adinolfi bignardi stato civile

“OPERAZIONE DI INDOTTRINAMENTO FORZATO” – MARIO ADINOLFI SI SCAGLIA CONTRO “STATO CIVILE”, LA TRASMISSIONE DI RAITRE CHE STRIZZA L’OCCHIO ALLE UNIONI CIVILI E ALL’OMOGENITORIALITÀ: “OGNI MINUTO VIENE PAGATO TREMILA EURO ALLA PRODUZIONE ESTERNA PANAMA FILM DI FRANCESCO SICILIANO. DARIA BIGNARDI, PER 40 MILA EURO AL MESE, SEI RIUSCITA A TOPPARE TUTTI I PROGRAMMI”

1 - RAI TRE, NOZZE GAY IN PRIMA SERATA BIGNARDI BOCCIATA DALLE FAMIGLIE

Da il Giornale

 

STATO CIVILE RAITRESTATO CIVILE RAITRE

“È un' operazione televisiva di indottrinamento forzato che non ha precedenti nella storia della tv italiana”. Mario Adinolfi, leader del Popolo della famiglia, non le manda certo a dire né risparmia mezzi termini. Il suo attacco mira dritto dritto contro Daria Bignardi e arriva poche ore prima del suo debutto in prima serata su rai Tre con il programma Stato Civile, che ancora per quattro serate andrà in onda alle 20,05 anziché alle 23. Nell' orario di massimo ascolto - twitta infuriato Adinolfi sul suo profilo - va in onda una trasmissione dedicata alle unioni gay in Italia e alla propaganda dell' omogenitorialità.

 

Adinolfi sottolinea come nella storia del servizio pubblico radiotelevisivo pagato dai soldi di milioni di famiglie italiane, mai si era osato mandare per cinque prime serate consecutive in onda la stessa produzione esterna, prodotta dalla Panama Film di Francesco Siciliano, figlio dell' ex presidente della Rai e esponente del Pd, amico di Monica Cirinnà che già si è sbracciata per sostenere l' operazione voluta e pagata coi nostri soldi da Daria Bignardi. Il giornalista definisce la trasmissione una vergogna di Stato.

STATO CIVILE RAITRESTATO CIVILE RAITRE

 

Non si fa indottrinamento gender a spese delle famiglie italiane nei giorni delle festività natalizie per offendere in maniera così provocatoria radici e sentimenti del popolo italiano per compiacere una piccola lobby di potenti e di amici degli amici affonda.

 

E lancia un appello: Questa operazione senza precedenti deve essere immediatamente fermata e ci appelliamo al presidente della Rai Monica Maggioni quale garante del servizio pubblico radiotelevisivo e al consigliere del cda Paolo Messa che, se facesse ogni tanto sentire la sua voce, potrebbe persino trovare un senso nella propria permanenza a viale Mazzini.

 

STATO CIVILE RAITRESTATO CIVILE RAITRE

A parte la polemica di matrice ideologica, viene anche chiesto di fare chiarezza sui costi dell' operazione, visto che ci risulta che il minutaggio di Stato Civile sia stato pagato il triplo di minutaggi analoghi per progetti di seconda serata di Raitre. La bomba scoppia prima ancora di vedere i dati dell' audience e l' impatto che la trasmissione avrà sul pubblico della prima serata. La promozione del programma alle 20 pare sia arrivata proprio per il successo riscosso dalle storie delle unioni civili.

 

IL FLOP (PAGATO CARO) DI STATO CIVILE

Dalla bacheca facebook di Mario Adinolfi

 

MARIO ADINOLFI MARIO ADINOLFI

I dati auditel sono impietosi, l'opera di indottrinamento gender tentata da Daria Bignardi a Raitre imponendo per cinque prime serate consecutive la trasmissione filmino-matrimoniale-di-bassa-qualità sulle unioni gay va a sbattere sui numeri. Stravince la tradizionale soap immaginata da Giovanni Minoli molti anni fa, un Posto al Sole.

 

Per la precisione quando a Raitre finalmente l'operazione ideologica lascia il passo alla cara vecchia telenovela seriale in salsa napoletana (non proprio peraltro un prodotto di quelli maggiormente in linea con i gusti del pubblico abituale della rete costruita da Angelo Guglielmi), il canale recupera 800mila spettatori e quasi il 60% del suo share, passando dal misero 5% di Stato Civile (così si chiama il programma sulla propaganda dell'omogenitorialità) all'8% sfiorato da Un Posto al Sole.

 

daria bignardi prima e dopodaria bignardi prima e dopo

Ora però cerchiamo di approfondire alcuni dati relativi ai costi, anche perché il vicedirettore che Daria Bignardi ha imposto tra gli assunti Rai in barba a tutti i paroloni sulla "valorizzazione delle risorse interne" di un'azienda che ha 19mila dipendenti, è stato visto condurre trattative per comprare con i nostri soldi anche una seconda serie di questo programma-flop utile solo alla dimensione ideologica del lavoro della moglie di Luca Sofri tanto voluta da Matteo Renzi.

 

Allora il vicedirettore della Bignardi si chiama Alessandro Lostia e per ventimila euro al mese di stipendio ora si apparta con Francesco Siciliano, figlio di un passato presidente della Rai e attuale esponente del Pd amico di Monica Cirinnà, per comprare con i soldi delle famiglie italiane da noi pagati con il canone un altro blocco di questi filmini amatoriali prodotti da Panama Film, la società di Siciliano appunto. Il primo blocco, sei puntate per complessivi duecento minuti, è stato pagato seicentomila euro con i nostri soldi. Tremila euro al minuto.

 

MARIO ADINOLFI MARIO ADINOLFI

Un prezzo spropositato per un materiale televisivo, lo ripetiamo, di bassissima qualità: un filmino amatoriale matrimoniale, in sostanza. Ci hanno appiccicato sopra i soliti inutili "autori", tipo quella Daniela Collu il cui contributo al programma è stato fare tweet in cui si esultava per la protesta del Popolo della Famiglia, almeno fuori luogo quando le famiglie ti pagano la fattura a fine mese, ma è gente che viene dal Grande Fratello, come Daria peraltro, e si credono grandi intellettuali perché mandano in onda quella robetta amatoriale a basso costo strapagandola perché noi versiamo ormai il canone in bolletta.

 

Tanto per darvi un metro di paragone, un minuto di un Posto al Sole che è programma televisivo dove lavorano centinaia di persone tra attori, scenografi, costumisti, sceneggiatori, registi, truccatori, tecnici con una macchina impressionante (non una telecamera accesa su un finto matrimonio) costa millecinquecento euro al minuto, la metà di Stato Civile, per fare un ascolto quasi del sessanta per cento maggiore.

 

semprini e daria bignardisemprini e daria bignardi

Devo sottolineare di nuovo: un minuto di Stato Civile pagato tremila euro alla produzione esterna Panama Film di Francesco Siciliano per una telecamera amatoriale tenuta accesa su un finto matrimonio, contro millecinquecento euro per un minuto di un Posto al Sole con centinaia di persone che ci lavorano ma, piccolo particolare, produzione interna Rai. Caro Alessandro Lostia, sicuro che ti convenga spendere i nostri soldi di nuovo per una seconda serie di questo flop per regalarli a Francesco Siciliano? Non saranno sufficienti i vergognosi seicentomila euro regalati nel primo contrattino per le sei incredibili puntate di propaganda della omogenitorialità?

 

Perché, amici miei, il Popolo della Famiglia lo ripete da mesi: dietro a queste campagne c'è solo un vorticoso giro di fondi pubblici, quelli che finanziano i corsi gender nelle scuole, l'editoria gender, i vari Gay Pride sempre patrocinati e ora hanno deciso di andare a prendere a piene mani anche direttamente dalle nostre tasche tramite la Rai. E' sempre un colossale e vergognoso business da smascherare nei dettagli.

CAMPO DALL ORTO BIGNARDICAMPO DALL ORTO BIGNARDI

 

Caro Lostia, tieniti lo stipendione ma ora basta spendere i quattrini delle famiglie italiane per quei filmatini, se li riguardassero a casa se ci tengono tanto. E cara Daria Bignardi, tu che per quarantamila euro al mese sei riuscita a toppare tutti i programmi, portando addirittura il glorioso talk show politico di prima serata di Raitre agli ascolti ridicoli delle tue Invasioni Barbariche senza manco difendere il povero Gianluca Semprini che giustamente te ne ha dette di ogni in diretta (gli hai rovinato la vita professionale, era il minimo, ma anche lì gli amici degli amici ne hanno silenziato lo sfogo bloccando ogni eco sui giornali), dovresti dimetterti dopo questo ennesimo spreco di denaro pubblico costruito e voluto per ragioni ideologiche, per costruirti un'aura da martire nel caso qualcuno decidesse finalmente di cacciarti come sarebbe giusto.

 

francesco sicilianofrancesco siciliano

Ma ancora una volta la dignità dimostrerai di non conoscerla, resterai incollata alla poltrona magari facendo gridare qualcuno dei tuoi stipendiati agli "omofobi", che sono tanto cattivi. Ma sono i numeri a condannarti. Se la cara vecchia tradizionalissima e napoletana soap inventata da Giovanni Minoli fa ottocentomila spettatori più del tuo filmatino amatoriale strapagato alla Panama Film, è perché si può provare a prendere in giro qualcuno per qualche tempo e qualche altro persino per sempre, ma non puoi prendere in giro tutti e per sempre. I nodi vengono al pettine, i soldi spesi emergono, i numeri spiegano.

 

Cattolici, sveglia! Famiglie, sveglia! Come ha ben scritto il segretario del Popolo della Famiglia, Gianfranco Amato, ora davvero è il tempo di dare battaglia tutti insieme ognuno nel proprio ruolo. Il Pdf sul terreno dello scontro politico, il Comitato Difendiamo i Nostri Figli nell'ambito culturale e pre-politico, Alleanza Cattolica nel territorio più propriamente confessionale, le associazioni e i movimenti tra la gente, magari leggeremo prima o poi anche qualche riga su Avvenire.

giovanni minoligiovanni minoli

 

Ma adesso serve aver chiara l'idea che l'azione comune si dimostra (con)vincente. Gli imbrogli a alto costo pagati con i soldi delle famiglie italiane possono essere facilmente svelati per rivelare i volti di questa lobby e le ragioni dalle quali è mossa. Numeri e dati alla mano gli elementi d'accusa contro costoro diventano incontrovertibili.

Ancora una volta, i fatti e le radici di un popolo vincono sull'ideologia di un clan che si crede élite.

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…