dario argento

ARGENTO VIVO! ESCORT E SERIAL KILLER, LA ROMA DA PAURA DI DARIO ARGENTO CHE TORNA AL GIALLO CON IL SUO NUOVO FILM “OCCHIALI NERI” (CON ASIA E ILENIA PASTORELLI) – "DOVEVANO ESSERCI ANCHE I DAFT PUNK: AVEVANO DETTO SÌ, POI HO SAPUTO CHE, ESSENDOSI SCIOLTI, NON AVREBBERO PIÙ FATTO IL FILM" - "LE MANI DELL'ASSASSINO NEL FILM PER LA PRIMA VOLTA NON SARANNO LE MIE, NON SAPREI DIRE PERCHÉ MA…" - E POI RIVELA COSA LO SPAVENTA OGGI

Valeria Arnaldi per “il Messaggero”

 

dario argento 19

Sono le due del mattino, le strade del Villaggio Olimpico sono deserte. All'improvviso lo scontro tra due auto: una delle due si ribalta. Alcune persone corrono. Una donna piange. Poi, tutto si ferma, in attesa della voce del regista. Dario Argento sta girando a Roma il suo nuovo film Occhiali neri, prodotto da Urania Pictures e Getaway Films - le produttrici sono Conchita Airoldi e Laurentina Guidotti, produttore associato Asia Argento - che segna il suo ritorno al giallo. Una storia ambientata nel mondo della prostituzione, a Roma, con vari colpi di scena.

 

dario argento asia argento

E un incidente, appunto, chiave di volta della narrazione: una escort di via Veneto, perseguitata da un serial killer si ritrova a fare i conti con la perdita della vista e a fuggire anche dalla polizia. Alla vigilia della partenza per Cannes, dove sarà oggi come attore per Vortex di Gaspar Noé, storia di un amore senile, abbiamo raggiunto Argento sul suo set del film, scritto vent' anni fa.

 

Come mai sta girando Occhiali neri solo ora?

«Per una serie di circostanze. Avrebbe dovuto produrlo Vittorio Cecchi Gori, ma poi ha avuto i problemi che conosciamo. Dopo, la vita mi ha portato verso altre imprese e non ho più pensato al film. Tempo fa, mia figlia Asia, cercando dei miei vecchi scritti, lo ha trovato. Le ho detto che non mi interessava, ma secondo lei era bellissimo, mi ha convinto a rileggerlo. In effetti, era interessante».

 

Come lo ha adattato?

dario argento daft punk

«Ho fatto tante modifiche. Avevo immaginato Asia come protagonista ma era impegnata per un altro film. Qui ha comunque un ruolo. Ho impiegato un po' prima di trovare l'interprete. Non ci sono tanti attori e attrici di valore nel nostro Paese. Alcune generazioni esprimono fenomeni, attori eccezionali che riempiono la scena, guidano il film. Poi, ci sono periodi in cui ciò si smorza.

 

 Oggi, il cinema si è un po' smorzato e anche la generazione di attori. Se penso agli ultimi che hanno trascinato, mi vengono in mente nomi anni 60/'70'/'80. Ilenia mi è piaciuta subito per entusiasmo, impegno, forza d'animo».

 

I ruoli femminili sono sempre importanti nei suoi lavori.

dario argento

«Credo nasca tutto da mia madre, grande fotografa (Elda Luxardo). Era specializzata nelle figure femminili. Da bimbo la seguivo mentre fotografava. Quando ho iniziato a fare il cinema, mi sono trovato subito a mio agio con le figure femminili. È stata lei a insegnarmi a raccontare le donne».

 

Maestro del brivido, cosa la spaventa oggi?

dario argento foto di bacco

«La malattia, questa nuova pestilenza. Tra le paure si è inserita quella del Covid. Quando ho fatto il vaccino ero felice, mi sono sentito come se fossi guarito da una malattia che peraltro non ho mai avuto».

 

La pandemia ha fermato anche il cinema, cosa pensa che comporterà per il settore?

«Credo che questa sospensione abbia dato modo a tanti di riflettere, scrivere, riscoprire vecchi film, allargare la cultura cinematografica. Penso che tutto ciò sarà utile per il cinema italiano e mondiale. Amo il cinema francese, certe cose di quello americano. E sono da sempre appassionato di cinema orientale, un altro modo di raccontare».

 

Torniamo al film. Anche Roma è una protagonista.

«Racconto la mia città, dove ho vissuto, dal centro alla periferia. E la campagna romana, che è crudele, cespugliosa, ha un carattere rude. Mi piace».

dario argento

 

Le mani dell'assassino, come negli altri film, sono le sue?

«No, per la prima volta, non sono le mie, non saprei dire perché ma ho deciso di non usarle».

 

Però, per Noè, si è prestato a fare l'attore.

«Mi sono divertito. C'erano dodici pagine di copione. Dovevamo improvvisare. A ogni ciak inventavo cose nuove, c'erano scene lunghissime, è stato bello ma non lo rifarò».

 

E come regista?

«In quel cassetto ho trovato un altro copione: un giallo ambientato a Roma, che ho scritto negli Anni Novanta, protagonisti un uomo e una donna. Non so ancora se lo farò, ma, diciamo, che alla prima lettura mi è piaciuto».

asia e dario argento

 

In Occhiali neri un mistero legato alla musica. Si parlava dei Daft Punk, e invece?

«Mi avevano detto sì, poi ho saputo che, essendosi sciolti, non avrebbero più fatto il film. Adesso c'è un giovane italiano, non svelo il nome. La musica sarà importante e sarà qualcosa di nuovo».

DARIO ARGENTO DAVID SPECIALEdario argentodario argentoDARIO E ASIA ARGENTOASIA E DARIO ARGENTOdario argentoDARIO ARGENTO DARIO ARGENTO DARIO ARGENTO Dario Argento DARIO ARGENTO DARIO ARGENTO DARIO ARGENTO asia argento dario argentoDARIO ARGENTO 6

Ultimi Dagoreport

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)