cala

CAFONALINO DOPPIA LIBIDINE - I GATTI DI VICOLO MIRACOLI, KARINA HUFF, SABRINA SALERNO E GLI ANNI ’80, PARLA JERRY CALA’: “GLI YUPPIES ERANO CAZZONI MA IL LORO ENTUSIASMO SERVIREBBE ALL’ITALIA" - LA FRASE TRASH DEL BRANO RAP "OCIO": "TU TI FACEVI LE SEGHE, IO LA VENIER" - VIDEO

 

 

 

jerry cala  claudio bonivento sarina biraghi e franco oppinijerry cala claudio bonivento sarina biraghi e franco oppini

Foto: Luciano Di Bacco per Dagospia

Francesco Persili per Dagospia

 

Qualcosa, non tutto, può durare. L’amicizia che oggi lo lega agli altri Gatti di un vicolo veronese poco lontano dall’Arena, la voglia di nuovo e il continuo ritorno al futuro che scatta ogni volta con le battute di “Sapore di Mare” e “Vacanze di Natale” o sulle note di “Maracaibo”. Fuggire sì ma dove? Negli anni ’80, naturalmente. Forse perché per Jerry Calà quel decennio - un po’ come l’estate - è prima di tutto uno stato d’animo. Nessuna nostalgia canaglia, solo allegria nelle sue parole a Dagospia.

 

marina suma claudio bonivento  jerry calamarina suma claudio bonivento jerry cala

«Gli yuppies erano dei cazzoni e hanno fatto qualche danno al nostro Paese ma il loro entusiasmo servirebbe per rimettere in carreggiata l’Italia. Naturalmente mi riferisco all’atteggiamento perché gli yuppies avevano fame e sogni e non aspettavano, come tanti ragazzi di oggi, che qualcuno li scodellasse il futuro sul tavolo ma se lo andavano a prendere con le unghie e con i denti. Poi anche loro hanno fatto un sacco di cazzate».

 

La parola chiave è cambiamento. «Mio padre ascoltava Claudio Villa, io i Beatles e poi sempre cose nuove. Ancora oggi sono così: faccio quel che mi pare, non piango sul vinile, sono curioso del mondo che cambia», scrive l’attore nel suo primo libro “Una vita da libidine” (Sperling&Kupfer).

marina sumamarina suma

 

Un armadio di sorrisi, canzoni e leggerezza che tiene dentro 65 anni di vita, 40 di film e 20 di serate alla Capannina, e una varietà di generi: il beat di Verona, «la Liverpool italiana», il progressive anni ‘70 dei Gatti di Vicolo Miracoli, il pop anni ’80, il revival, fino al rap di Jerry Calàshnikov con J-Ax che di recente ha conquistato il web. «Tu ti facevi le seghe, io la Venier». Il manifesto della libidine coi fiocchi.

 

jerry cala con katia noventajerry cala con katia noventa

Già, perché negli anni ’80 Calogero Calà in arte Jerry (omaggio a Jerry Lewis) è diventato uno dei volti cinematografici più amati da una generazione cresciuta a pane e commedia. Ha baciato Stefania Sandrelli, ha preso 10 schiaffi da Virna Lisi, ha descritto “quel certo piacersi” con Marina Suma con uno sguardo sul finale di “Sapore di Mare” che alla prima del film strappò gli applausi anche di Carlo Verdone ma nel cuore di Jerry Calà un posto speciale lo occupa Karina Huff: «La sua morte è profondamente ingiusta. Era una ragazza solare, piena di vita. Con la sua allegria è stata l’icona femminile degli anni ’80 insieme a Sabrina Salerno che aveva una dimensione internazionale e spopolava con i suoi successi dance in tutta Europa».

jerry cala col suo librojerry cala col suo libro

 

Dal Derby di Milano alle serate al "Ciucheba" di Castiglioncello con lo storico patron del locale Mauro Donati, il primo a far esibire Renato Zero, e Beppe Grillo (che dopo l’incidente d’auto gli mandò il biglietto più spiritoso: “Jerry, resisti o ci toccherà vedere tutta la tua retrospettiva”), l’attore “che non ha paura del nuovo” nel libro squaderna aneddoti su film, colleghi (vince per distacco Angelo Infanti con la frittatona di cipolle su un aereo per la Norvegia), su una serata americana con Woody Allen e sul passaggio al cinema d’autore con Marco Ferreri.

 

La partecipazione a “Diario di un vizio” gli valse una ovazione in un ristorante di Berlino da parte di quei critici spocchiosi che non gli hanno mai perdonato nulla e che Ferreri demolì con una frase: «Se io in mezzo a una scena ce faccio passà un nano, quei cojoni ci scrivono sopra quattro libri. E invece ce faccio passà un nano perché non avevo altro da mettece».

franco oppinifranco oppini

 

Dalle stroncature alle scuse, una bella rivincita: «Nella mia vita non sono mai andato a caccia di rivincite – spiega Jerry Calà – mi sono sempre sentito un vincitore». Anche quando una certa critica cinematografica con la puzza sotto il naso snobbava le sue commedie. «E’ sempre stato così – prosegue Calà – basti vedere come è stato trattato Zalone ai David di Donatello. Non ha vinto neanche un premio ma con gli incassi del film del comico pugliese, come con i miei tanti anni fa, alla fine ci faranno altri 20 film cosiddetti da Festival. Non è cambiato nulla. Per questo dico viva Zalone».

marina suma (2)marina suma (2)

 

libro presentatolibro presentatofranco oppini (2)franco oppini (2)sarina biraghisarina biraghifranco oppini e sarina biraghifranco oppini e sarina biraghigerry cala accolto dai suoi fan (1)gerry cala accolto dai suoi fan (1)marina suma (2)marina suma (2)marina suma claudio bonivento  jerry calamarina suma claudio bonivento jerry calasarina biraghi  con jerry calasarina biraghi con jerry calagerry cala al suo arrivo alla feltrinelli (1)gerry cala al suo arrivo alla feltrinelli (1)gerry cala accolto dai suoi fan (2)gerry cala accolto dai suoi fan (2)katia noventakatia noventajerry cala si specchiajerry cala si specchiagerry cala al suo arrivo alla feltrinelli (2)gerry cala al suo arrivo alla feltrinelli (2)gerry cala al suo arrivo alla feltrinelli (3)gerry cala al suo arrivo alla feltrinelli (3)franco oppini  sarina biraghi  jerry cala  claudio boniventofranco oppini sarina biraghi jerry cala claudio boniventosarina biraghi  con jerry calasarina biraghi con jerry cala

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO