che ci venisse illustrato il piano editoriale per verificare che sia in linea con i passi avanti fatti dall’azienda negli ultimi anni in questo campo». Certo, la produzione – sottolineano in azienda – è esterna e i costi ricadono tutti su Rtv, che per altro fino a qualche anno fa aveva conti bisognosi di un’iniezione di liquidità e ora spende e spande. Ma il tema è spinoso.
giampaolo rossi roberto sergio
L’ultima volta che il concorso era tornato in Rai, nel 2019, l’estate era caldissima, politicamente parlando. Stava cadendo il governo gialloverde dopo che Matteo Salvini aveva chiesto pieni poteri in costume, ma su un rovente agosto di consultazioni al Quirinale era piovuta anche la polemica su Miss Italia.
In commissione Vigilanza si era consumato sul tema un duello tra Federico Mollicone – oggi presidente della commissione Cultura alla Camera – e il segretario Michele Anzaldi. La decisione non era passata in consiglio d’amministrazione e l’allora dem denunciava l’incoerenza con la scelta del cda presieduto da Anna Maria Tarantola che anni prima non aveva più ritenuto la manifestazione al passo con i tempi e l’aveva cancellata dal palinsesto. Anche oggi, dice, «tolto che la manifestazione ormai è fuori dal tempo come dimostra il fatto che la stessa Rai non la manda in prima serata, se fossi ancora in commissione mi chiederei la ragione del ritorno: forse sarebbe il caso che la magistratura ci buttasse un occhio».
miss italia non deve morire 13
[…] Il meloniano Mollicone aveva replicato con parole di fuoco, difendendo il «valore che l’evento conserva per lo spettacolo italiano e la storia culturale» del paese. Anche oggi, il presidente di commissione non ha cambiato idea: il ritorno «è sacrosanto, visto che è uno spettacolo nazionalpopolare. Nel corso del tempo ha anche ridefinito la sua immagine puntando anche sulla formazione delle ragazze e non solo sulla bellezza trasmettendo valori positivi», dice a Domani.
Ma che Miss Italia sia uno dei capisaldi della cultura sovranista è chiaro da tempo. Anche CulturaIdentità, mensile di riferimento della destra meloniana diretto da Edoardo Sylos Labini, intellettuale d’area a cui la Rai ha affidato programmi indimenticabili come Inimitabili, rassegna di grandi italiani da Gabriele D’Annunzio in giù, aveva dedicato nel 2023 un numero celebrativo al concorso, «specchio e identità del nostro Bel Paese».
A presentarlo, in una trasmissione notturna quella sì, indimenticabile, il direttore si era recato nientemeno che su Rainews, canale in mano allora al non ostile Paolo Petrecca. Che agguantò anche l’edizione di quell’anno, garantendo un’essenziale «copertura giornalistica, con servizi e interviste, non in diretta».
Certo, anche nel nuovo contratto di servizio ci sarebbe un intero articolo dedicato alla parità di genere, in cui si raccomanda «la valorizzazione del ruolo delle donne, dell’uguaglianza e pari dignità in tutti gli ambiti della vita sociale, economica e politica».
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La valutazione di donne per il loro aspetto (anche) da parte di uomini è una pratica all’estero lontanissima dal servizio pubblico: una veloce rassegna del continente svela che le gare di bellezza o non esistono più o ormai sono appannaggio di canali privati o dello streaming. Come nel caso di Miss England, che non viene trasmesso certo dalla Bbc, ma va in onda online. Miss Germany dal 2017 si è emancipato dai costumi da bagno e premia «donne che prendono responsabilità» e concorrono nelle categorie Founder, Mover e Leader: il concorso è trasmesso da sixx e joyn, canali del gruppo privato ProsiebenSat.1, su cui ha messo gli occhi Pier Silvio Berlusconi.
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Sempre un canale di proprietà della casa madre di Mediaset Mfe, Telecinco, ha trasmesso fino al 2008 Miss España, che però ha smesso di esistere. Per chi non riesce a farne a meno, esistono succursali di Miss Universum che organizzano concorsi locali dove non c’è un’associazione sul territorio. I più affezionati al concorso restano i francesi, che guardano Miss France ogni anno su TF1, canale molto seguito ma anch’esso di proprietà privata. Insomma, forse Miss Italia non sta morendo, ma magari non è il caso che passi la sua senescenza sulle spalle del servizio pubblico.
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Vittorio sgarbi premia Francesca Bergesio - miss italia 2023
Francesca Bergesio - miss italia 2023
roberta capua miss italia 1986
PATRIZIA MIRIGLIANI - MISS ITALIA
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