1. PASSERA E BARCA FUGGONO IN ELICOTTERO AGGREDITI E INSEGUITI DAGLI OPERAI SARDI, CONTESTAZIONI IN PIAZZA E CENE SEGRETE CON I POTENTI AZIONISTI DEL RIGOR MONTIS. IN MEZZO, ALCUNE BANDE DI POLITICI SI VENDICANO MISERAMENTE DEI GIORNALISTI 2. DA BUON PALERMITANO DI ORIGINE, CICCIODURO RUTELLI NON HA DIMENTICATO I PEZZACCI DI CARLO BONINI SUL CASO LUSI, DA CUI è USCITO PULITO E MANDA TUTTI IN GALERA 3. IMPERDIBILE LA STAMPA DEI LINGOTTI IN FUGA: “SPENDING REVIEW, ORA TOCCA AGLI STATALI. PATRONI GRIFFI IDENTIFICA LE PRIME ECCEDENZE”. ECCEDENZE? AUGURIAMO A QUEL GRAN PROFESSIONISTA CHE HA USATO LA PAROLA “ECCEDENZA” PER DELLE PERSONE, DI ESSERE ANCHE LUI TRATTATO COME UN’”ECCEDENZA” DAL SUO PADRONE ELKANN 4. POI PASSA ‘’LA REPUBBLICA” DEGLI ILLUMINATI’ E IN UN GIORNO COSÌ, “CORRIERE” IN SCIOPERO, TITOLA IN PRIMA: “FISCO, ECCO GLI SGRAVI ALLE FAMIGLIE”. MA È L’EDIZIONE DI OGGI?

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
Ministri in fuga, contestazioni in piazza e cene segrete con i Potenti Azionisti del Rigor Montis. In mezzo, alcune bande di politici si vendicano miseramente dei loro consimili con la penna nel taschino, senza i quali non esisterebbe quasi. E' di una tristezza infinita, il panorama che anche oggi ci offre la classe digerente di questo Paese. Indossate la maschera anti-puzza e cominciamo il viaggio nella stampa impiombata.

Allucinante il reportaggio di Giorgio Meletti per il Cetriolo Quotidiano: "Apocalypsce Sulcis. Passera e Barca fuggono in elicottero. Gli operai sardi chiudono con le barricate la zona di Carbonia. Scontri con la polizia" (p. 10). "Passera aggredito. Fuga in elicottero per salvare la faccia. Il ministro dello Sviluppo e il collega Barca contestati dai minatori del Sulcis. E un disoccupato affronta la Fornero con un pezzo di vetro, minacciando il suicidio" (Libero, p. 4).

Il Messaggero, in pena per i propri lettori, spara a tutta prima: "Statali, arriva un maxi taglio. Il ministro annuncia con un tweet: 4500 esuberi". Imperdibile la Stampa dei Lingotti in fuga: "Spending review, ora tocca agli statali. Patroni Griffi identifica le prime eccedenze" (p. 5). Eccedenze? Auguriamo a quel gran professionista che ha usato la parola "eccedenza" per delle persone, di essere anche lui trattato come un'"eccedenza" dal suo padrone.

Del resto basta guardare faccia e movenze del mandarino Patroni Griffi e si capisce che qui la supposta, più che di gran classe, è semplicemente di classe. Ma la solidarietà ce l'ha solo la Frignero. Patetica, la lettera aperta di Gian Enrico Rusconi pubblicata oggi in prima pagina su Illustrato Fiat: "Caro Monti, non lasci sola la Fornero". Il marito Deaglio è opinionista della Stampa, per inciso.

Poi passa la Repubblica degli Illuminati e in un giorno così titola a tutta prima: "Fisco, ecco gli sgravi alle famiglie". Ma è l'edizione di oggi?

2- SUCCESSI TECNICI (GOVERNARE CON IL TERRORE)...
"Conti pubblici. A ottobre il debito sfonda il muro dei 2.000 miliardi. Sempre più pesante il macigno sulle spalle di ogni cittadino italiano. A settembre Bankitalia certifica quota 1.995 miliardi, +5% in un anno" (Messaggero, p. 7). Su Libero, ci si rallegra con "Pensioni, la grande truffa. Ricongiungimenti trappola. Ben 650 mila italiani devono pagare decine di migliaia di euro per poter incassare un assegno per il quale hanno già versato i contributi" (p. 1).

3- LA SCOMPARSA DELLE NOTIZIE. MA SOPRATTUTTO DELLE SCHIENE DRITTE...
Uh che paura, che scandalo, che regime! Qualche decina di senatori inutili e biliosi si gode la vendettuccia di un giorno sugli amichetti giornalisti e subito si scatena la fiera delle ipocrisie. "Colpo di mano al Senato. Sì al carcere per i giornalisti. Diffamazione, passa con il voto segreto l'emendamento della Lega"(Repubblica, p. 1). Sulla Stampa di Mariopio Calabresi, Rutellone ci mette la faccia con un'intervista a Feltri junior: "Norma ineccepibile. Galera? In tutta Europa" (p. 2). Da buon siciliano di origine, non ha dimenticato i pezzacci di Carlo Bonini sul caso Lusi.

Sul Giornale, quel gran giornalistone da Ventennio a colori che è il Sallusti si vendica così di quel che resta di Maroni: "Ieri in redazione abbiamo ricevuto due copie, una per me e una per Vittorio Feltri, di un nuovo libro fresco di stampa di Roberto Maroni, segretario della Lega. Su uno la dedica autografa dice: "A Vittorio Feltri, il vero numero 1".

Sull'altro: "Ad Alessandro Sallusti, buona lettura e buon lavoro". E' lo stesso Roberto Maroni che contemporaneamente dava ordine ai suoi di mandarmi in carcere (...) Nelle dediche di Maroni c'è la rappresentazione plastica della falsità dei politici: ossequiosi e melensi quando si tratta di chiedere ai giornalisti marchette ai loro libri e convegni". Il problema, caro Sallusti, è che di solito quelle marchette le fate volentieri e sprecate decine di redattori in giro per convegni, dove almeno non c'è il rischio di inciampare in qualche notizia.

E' niente meno che "a rischio la libertà di stampa", tuona Rodotà padre sul Messaggero (p. 2). "Un atto vergognoso, come un colpo di lupara", piagnucola il sindacalista di professione Franco Siddi, che non avendo rivendicazioni contrattuali e salariali da fare (ma quando mai?) ottiene largo spazio da Lorsignori. Ma quanti sono, poi, i giornalisti che rischiano davvero? Molti si vantano di non aver mai preso neppure una querela.

Centinaia di addetti alle cose economiche, calcistiche o allo struscio in Transatlantico non sanno cosa vuol dire passare un terzo del proprio tempo a preparare scartoffie per gli avvocati e dover essere quasi nullatenenti. Mentre ai piani alti dei giornali di solito salgono "colleghi" le cui principali abilità sono sostanzialmente tre: spremere e maneggiare il lavoro degli altri; attaccare i nemici del padrone e proteggerne gli amici; trafficare per qualche ospitata in tv facendosi accettare dal politico di turno.

Oggi, per altro, sciopera il primo quotidiano italiano e gli altri si limitano ad approfittarne per un giorno, zitti zitti.

4- LA SCOMPARSA DELLE NOTIZIE/2...
Ci sono le nuore che lavorano "all'ufficio stampa estera del Comune", le figlie di giornalisti famosi infilate nelle società di pr che lavorano con gli enti locali su "affidamento diretto", c'è il pomposo "city manager" con quattro nipoti che lavorano in o con il Comune di Torino. L'altra faccia della casta giornalistica e della "comunicazione", quella che ingrassa in provincia con la scusa di essere tagliata fuori dai grandi giri di Roma e Milano, si apprezza nello spaccato che proprio oggi offre il Giornale: "A Torino il Pd tiene famiglia.

Si allarga la parentopoli per appalti e consulenze. Nel cd degli ‘affari rossi' che ha costretto alle dimissioni la supermanager del Comune Anna Martina spuntano mogli di deputati democrat, compagni, sorelle e figli" (p. 2). Perché nel 95% dei casi, politici e iscritti all'albo dei giornalisti vanno d'amore e d'accordo. E come in politica, nella gran parte delle aziende editoriali è assolutamente "normale" che lavorino intere famiglie, tra redazione e amministrazione. O tra comitato di redazione e direzione del personale.

5- LA SCOMPARSA DELLE NOTIZIE/3...
Soltanto Libero si degna di occuparsi della cena romana del gruppo Bilderberg. "Mario festeggia un anno a cena con la sua lobby. Tra imbarazzi e silenzi, mezzo governo è andato al summit del Gruppo Bilderberg. A cominciare dal premier, che dodici mesi fa faceva il suo ingresso a Palazzo Chigi. Attovagliati con vista mozzafiato sui tetti di Roma, i potenti del mondo hanno brindato ai loro affari e, forse, anche a un anno di governo Monti".

Scrive Brunella Bolloli che "Più che una cena sembrava un consiglio di amministrazione con i big della finanza, dell'imprenditoria e dell'industria venuti apposta nella Città Eterna per decidere le sorti dell'Europa (chi commissariare e chi no) e dell'Italia in particolare" (p. 8). Dopo la cena, oggi riunione "segretissima". Saranno assediati da decine di giornalisti con la schiena dritta, spediti con taccuino e telecamere dai loro direttorissimi con la schiena drittissima?

6- LA SCOMPARSA DELLE NOTIZIE/4...
Ricordate la famosa Lista Falciani, con centinaia di evasori italiani che avevano il conto alla Hsbc? Giace sparpagliata in qualche procura d'Italia, tra il Veneto e Torino, e non se n'è saputo più nulla. Adesso pare che sia finita nella redazione del Daily Mirror, dove hanno i nomi di 166 ricchi italiani "diversamente abili" nella compilazione della dichiarazione dei redditi. Lo racconta il Giornale (p. 13). Chissà se la faccenda avrà sviluppi.

7- UN PARTITO ALLO SBANDO...
"Idv, i fondi bruciati al videopoker. L'ex capogruppo Maruccio in carcere. Parte dei soldi giocati nella società di un dirigente del partito" (Stampa, p. 9). Sul Cetriolo Quotidiano "Il silenzio di Di Pietro e i militanti allo sbando. Non ci sono i soldi per pagare bollette e stipendi" (p. 4). Poi si lamentano dell'avanzata di Grillo-Sai Baba.

Per liberarvi di noi, ma anche no: colinward@autistici.org

 

 

Ultimi Dagoreport

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…