nathaly caldonazzo massimo troisi

“MASSIMO MI FECE CHIAMARE DALLA SUA PARRUCCHIERA PER CONOSCERMI...” – NATHALY CALDONAZZO RICORDA MASSIMO TROISI: “CI DIVERTIVAMO. MA ERA ANCHE MOLTO VENDICATIVO. TE LA FACEVA PAGARE SEMPRE” – “'IL POSTINO' L’HA UCCISO. ERA OSTINATO A FINIRE IL FILM ANCHE SENZA FORZE. NON A CASO HA CAMBIATO IL FINALE: NEL LIBRO MARIO NON MUORE. NELLA SUA VERSIONE SÌ. SE NON È PREMONIZIONE QUESTA. LA PRIMA VOLTA CHE CI INCONTRAMMO SENTII QUESTO TIC-TIC: ‘È O’ CORE MIO’, COSÌ SEPPI COSA AVEVA..."

nathalie caldonazzo foto di bacco

Natascia Festa per www.corriere.it

 

«Avrebbe compiuto 70 anni il 19 febbraio 2023. Massimo era un Aquario cuspide Pesci. Non che se ne importasse molto dei segni zodiacali, ma le stelle - alle quali è tornato - lo avevano disegnato così: sognatore e appassionato come un Aquario, protettivo e artista come un Pesci. E come un pesce non lo acchiappavi mai». Ricordando, sorride Nathaly Caldonazzo che aveva 24 anni quando conobbe il trentanovenne Massimo Troisi, all’apice della carriera e consapevole del suo charme. 

TROISI CALDONAZZO

 

Non era più il ragazzo timido di San Giorgio a Cremano quando si mise in testa che quella bionda, figlia di una ballerina olandese delle Bluebell da cui aveva ereditato bellezza e seduzione, doveva dirgli di sì. Così Nathaly diventa l’ultima fidanzata di Troisi. Vivevano insieme a Roma, quando lui finì di girare “Il postino”: tra l’ultimo ciak e l’ultimo respiro passarono appena 24 ore.

 

Ma partiamo dall’inizio, Nathaly. Come vi siete conosciuti?

«Era primavera inoltrata, lo ricordo come fosse ora. Dopo le sette di sera c’era ancora luce. Io venivo da un set fotografico: ero tutta truccata, carina. E affamata. Entro in un ristorante e lui era seduto a un tavolo con altre due persone. Da qual momento non mi ha tolto gli occhi da dosso. Vista l’insistenza, quando sono uscita dal locale gli faccio: “Ciao”. E lui: “Ciao”, risponde imbarazzato».

 

Lei ovviamente sapeva chi fosse.

TROISI CALDONAZZO

«Sì, e non mi piaceva affatto. In quel periodo ero fidanzata con un ragazzo che avevo rubato alla mia migliore amica. Sì, avevo fatto un macello, un errore madornale che non ho mai più ripetuto. Dopo averlo sfilato all’amica, mi accorsi però che non me ne fregava nulla. In questa mia confusione emotiva, Massimo si è intrufolato benissimo».

 

Come l’ha trovata dopo quel furtivo “ciao”?

TROISI CALDONAZZO 19

«Ha chiesto il mio nome al proprietario del ristorante che però gli diede solo il cognome: Caldonazzo. Così mi cercò sull’annuario degli attori, ma non mi trovò; io ero registrata Snell (come sua madre; ndr). Il destino ha fatto il resto: il suo migliore amico dell’epoca, Massimo Bonetti, si fidanzò con la parrucchiera di mia sorella. Lo chiamò e gli disse: “Massimo, per la Caldonazzo abbiamo risolto. Va a farsi i capelli da Elena”».

 

Quindi?

«Mi fa chiamare dalla parrucchiera che mi fa: c’è questo Massimo Troisi che ti vorrebbe telefonare… Posso dargli il numero? A quel punto cedo. Anche perché, la certezza che non mi piacesse mi faceva sentire al sicuro. Il giorno dopo mi arriva questa telefonata durante la quale, inutile dirlo, mi fa ridere molto. Stiamo un’oretta al telefono. E alla fine l’invito. “Un caffè da me?”. Rifiutai. 

nathalie caldonazzo

 

Lui insistette molto e io mi lasciai convincere sempre per lo stesso motivo: tanto non mi piace! Arrivai davanti alla porta di casa sua. Mi aprì ed era bello come il sole: jeans, t-shirt e spalle enormi da maschio mediterraneo. Dico la verità, pensai: che gran figo! E non fu più vero che non mi piaceva affatto. Parlando sul divano pieno di sole, sentii questo tic tic… “Cos’è?”, gli chiesi. E lui:‘O core mio. E mi raccontò della valvola ma senza particolare preoccupazione».

CALDONAZZO TROISI 11

 

“’O core mio” era anche una metafora d’amore, no? 

«Non pensai a una cosa romantica, mi dispiace deluderla. Lui mi incalzava con gli inviti. Che fai quest’estate? Vieni a cena da me domani… Andai. C’era il nostro amico comune e produttore americano Gianni Nunnari con la nuova fidanzata. Dopo cena decisero di andare a Porto Rafael in Sardegna. All’inizio rifiutai: “Non ci penso minimamente” e tra me e me pensavo che ero fidanzata e non avrei dovuto nemmeno starci in quella casa. In un niente però, mi ritrovai con loro in aeroporto, in partenza per Olbia. Una follia. 

 

nathalie caldonazzo 4

Arrivati lì, gli diedi la buonanotte e mi chiusi nella stanza di questa grande villa che ci ospitava: se non te ne frega molto di chi ti corteggia, sei più decisa e risulti pure più attraente. Ma Massimo se la prese e il giorno dopo, in barca, non mi rivolse la parola. Ero nel panico: mia madre aveva saputo che ero partita con un attore molto più grande di me e il mio fidanzato non si era bevuto la bugia pessimamente inventata che gli avevo propinato. Il tutto per uno che non mi parlava nemmeno: è la fine, pensai. Invece era l’inizio».

 

Racconti: ora vogliamo sapere tutto. Troisi, per chi lo ama, è come un parente. E dobbiamo sapere.

«Tutto successe quando dalla barca passammo al tender: era al tramonto, io ero triste e stavo per i cavoli miei quando lui mi abbraccia da dietro con il suo maglione, in silenzio. E stiamo così fino a quando mi chiede: restiamo qui un altro giorno io e te? Così ci conosciamo meglio”. Da allora non ci siamo più lasciati».

nathalie caldonazzo 20

 

Al rientro? 

«Novella 2000 ci aveva paparazzati: presi una sberla dal mio fidanzato e urla da mia madre. Intanto ci eravamo innamorati e siamo stati insieme negli ultimi due anni della sua vita».

Coppia bellissima: quanto l’abbiamo invidiata…

«Sì, eravamo molto uniti. Ci siamo presi totalmente, nel bello e nel brutto».

 

Qual è stato il bello?

«L’amore e i viaggi: è noto che Massimo fosse sedentario e proverbialmente pigro. Certe sere mi faceva preparare a puntino, io mi mettevo in tiro per uscire e poi: “Amo’ veramente mi è passata la voglia. Rimaniamo a casa?”. Era così tenero. Con i viaggi svoltammo. 

 

nathalie caldonazzo 3

Massimo non aveva viaggiato tanto, era stato solo a Santo Domingo, ma con me iniziò a farlo: Los Angeles, Belize, Miami e tanta Europa. Per il viaggio a Parigi mi fece uno scherzo: disse che non poteva portarmi perché si trattava di lavoro. Il giorno dopo eravamo a casa e mi telefonò. Lo facevamo spesso perché l’appartamento era a due piani. Scesi e trovai sul pavimento i biglietti con il mio nome».

 

Sorprese d’amore. E litigate?

«Tante, soprattutto per gelosia: sia sua che mia. Era molto vendicativo nella relazione. Te la faceva pagare sempre. Ricordo una sera in Sardegna c’era una tavolata con una trentina di persone. Il figlio del proprietario della villa si era rotto un braccio e non riusciva a mangiare, così lo imboccai. Non l’avessi mai fatto. Per tutta la sera, Massimo non mi guardò più e parlò solo con le altre donne di quella tavolata: solo che si chiamavano Monica Bellucci, Isabella Ferrari e Alba Parietti… non so se mi spiego. Litigammo tutta la notte».

massimo troisi scusate il ritardo

 

Com’era la convivenza con Troisi?

«Ci divertivamo. A me piace cucinare e passavo molto tempo a imparare i piatti che gli piacevano di più: gateau, salsiccie e friarielli, pasta con le polpettine e la ricotta. E che gioia quando arrivavano le mozzarelle da Napoli. Ricordo la festa intorno a quei contenitori di polistirolo dai quali uscivano delle trecce pazzesche, grandi come bambini».

 

E il brutto qual era?

nathalie caldonazzo 1

«Iniziò durante un viaggio in Costa Rica: eravamo a San José, la capitale. Avevamo fatto un casting perché Massimo cercava volti femminili per “Il Postino”. Non li trovammo. Così lanciammo una moneta in aria per decidere se andare a Nord o Sud. Scegliemmo Limon, Puerto Viejo: capanna sulla spiaggia e nulla intorno a noi. Lui aveva finito le medicine, gli venne l’asma, iniziò a non stare bene. T

 

ornammo finalmente, eravamo un po’ provati da questo viaggio, ma dopo una settimana lui volle ripartire: “Dobbiamo andare a Los Angeles da Redford e passiamo per Huston: devo fare un controllo al cuore”. Era lì che si era operato la prima volta a 18 anni. La buttò giù così, in maniera light. A Los Angeles stette benissimo: faceva addirittura allenamento sul tapis roulant. Avevamo un albergo su una spiaggia magnifica. A Huston presi alloggio di fronte alla clinica perché non mi facevano dormire con lui. Dovevamo stare una settimana, restammo un mese e mezzo. Lo ricordo come in un film: eravamo in sala d’attesa, entra il dottore, prende carta e penna e disegna il suo cuore. “E’ di un settantenne. Bisogna operare, ma decidi tu”. Ci guardammo, pensammo che fosse l’unica cosa da fare, invece fu una tragedia».

troisi il postino

 

Lei ha detto che “Il postino” l’ha ucciso. 

«E’ vero. Era ostinato a finire il film anche senza forze. Non a caso ha cambiato il finale: nel libro Mario non muore. Nella sua versione sì. Se non è premonizione questa… Quando è morto io ero stata fuori per due giorni. Lui aveva finito di girare ed era a casa della sorella, nei pressi di Cinecittà. Aveva lasciato detto che se avessi telefonato io avrebbero dovuto svegliarlo. Io chiamo, la sorella va, ma lui non si sveglia. Io suggerisco di lasciarlo riposare. 

massimo troisi renato scarpa il postino

 

Rientro a Roma, arrivo a casa per raggiungerlo di corsa e sento la segreteria telefonica che impazzisce, un messaggio dopo l’altro. Ettore Scola, che era uno dei suoi migliori amici, l’architetto che ci stava rifacendo il bagno, tanti altri… ma non ci faccio caso. Sono di corsa, devo andare da lui. Invece era già morto: la tv l’aveva annunciato. Stavo per uscire quando chiamò mia madre: ora devi essere forte. Solo allora capii. Corsi da lui, gli misi una lettera tra le mani. Del resto non voglio parlare».

MASSIMO TROISI IL POSTINO

 

Cosa ha conservato di Massimo?

«Ho portato con me alcuni suoi pigiami e il maglione blu di Armani che aveva addosso durante quell’estate così felice. Ogni tanto lo rimetto, mi fa sentire bene, è la mia coperta di Linus».

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…