bruno vespa

L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI BRU-NEO – NEGLI ANNI VESPA È DIVENTATO IL SIGNORE DELL’APPROFONDIMENTO POLITICO IN RAI, MA CON “TELE-MELONI” STA VIVENDO UNA STRAORDINARIA QUARTA ETÀ - "DOMANI": “GRAZIE ALLA CATEGORIZZAZIONE DI GIORNALISTA-ARTISTA, DA ANNI VIENE PAGATO OLTRE IL TETTO DEI 240MILA EURO ANNUI ANCHE SE LE SUE SERATE (L’ULTIMO LO SPECIALONE ELEZIONI) SONO UN FLOP DI ASCOLTI - NESSUNO NEL SERVIZIO PUBBLICO SI PONE ‘QUALCHE PERPLESSITÀ’ PER LE ULTIME PRESE DI POSIZIONE DEL CONDUTTORE...”

Estratto dell’articolo di Lisa Di Giuseppe per www.editorialedomani.it

 

BRUNO VESPA E IL SUO VINO PREFERITO - IL GIORNALONE - LA STAMPA

[…] Bruno Vespa, ottant’anni appena compiuti, in una recente intervista al Corriere della Sera ha detto che se fosse stato di sinistra la sua carriera sarebbe stata più semplice. Un’affermazione forte, per chi è in onda dal 1962, ha ricoperto all’incirca qualunque direzione di peso nel servizio pubblico tra cui quella del Tg1, e arriva a indicare come suo editore di riferimento nientemeno che «il Padreterno». 

 

Con gli anni è diventato signore dell’approfondimento politico in Rai. Ma nel suo stile, quello per cui a chi è al potere – editore della Rai forse più del Signore – non si fa mai troppo male. Una condizione che gli ha permesso di organizzare un mondo di rapporti di potere che ormai vanno ben oltre le serate tra le poltroncine bianche degli studi di via Teulada. 

 

La contropartita che Vespa può offrire è sempre visibilità e accoglienza nel suo salotto. Che comunque è uno status symbol per chiunque, anche per chi non vorrebbe prestarsi ai riti rodati del sistema di potere politico-televisivo italiano. Certo, c’è chi ha approfittato della sua ospitalità più di altri, ma alla fine tutti si sono piegati.

Una certa resistenza l’avevano fatta i Cinque stelle, salvo poi cedere e adeguarsi, autorizzati dal grande ritorno in Rai di Beppe Grillo

[…]

BRUNO VESPA

 

offrire le condizioni migliori al potere per ospitarlo fa parte del ricettario di Vespa da sempre: indimenticato è anche il riferimento sulla puntata «cucita addosso» al leader di An Gianfranco Fini, come l’ex direttore aveva assicurato al suo portavoce prima della serata. 

 

[…] In Rai ormai durano da più tempo di lui soltanto gli studi dai quali trasmette (perfino il Cavallo morente di viale Mazzini è arrivato quattro anni dopo la sua assunzione, nel 1966). Impossibile da mettere in discussione, impossibile negargli un desiderio.

bruno vespa ricevimento quirinale 2 giugno 2024

 

Suo figlio Federico ha lavorato in azienda da esterno con contratti sia a Isoradio sia a Radio 2. La sua storica inviata Vittoriana Abate, sposata con il deputato leghista Simone Billi, è appena sbarcata ad Agorà estate. Stile Rai 3 poco, cronaca à la modellino della viletta di Cogne tanta. Ma dal servizio pubblico «nessuna perplessità» anche sulle ultime prese di posizione del conduttore che si definisce «moderato» ma registra videoeditoriali nella sede Rai con sovrimpresso il logo di FdI. 

 

È di pochi giorni fa l’ultimo exploit, andato in scena con ospiti Marco Furfaro (Pd) e il neo eurodeputato leghista Roberto Vannacci. Dopo l’ennesima tirata del generale sulla gloria della X Mas, il deputato dem aveva provato a replicare polemizzando sul fatto che non fosse accettabile ascoltare «nel servizio pubblico un parlamentare europeo che dice che la Decima ha avuto una stagione gloriosa».

CHICO FORTI E BRUNO VESPA

 

Apriti cielo. «Non le consento di dire che sul servizio pubblico non si possa ospitare un parlamentare europeo che ha preso 500mila preferenze» ha tuonato Vespa, che ha continuato spiegando che la Decima ha avuto «due momenti».

 

Un episodio simile, pochi giorni prima, con Elly Schlein. Di fronte alla segretaria che prometteva battaglia contro i pro-vita che si accingono a entrare nei consultori grazie a uno degli ultimi provvedimenti del governo, Vespa la correggeva. «Sono lì per impedire alle donne un accesso a un’interruzione di gravidanza sicura». «Non per non farle abortire». «Per fare pressione, dottore, per noi è lo stesso» «Per informare, mettiamola così». Conversazione chiusa, per Vespa: saluta Schlein, che sorride in camera con la stessa serenità di Mike Tyson. 

giorgia meloni bruno vespa cinque minuti

 

Per non parlare dell’ormai leggendaria serata in cui si discuteva di aborto con sette ospiti maschi e della pezza peggiore del buco per giustificare gli inviti: le donne contattate «non hanno dato disponibilità». Momenti di cui il servizio pubblico dell’èra Meloni, già sotto osservazione per una lunga serie di altri motivi, non avrebbe granché bisogno. 

 

BRUNO VESPA INCAZZATO PER IL MANCATO DUELLO MELONI SCHLEIN

 

Peraltro, con le serate speciali che totalizzano ascolti che fanno dubitare di quanto sia davvero necessario l’esoso ingaggio del giornalista-artista, categorizzazione con cui Vespa da anni giustifica il fatto di essere oltre il tetto dei 240mila euro annui.

 

Flop pesante, per esempio, l’ultima serata post elettorale: il 10 giugno Vespa commentava i risultati delle europee con un’ampia platea di ospiti, incluso il direttore dell’Approfondimento Rai Paolo Corsini. Risultato: un misero 5,87 per cento, con Rai 1 battuta sia da Rete 4 sia da La7.

matteo renzi bruno vespa forum in masseria saturnia 1

 

Anche se la vera trovata della Rai targata Meloni sta proprio nell’ennesima riproposizione di Vespa, stavolta nell’access time: il suo Cinque minuti, incastonato tra Tg 1 e Affari tuoi, anticipa l’ospite della seconda serata o, in alternativa, offre una piattaforma solida per trasmettere anche ai telespettatori che in seconda serata saranno altrove, i punti chiave dell’agenda meloniana. Tipo quando è partito da Chico Forti in carcere a Verona per raccontare il glorioso ritorno in Italia di un condannato per omicidio. Riportato in patria nientemeno che da Giorgia Meloni. 

 

bruno vespa giorgia meloni

Vista l’ultima serata elettorale, però, meno male che il core business del giornalista si muove anche su altre strade. Una su tutte, la masseria Li Reni, tenuta di proprietà dove il Forum in masseria negli ultimi anni ha ospitato talmente tanti membri del governo da rivaleggiare con una riunione del Consiglio dei ministri.

 

Tanti di loro che poi sono ospiti nel programma, ma questo è un dettaglio. Per il mese prossimo sono già in agenda Matteo Renzi, Vittorio Sgarbi e il generale Vannacci: i bene informati giurano che i piatti forti devono ancora arrivare.

 

silvio berlusconi e bruno vespa - il contratto con gli italiani

Nell’edizione invernale di febbraio, alle terme di Saturnia c’erano otto ministri: Anna Maria Bernini, Marina Elvira Calderone, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Francesco Lollobrigida, Gilberto Pichetto Fratin, Gennaro Sangiuliano, Daniela Santanchè, Adolfo Urso.

 

C’è poco da stupirsi se appena qualche chilometro più in là, a Borgo Egnazia, la settimana scorsa ai capi di governo e di stato ospiti per il G7 veniva servito il suo vino […]

 

Per assaggiarlo però basta prendere un Frecciarossa, dove pure c’è possibilità di gustare il suo primitivo “Il Bruno” in carrozza-bar.

bruno vespa fa il marpione con maria elena boschi striscia la notizia 7

Così come non stupisce che alle presentazioni dei suoi libri ci siano sempre ospiti blasonati, oppure che ci sia sempre qualcuno che veda in lui il miglior moderatore possibile per un convegno […]

bruno vespa foto di baccobruno vespa bruno vespa antonio tajani antonio polito foto di baccobruno vespa giorgia meloni cinque minuti.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....