IMPICCATO A UN ABETE - SI AMMAZZA L’IMPIEGATO DEL CATASTO SPUTTANATO UN ANNO FA DALL’INVIATO DI “STRISCIA” - LUCA ABETE GLI TESE UNO DEI SUOI “TRAPPOLONI” CON CAM NASCOSTA: LA SUA “ESCA” OFFRI’ 20 EURO PER UNA PRATICA ALLO SPORTELLO E LUCIO MONTAINA ACCETTO’ - IL VIDEO FINI’ IN TV E LUCIO FU LICENZIATO - NON HA RETTO AL DOLORE: IERI MATTINA IL VOLO DAL BALCONE DI CASA A NAPOLI - I COLLEGHI INFURIATI CON ‘’STRISCIA’’…

Roberto Russo per il "Corrieredelmezzogiorno.corriere.it"

«Cattiva prassi al Catasto di Napoli». Sono le 21 di martedì 24 gennaio 2012 quando Luca Abete, avellinese 40 anni, inviato di punta di «Striscia la Notizia» denuncia in prima serata su Canale 5 l'ennesimo episodio di malcostume all'interno di un ufficio pubblico.

LA VICENDA - La telecamera giustiziera di «Striscia» fa luce su un brutto andazzo: al Catasto immobiliare di via De Gasperi - questa l'accusa del servizio tv - c'è chi accetta «mazzette» per consegnare documenti, mappe catastali a persone che non ne avrebbero titolo in cambio di piccole cifre: venti euro al massimo. L'inviato prima intervista persone, rese irriconoscibili, che spiegano il meccanismo, poi decide di passare all'azione. Si fa aiutare da una donna che accetta di fare da agente provocatrice.

Telecamera nascosta, è lei a entrare in ufficio e chiedere una planimetria per conto di altri senza esibire la delega come invece dispone la legge. Alle rimostranze dell'impiegato la donna allega 20 euro alla pratica. La scena clou, quella in cui scatta la trappola, dura due o tre secondi ma rivista adesso, dopo il suicidio del dipendente pubblico, appare una drammatica sequenza al rallentatore.

Si vedono i venti euro comparire dalla borsa dell'agente provocatrice, si vedono le dita di lei sormontate da lunghe unghie appuntite e laccate di rosso, mentre fanno aderire la banconota azzurrina alla pratica. È il momento del rallenty tv ma anche quello della verità: l'impiegato può rifiutare sdegnato o può accettare i soldi ed entrare in un tunnel che lo porterà alla morte. Passa un attimo che sembra un'eternità nella sospensione di un gesto che avrà conseguenze tragiche.

IL FILO DELLA VITA - Viene in mente il mito greco delle Moire: dalla conocchia di Cloto si dipana il filo della vita, Lachesi dispensa quel filo che rappresenta la sorte di ogni essere umano. Atropo infine, l'inflessibile, taglia senza pietà quel filo e con esso la vita... Le immagini tornano a scorrere veloci: si vede, dunque, l'impiegato allo sportello allungare la mano, prendere la banconota e metterla da parte.

Dopo un po' ecco spuntare la planimetria. La trappola è scatatta. Lo «scoop» è riuscito, l'indignazione del pubblico a casa è assicurata, l'impiegato presunto corrotto, ma a sua volta vittima di un drammatico Truman show, è inchiodato alle sue responsabilità agli occhi di milioni di telespettatori. Greggio e Hunziker possono fare «ahi, ahi» con le mani in segno di pubblica riprovazione. Applausi e dissolvenza.

UN LANCIO NEL VUOTO
Un anno dopo, le cinque di ieri mattina. Un uomo calvo di mezz'età, baffoni e occhiali, apre il balcone al settimo piano della sua casa in via Filippo Maria Briganti a Napoli, si sporge e poi si lancia nel vuoto restando ucciso sul colpo. È Lucio Montaina, l'impiegato del Catasto incastrato da «Striscia» con i venti euro tra le mani. Lascia la moglie casalinga e due figli.

«Questa volta Striscia la Notizia si è macchiata di un'azione di sciacallaggio, Lucio era un impiegato perbene, non era certo uno che chiedeva tangenti, come si vede dal filmato quei 20 euro glieli hanno offerti...». Nella sede del Catasto di Napoli ieri mattina le lacrime e la rabbia dei colleghi di Montaina, quelli che non ci stanno a passare per corrotti e che adesso dicono: «È giusto perseguire chi ruba e chi commette illeciti, ma non si può braccare un uomo come se fosse un delinquente. Lucio era una persona perbene, non accettiamo questa condanna televisiva senz'appello».

UN ANNO DI TORMENTI
Una circostanza sconcerta: Montaina si è ucciso dopo un anno di tormenti per aver accettato quei maledetti venti euro senza aver ricevuto nemmeno un avviso di garanzia. Lo racconta Salvatore Iossa, sindacalista e compagno di lavoro del morto: «L'amministrazione dell'Agenzia del Territorio l'aveva denunciato e poi licenziato in tronco. Lucio (in realtà era un funzionario di VI livello) aveva presentato ricorso e il giudice del lavoro l'aveva accolto.

Reintegrato per qualche mese era stato trasferito ad altro incarico, poi però l'ente aveva presentato appello contro il reintegro e aveva vinto, Montaina era tornato a casa senza un lavoro. Ora stava cercando di arrivare a un'intesa con l'ufficio accettando un periodo di sospensione invece del licenziamento. Domani (oggi per chi legge, ndr) avrebbe dovuto partecipare a un'udienza invece celebreremo il suo funerale».

IL SILENZIO DI MEDIASET
Tace Mediaset: «Non abbiamo dichiarazioni da fare» spiega l'ufficio-stampa. Non commenta Luca Abete, autore del servizio. Mentre al Catasto di Napoli tutte le sigle sindacali firmano un documento unitario anche per ribadire «che qui lavorano tante persone perbene e comunque Lucio non era un delinquente».

Spiega ancora Iossa: «Eravamo noi ad aiutare lui e la sua famiglia visto che è rimasto per mesi senza stipendio; ci siamo tassati e abbiamo raccolto dei soldi che abbiamo fatto in tempo a consegnargli. È venuto a trovarmi l'altra mattina, era un uomo sconvolto. Mi hanno teso una trappola, sono degli sciacalli ripeteva...purtroppo è finita così».

Non si nasconde dietro un dito Antonio Graziano, coordinatore Uil: «Premesso che è doveroso fare pulizia contro gli atteggiamenti sbagliati o illegali negli uffici pubblici - dice - non si può accettare ciò che è accaduto. Resta il dolore per la morte di un collega e poi il rammarico perché ci si scandalizza davanti ai 20 euro mentre non si approfondiscono aspetti molto più gravi che riguardano la gestione degli uffici e che noi denunciamo da anni».

L'ULTIMO ATTO
Ultimo dettaglio non trascurabile in questa triste vicenda: alla moglie di Montaina l'Inpdap dovrà assegnare la pensione di reversibilità, atto dovuto di giustizia nei confronti di un uomo che ha pagato con la vita un gesto di debolezza sicuramente censurabile ma senza poter godere di tutele parlamentari, leggi ad personam, legittimi impedimenti o altri pasticci giuridico-legali del genere. Ieri in ufficio l'ennesima colletta per comprare un mazzo di fiori da mettere sulla scrivania di Lucio, l'impiegato coi baffoni che accettò venti euro da una misteriosa Mata Hari con inquietanti e appuntite unghie laccate di rosso.

 

 

luca abeteGREGGIO E HUNZIKER A STRISCIA LA NOTIZIA tv striscia04 05 greggio hunzikerstriscia greggio iacchetti

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…

mediobanca mps alessandro melzi deril vittorio grilli francesco milleri gaetano caltagirone fabio corsico phillippe donnet alberto nagel

DAGOREPORT - AL GRAN CASINÒ DEL RISIKO BANCARIO, “LES JEUX SONT FAITS"? ESCE DAL TAVOLO DA GIOCO MILANO DI MEDIOBANCA, ADESSO COMANDA IL BANCO DI PALAZZO CHIGI, STARRING IL GRAN CROUPIER FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE – DAVVERO, ‘’RIEN NE VA PLUS”? MAI STARE TROPPO TRANQUILLI E CANTARE VITTORIA… IN ITALIA PUÒ SEMPRE SPUNTARE QUALCHE MALINTENZIONATO DECISO A GUASTARE LA FESTA DEI COMPAGNUCCI DELLA PARROCCHIETTA ROMANA - A PIAZZA AFFARI SI VOCIFERA SOTTO I BAFFI CHE FRA QUALCHE MESE, QUANDO I VINCITORI SI SARANNO SISTEMATI BEN BENE PER PORTARE A COMPIMENTO LA CONQUISTA DEL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI, NULLA POTRÀ VIETARE A UNA BANCA DI LANCIARE UN’OPA SU MPS, DOTATO COM’È DEL 13% DEL LEONE DI TRIESTE - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ PALAZZO CHIGI? POTRÀ TIRARE FUORI DAL CILINDRO DI NUOVO LE GOLDEN POWER “A TUTELA DEGLI INTERESSI NAZIONALI”, COME È ACCADUTO CON L’OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM, CARO ALLA LEGA? – COME SONO RIUSCITI A DISINNESCARE LE AMBIZIONI DEL CEO DI MPS, LUIGINO LOVAGLIO…