la fiera delle illusioni – nightmare alley cate blanchett bradley cooper

IL CINEMA DEI GIUSTI – NON POSSIAMO CHE CONDIVIDERE L’ENTUSIASMO DI MARTIN SCORSESE PER L’AFFASCINANTE NUOVO FILM DI GUILLERMO DEL TORO, “LA FIERA DELLE ILLUSIONI – NIGHTMARE ALLEY” – È UN GRANDE VIAGGIO NEL CINEMA AMERICANO DEL SECOLO SCORSO E NELLE SUE PIEGHE PIÙ SEGRETE – OFFRE AI SUOI ATTORI, SOPRATTUTTO A CATE BLANCHETT E BRADLEY COOPER, LA POSSIBILITÀ DI UNA NOMINATION, E AI SUOI SPETTATORI LA MERAVIGLIA DI FARCI VIVERE LA GRANDE ILLUSIONE DEL CINEMA - VIDEO

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

guillermo del toro

Oh.. il mondo delle miserabili fiere ambulanti coi freaks, gli imbroglioni, i forzuti, gli uomini serpente, le donne elettriche, i geeks, nell’America ancora uscita dalla Grande Depressione mentre stanno arrivando gli orrori più reali del Nazismo e della guerra, e il mondo colorato e lontano di Thomas Hart Benton e dei pittori americani degli anni ’30 e ’40.

 

la fiera delle illusioni – nightmare alley.

Non possiamo che condividere l’entusiasmo di Martin Scorsese per l’affascinante nuovo film di Guillermo Del Toro, “La fiera delle illusioni – Nightmare Alley”, tratto più che dal film di Edmund Goulding con Tyrone Power del 1947, da noi invedibile da anni (ora è su Criterion), dal romanzo di pochissimo precedente e di gran culto (lo trovate su Sellerio con traduzione di Tommaso Pincio) del misterioso William Lindsay Gresham, scomparso suicida, malato e depresso nel 1962.

la fiera delle illusioni – nightmare alley

 

Un romanzo semi-autobiografico costruito sull’autodistruzione del protagonista, come tanta letteratura e tanto cinema americano dello stesso periodo. Una storia circolare, come in “Freaks” di Todd Browning, e una storia faustiana come “Alias Nick Beal” di John Farrow con Ray Milland.

 

cate blanchett bradley cooper la fiera delle illusioni – nightmare alley

Del Toro e la sua nuova co-sceneggiatrice nonché nuova moglie, Kim Morgan, già sposa e musa del bizzarro Guy Maddin, sembrano interessati da una parte alla grande ricostruzione visiva dei baracconi del terrore così vivi nella cultura americana della prima metà del secolo scorso, grazie anche alla fotografia e alla scenografia incredibili del suo fidato Dan Laustsen e della favolosa Tamara Deverell, da un’altra a ricostruire quel tipo di cinema del primissimo dopoguerra a metà tra il noir e il fantastico dove la caduta finale del protagonista nelle tenebre è l’unica soluzione.

ROMINA POWER CON GUILLERMO DEL TORO SUL SET DI NIGHTMARE ALLEY

 

Grande scommessa per attori star come lo fu Tyrone Power, così bello e per nulla maledetto, o come lo è oggi Bradley Cooper, che Toni Colette nei panni dell’indovina Zeena, vedendolo nudo nella vasca da bagno, descrive come uno spettacolo per gli occhi.

 

willem dafoe la fiera delle illusioni – nightmare alley

Se la prima parte del film, tutta ambientata nella fiera delle illusioni, saldamente tenuta dal direttore Willem Dafoe, è una sorta di wunderkammer dove muovere l’ambiguo Stan Carlisle di Bradley Cooper tra personaggi speciali che Del Toro sa descrivere alla perfezione, dal forzuto Ron Perlman al minuscolo Maggiore di Mark Povinelli, dalla coppia di illusionisti, Toni Colette e David Strathairn, alla ragazza elettrica Molly di Rooney Mara, nella seconda, dove Stan e Molly diventano ricchi coi numeri da mentalisti le cose si complicano.

la fiera delle illusioni – nightmare alley

 

Perché Del Toro entra in un mondo da noir che non ha così frequentato, pieno di ricchi potenti con un passato pericoloso, come Richard Jenkins, che né lui né il suo protagonista sanno bene come affrontare. Ma è in questo rischioso secondo mondo che domina il grande talento di Cate Blanchett, nel ruolo della femme fatale, la psicanalista Lilith Ritter, che non può che portare alla distruzione Stan e i suoi sogni.

 

bradley cooper nightmare alley

Forse meno forte e rifinito del favolistico e più romantico “The Shape of Water”, quattro Oscar compresi regia e miglior film, “Nightmare Alley” è un grande viaggio nel cinema americano del secolo scorso e nelle sue pieghe più segrete che Del Toro ha tentato di studiare e riportare alla luce.

nightmare alley.

 

Rispetto al “Dumbo” politicamente corretto e strampalato di Tim Burton, che ha forse punte di cinema più alto, è decisamente più interessante e coraggioso. Offre ai suoi attori, soprattutto a Cate Blanchett e Bradley Cooper, magari la possibilità di una nomination, e ai suoi spettatori la meraviglia di farci vivere la grande illusione del cinema. In sala da giovedì.

willem dafoe la fiera delle illusioni – nightmare alley nightmare alley ROMINA POWER SUL SET DI NIGHTMARE ALLEYbradley cooper in nightmare alleynightmare alley 1cate blanchett bradley cooper la fiera delle illusioni – nightmare alley. bradley cooper in nightmare alley 1la fiera delle illusioni – nightmare alley 3 la fiera delle illusioni – nightmare alley

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…