LAZIO CAOS - SI DIMETTE L’ALLENATORE REJA ALLA VIGILIA DELLA PARTITA DI EUROPA LEAGUE CON L’ATLETICO MADRID (PERSA 3-1 ALL’ANDATA), MA PARTE LO STESSO PER MADRID - IERI SERA A FORMELLO CONFRONTO TESISSIMO TRA LOTITO, REJA, TARE, BROCCHI E ROCCHI - LA COPPIA CRIALESI-INZAGHI DOVREBBE PRENDERE IL POSTO DEL TECNICO FINO A FINE STAGIONE - PAURA DELLE AUTORITÀ DI MADRID PER I LAZIALI IN TRASFERTA…

AGGIORNAMENTO: REJA SI DIMETTE MA PARTE PER MADRID
Da "corrieredellosport.it" - Il tecnico si è presentato intorno alle 15 a Formello, ha avuto un colloquio con il presidente Lotito e successivamente è salito sul pullman della squadra in partenza per Madrid che ha lasciato il centro sportivo alle 15.45. L'allenatore sarà dunque sul charter che decollerà alla 17 da Fiumicino e domani sera sarà regolarmente in panchina nella sfida di ritorno dei sedicesimi di Europa League contro l'Atletico di Simeone (andata 1-3). Nelle prossime ore si capirà se la società ha respinto le dimissioni fino a fine stagione, oppure se questa in Spagna, in attesa di individuare un nuovo allenatore, sarà l'ultima sua partita sulla panchina biancoceleste. Reja parlerà in conferenza stampa al Vicente Calderon alle 20.30.

 

1- REJA SI DIMETTE - LAZIO NEL CAOS
Giulio Cardone e Alberto Abbate per "Repubblica.it"

Lazio nel caos più totale. Edy Reja ha deciso di non partire con la squadra, impegnata domani a Madrid nel ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League (andata 3-1 per l'Atletico) presentando di fatto le dimissioni. I rapporti tra il tecnico e la società biancoceleste si sono incrinati nelle ultime settimane in seguito ai mancati rinforzi di gennaio e le ultime sconfitte. Nonostante le vicissitudini la Lazio viaggia nei quartieri alti della classifica, terza con l'Udinese alle spalle di Milan e Juve. Decisiva la litigata di ieri a Formello nel vertice con Tare e il presidente Lotito. I dirigenti avrebbero contestato al tecnico le discutibili, per loro, scelte di formazione di Palermo e i continui riferimenti al fallimentare mercato di gennaio.

La squadra dovrebbe partire per Madrid guidata dal tecnico dalla Primavera Bollini. Il presidente Lotito appreso la notizia delle dimissioni di Reja si è precipaitato a Formello per tentare di ricomporre la frattura e convincere il tecnico, per la seconda volta in questa stagione, a tornare sui suoi passi. Impresa che questa volta sembra difficilissima perché Reja è apparso deciso a chiudere qui la sua avventura con la Lazio. La coppia Crialesi-Inzaghi dovrebbe prendere il posto del tecnico goriziano fino al termine della stagione.


2- IERI SERA: CONFRONTO REJA-LOTITO A FORMELLO - KLOSE SALTA TRASFERTA EUROPA,ALLARME MADRID PER TIFOSI DA ROMA

(ANSA) - Alla ripresa degli allenamenti dopo la debacle con il Palermo, è andato in scena a Formello un confronto tra il presidente Lotito, il ds Tare, il tecnico Edy Reja e i rappresentanti della squadra (Brocchi e Rocchi). La dirigenza, presumibilmente, ha voluto ascoltare i vari punti di vista sulla delicata situazione che stanno vivendo i biancocelesti dopo le due sconfitte consecutive con Atletico Madrid e Palermo e la goleada (otto reti subite) che le hanno caratterizzate.

A un passo dall'eliminazione in Europa League, diventano fondamentali, per conservare la terza posizione in classifica, le prossime partite di campionato con la Fiorentina e, soprattutto, il derby con la Roma. E l'incontro di oggi, è servito a ribadire che, nonostante i tanti infortuni e i mancati rinforzi di gennaio, l'obiettivo comune resta la Champions League. La trasferta di Madrid per il ritorno dei sedicesimi di Europa League con l'Atletico passa quindi in secondo piano. Per recuperare il 3-1 dell'Olimpico, infatti, servirebbe un'impresa anche con la rosa al completo.

E, invece, quella che si presenterà allo stadio Calderon sarà una Lazio ampiamente incerottata, imbottita di giovani (Barluzzi, Fagioli, Serpieri, Zampa e Rozzi) e priva anche di Klose (fastidio alla schiena) oltre a Brocchi, Rocchi, Cana, Radu e Stankevicius. Meglio convogliare quindi le poche energie sul campionato. I biancocelesti cercheranno comunque di onorare la partita sia per l'importanza che una sfida con l'Atletico può dare sia per i circa 2500 tifosi laziali che raggiungeranno la capitale spagnola. Un'affluenza che preoccupa le autorità spagnole come riporta il quotidiano "Marca".

"Il problema è che gli ultras della squadra romana sono tra i più temuti d'Italia e molti di loro accorreranno in massa a Madrid. Di ideologia molto vicina all'estrema destra, abbracciando anche certi simboli del fascismo, la loro presenza preoccupa molto" attacca il periodico che svela come anche la commissione permanente della Commissione Statale contro la Violenza, il Razzismo, la Xenofobia e l'Intolleranza nello sport consideri la partita ad alto rischio. Intanto oggi la società biancoceleste è stata deferita dal procuratore federale Palazzi in relazione alle operazioni di mercato legate agli acquisti di Zarate e Cruz. Il provvedimento é stato preso "per responsabilità diretta in relazione alla condotta antiregolamentare ascritta al proprio Presidente e Legale Rappresentante Claudio Lotito".

 

lapr Lazio igli tareRejagala14 CHRISTIAN BROCCHIlapr Lazio rocchiCLAUDIO LOTITO inzaghi simone

Ultimi Dagoreport

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")