
IL CINEMA DEI GIUSTI - DOBBIAMO TORNARE AL FESTIVAL DI VENEZIA DEL 2011, PER RICORDARCI DI QUESTO DELIRANTE E TRASHISSIMO “WILDE SALOME” DIRETTO E INTERPRETATO DA UN AL PACINO, ORMAI PERFETTO PER IL SABATO SERA DI MARIA DE FILIPPI
Marco Giusti per Dagospia
Veramente pensavamo che non uscisse più. Magari era meglio. Dobbiamo tornare al Festival di Venezia del 2011, ai tempi del Faust di Sokurov, e alle feste con Isabelle Adriani per ricordarci di che gran divertimento fu questo delirante e trashissimo Wilde Salome diretto e interpretato da un Al Pacino, ormai perfetto per Maria De Filippi, sequel molto meno riuscito del suo geniale documentario Looking for Richard. Girato a iniziare dal 2006, poi montato, smontato, rimontato, mai davvero distribuito in America.
jessica chastain in wilde salome
Alle prese con la "Salomé" di Oscar Wilde, che Pacino intende mettere in scena a teatro, con la regia di Estelle Parsons (un Oscar da attrice ai tempi di Bonnie and Clyde), e con il film che vorrebbe girare sullo stesso argomento, con Jessica Chastain al suo vero debutto cinematografico come Salomé, Pacino ottiene un triplice disastro. Come spiega proprio nel film. Perché la commedia avrà critiche negative, ti credo, il film-fiction non lo riesce ovviamente a fare e questo documentario che mischia la commedia con la vita di Oscar Wilde non solo zoppica, ma è spesso ridicolo.
Come se non bastasse si lancia in un Re Erode, che recita senza trucco e costumi, che sembra una specie di Scarface freccerizzato con dei capelli di un colore improbabile, una parodia di Pacino pronto per Amici. Ridateci subito la Salomé di Carmelo Bene o almeno ridateci Pacino come era prima. Per fare numero, nel film, arrivano gli amici, Gore Vidal, ancora vivo, Bono, Tony Kushner, Tom Stoppard.
al pacino e jessica chastain in wilde salome
Non un film, ma un minestrone di più progetti. La cosa migliore, comunque, è la Salomè di Jessica Chastain, che nel 2011 avevamo visto solo in The Tree of Life di Terrence Malick, ma che gira le sue scene nel 2006 e che Pacino scopre davvero. Straordinaria, ultrasexy, smuove gli spettatori più addormentati con una notevole danza dei veli ripresa da Benoit Delhomme, mentre il vecchio Al ridicolizza la celebre battuta "Salome dance for me". Ahi! Non a caso il film vince, immediatamente il Queer Lion 2011.
Di meglio e di più comico ricordavamo solo una Salomè con Tomas Milian ai tempi di Monnezza come Erode, Jo Champa come Salomè (quasi invedibile) e Fabrizio Bentivoglio come Giovanni Battista diretta con assurde ambizioni artisticoidi da Claude D'Anna. Il meglio Pacino, almeno allora a Venezia, lo dette alle feste con ciò che rimaneva della scena trash-modaiola italiana del 2011, con Isabelle Adriani che fischiava e tutto il resto per costruire una “Cafonal Wilde Salome”.
In America il film è uscito in una serata-evento nel 2012, poi sembra che sia stato rimontato ancora una volta nel 2013, con gran parte del documentario su Wilde eliminato. Detto questo, la Wilde Salomé di Pacino è un gran divertimento. In sala da giovedì.