appendino

LE MINACCE DI MORTE A CHIARA APPENDINO SCATENANO UNA GUERRA TRA ANNALISA CUZZOCREA (''REPUBBLICA'') E DINO GIARRUSSO, CHE L'ACCUSA DI FOMENTARE L'ODIO VERSO I 5 STELLE. IL TUTTO FINISCE CON UN LUNGO POST DI MATTIA FELTRI: ''IL GIORNALISTA PUÒ ESSERE UN AVVERSARIO DI UN POLITICO. NON DEVE, NON PUÒ ESSERE IMPARZIALE''. E GIARRUSSO...

 

minacce di morte a chiara appendino

1.ANNALISA CUZZOCREA (CRONISTA DI ''REPUBBLICA'' CHE SEGUE IL M5S) MANIFESTA SOLIDARIETÀ A CHIARA APPENDINO, DINO GIARRUSSO LA CONSIDERA UNA PROPAGATRICE DI ODIO VERSO I CINQUESTELLE, MATTIA FELTRI RISPONDE CHIAMANDOLA ''AVVERSARIA'', E DA LÌ PARTE UN DIBATTITO SUL RUOLO DEL GIORNALISTA

Da Twitter

 

Annalisa Cuzzocrea

@Kuzzo74

Le minacce a @c_appendino sono vergognose. Dovremmo lavorare tutti per stemperare un clima d'odio che rende l'aria di questo Paese irrespirabile. Massima solidarietà alla sindaca di Torino e alla sua famiglia.

 

Dino Giarrusso

@DinoGiarrusso

 

In risposta a @Kuzzo74, @mattiafeltri e @c_appendino

In effetti tu lavori proprio per stemperare l’odio verso i cinquestelle, è evidente a tutti.

 

Annalisa Cuzzocrea

@Kuzzo74

Caro @DinoGiarrusso: istigare odio è forse il tuo metodo, e il tweet di ieri lo dimostra. Non è mai stato il mio e mai lo sarà. Non ho nemici, faccio il mio lavoro in piena coscienza. Chi mi conosce e mi legge lo sa.

annalisa cuzzocrea

 

 

Matteo Pucciarelli

‏@il_pucciarelli

Cazzo Dino ma cosa vi fanno al cervello?!

 

mattia feltri

@mattiafeltri

?@Kuzzo74? - ?@DinoGiarrusso? 4-0

Caro Dino, quando un avversario tende la mano, gliela si dà

 

 

Dino Giarrusso

dino giarrusso

@DinoGiarrusso

In risposta a @mattiafeltri e @Kuzzo74

 

Caro @mattiafeltri proprio tu, a cui ho affidato una memoria evidente del brutto gioco di manipolazione che si sta facendo da mesi, dovresti comprendere il senso delle mie parole. La verità va detta anche se fa male.

La verità, però.

 

 

Michele Magno

@magnomiche

 

In risposta a @mattiafeltri

G.Salvemini sul mestiere di giornalista: “Noi non possiamo essere imparziali. Possiamo essere soltanto intellettualmente onesti […]  e mettere in guardia i nostri lettori contro i pericoli della nostra parzialità. L’imparzialità è un sogno, la probità un dovere“.

mattia feltri

 

 

 

2.SE IL GIORNALISTA E' UN AVVERSARIO

Mattia Feltri su Facebook

 

Premessa: ieri sera su Twitter mi sono definito un avversario del Movimento cinque stelle e ne è sortita una piccola e sfilacciata discussione - noiosamente eterna - sul ruolo del giornalista, il suo dovere di imparzialità, la sua natura di soggetto politico. Insomma, essermi definito "avversario" per qualcuno mi avrebbe svelato come subdola parte in causa.

 

Ora, perché io non possa essere parte in causa delle sorti del mio paese, mi sfugge. Il giornalista, come ogni essere umano, è un soggetto politico, che sostiene qualcuno che gli sembra migliore e ne avversa un altro che gli sembra peggiore.

annalisa cuzzocrea

 

Di recente, non ricordo chi, qualcuno ha detto che se un politico dice che piove e un altro dice che c'è il sole, il giornalista non può limitarsi a dare le due versioni, ma deve aprire la finestra e capire chi dei due ha ragione. Questa storia che il giornalista dovrebbe essere neutrale come la Svizzera è uno dei tanti tic idioti della modernità. I giornali italiani sono nati in avvio del Risorgimento per sostenere una parte politica, cioè i giornali sono un mezzo per sostenere una politica che si ritiene più convincente, ed è la cosa più nobile che ci sia: se non fosse così, basterebbe davvero l'algoritmo. E se l'algoritmo arriverà e vi piacerà, tenetevelo.

 

Un giornalista, semplicemente, non deve piegare la realtà ai propri convincimenti, e deve riconoscere le cose buone fra le cattive, se ce ne sono. Ma se Salvini elogia Facchinetti che propone la reintroduzione della pena di morte, non posso che essere avverso a una proposta così oscura. E se ritengo di avversare, come avverso, il reddito di cittadinanza, l'abolizione della prescrizione, la democrazia diretta via Rousseau, il no alla Tav, ogni discorso xenofobo, ne risulta automaticamente che sono avversario di questo governo. Un piccolo avversario, peraltro. E se non lo fossi, magari qualcuno di quelli che oggi mi critica, domani me ne chiederebbe conto.

 

 

chiara appendino

3.CHIARA APPENDINO, MINACCE DI MORTE IN UNA LETTERA ALLA SINDACA DI TORINO

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

“Tu e la tua setta di pazzoidi e falliti 5 stelle avete ucciso Torino. Adesso devi morire. Sappiamo dove vivi tu e la tua famiglia. Dormi molto preoccupata“. E’ il testo di una lettera di minacce recapitata alla sindaca di Torino Chiara Appendino. “Magari si tratta di uno scherzo di cattivo gusto, ma una cosa è certa: continuerò a svolgere con serenità il ruolo per il quale sono state eletta”. La lettera è scritta su un foglio bianco in stampatello maiuscolo, la lettera contenente le minacce è indirizzata alla “famiglia Appendino“.

 

Nella lettera ci sono anche insulti per la fede calcistica della prima cittadina, che è tifosa della Juventus. La sindaca Appendino, che ha reso noto le minacce postando una foto della lettera su Facebook, annuncia di avere sporto querela. La Digos di Torino ha acquisito la lettera, le indagini partiranno dalla ricerca di eventuali impronte digitali. Ad un primo esame del timbro postale, la lettera è stata timbrata dalle Poste il 30 ottobre. Scritta col normografo, sotto le minacce è stata disegnata una croce con un pennarello nero.

 

LORENZO FIORAMONTI DINO GIARRUSSO

 

A lei sono arrivati già diversi messaggi di solidarietà di tutti i partiti. Tra questi quello del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio e dalla viceministra (torinese) Laura Castelli. “Un conto sono le diverse opinioni – dice Giacomo Portas, deputato del Pd – il confronto politico tra avversari, ma ogni forma di minaccia va condannata. Mi auguro che presto siano trovati i responsabili”. Un “fatto inqualificabile e molto grave – ribadiscono il segretario metropolitano Mimmo Carretta e il capogruppo in consiglio Stefano Lo Russo – che nulla ha e deve avere a che spartire con la dialettica e il confronto politico”.

 

 

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