patrizia troia nell'albero genealogico del pd secondo repubblica

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - “REPUBBLICA” ELENCA I NOMI DEI FONDATORI DEL PARTITO DEMOCRATICO, PROVENIENTI DALLA DC: “ROSY BINDI, GIUSEPPE FIORONI, MARCO FOLLINI, ENRICO LETTA, AGAZIO LOIERO, ROSA RUSSO IERVOLINO, ANGELO ROVATI, ANTONELLO SORO, PATRIZIA TROIA”. CI SENTIAMO DI SPEZZARE UNA LANCIA IN FAVORE DELL’ULTIMA, CHE È STATA DEPUTATA, SENATRICE, DUE VOLTE  MINISTRO, PARLAMENTARE EUROPEA E SOPRATTUTTO SI CHIAMA TOIA...

stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primati

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

Sul sito della Repubblica compare un «longform» (nel giornale fondato da Eugenio Scalfari adesso i pezzi di lettura molto lunghi li chiamano così), che ha per titolo «Perché il Pd non è mai nato davvero, una crisi permanente».

 

carlo bonini foto di bacco

In testa sono riportati gli autori dell’imponente lavoro: «Carlo Bonini (coordinamento editoriale), Stefano Cappellini, Emanuele Lauria, Luciano Nigro, Concetto Vecchio, Giovanna Vitale, con un editoriale di Ezio Mauro, coordinamento multimediale di Laura Pertici, video di Francesco Giovannetti, grafiche e immagini di Gedi Visual».

PATRIZIA TOIA

 

Fra tali grafiche, ve n’è una che rappresenta l’albero genealogico del Pd. Nelle radici figura la Dc, con un segno «+» interattivo. Cliccandoci sopra, compaiono i nomi dei seguenti fondatori del Partito democratico, provenienti dalla Democrazia cristiana: «Rosy Bindi, Giuseppe Fioroni, Marco Follini, Enrico Letta, Agazio Loiero, Rosa Russo Iervolino, Angelo Rovati, Antonello Soro, Patrizia Troia».

malesani

 

Ci sentiamo di spezzare una lancia in favore dell’ultima, che è stata deputata, senatrice, due volte ministro, parlamentare europea e soprattutto si chiama Toia.

 

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In un ritratto sullo Specchio, settimanale della Stampa, Niccolò Zancan racconta di Alberto Malesani, ex allenatore di Chievo, Fiorentina, Parma, Verona, Panathinaïkos e varie altre squadre di calcio: «Adesso si dedica al vino.

malesani

 

Ha una piccola azienda sulle colline della Franciacorta, la terra dove è nato». Due errori in tre righe: La Giuva, la cantina di Malesani, si trova a Trezzolano, sulle colline della Val Squaranto, in provincia di Verona; la Franciacorta è in provincia di Brescia, mentre l’ex trainer è nato a Montorio (Verona). Piuttosto deformato, per essere un ritratto allo Specchio.

 

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«Roma, 24 aprile 1930: Edda Mussolini saluta davanti alla chiesa di S. Giuseppe, vicino allo sposo Galeazzo Ciano e sotto lo sguardo del padre Benito (a sinistra)», si legge in una didascalia su Sette, settimanale del Corriere della Sera.

Foto delle nozze di Edda Mussolini su Sette

 

In realtà l’immagine ritrae Edda e Galeazzo neosposi che si affacciano dal portico colonnato di Villa Torlonia, residenza romana del Duce. Il matrimonio fu invece celebrato nella vicina chiesa parrocchiale di San Giuseppe, sulla via Nomentana.

 

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Titolo da Domani: «Il governo lascia solo il commissario e la Calabria». Nel senso che abbandona al loro destino soltanto questa regione e il suo commissario oppure che lascia soli il commissario e la Calabria»?

 

Dalla lettura del testo, sembrerebbe vera la seconda ipotesi. Nel qual caso il titolo è sgrammaticato.

 

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EDDA MUSSOLINI CON GALEAZZO CIANO SOTTO GLI OCCHI DEL DUCE

Nella sua rubrica Ma mi faccia il piacere, sulla prima pagina del Fatto Quotidiano, il direttore Marco Travaglio scrive: «Non sappia la destra ciò che fa la sinistra». Se voleva essere un riferimento al Vangelo, la citazione risulta sbagliata, poiché nell’originale le due mani figurano nell’ordine inverso: «Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra» (Matteo 6, 3).

 

EDDA MUSSOLINI CON GALEAZZO CIANO

Poi scrive: «Monsieur de Pompadur», rifacendo il verso alla nota madame, ma anche qui c’è un errore. Era la marchesa di Pompadour (al secolo Jeanne-Antoinette Poisson). Infine, scrive due volte perchè, anziché perché. Ma a questa travagliata accentazione ormai abbiamo fatto il callo, essendo per lui abitudinaria.

 

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enrico vaime maurizio costanzo

Dalla prima pagina del Corriere della Sera: «Vaime, la firma di radio e tv». Titolo intuitivo, data la presenza di un occhiello («Aveva 85 anni») con il verbo all’imperfetto. Tuttavia, se uno muore, sarebbe buona norma scriverlo.

 

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PATRIZIA TOIA 1

Dalla prima pagina del Giornale. Occhiello: «Choc in Francia». Titolo: «Foucault choc. “Il filosofo era pedofilo”». Un po’ scioc ripetere nella prima riga del titolo lo stesso concetto contenuto nell’occhiello, per di più con lo stesso sostantivo.

 

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sante notarnicola

Titolo dalla Repubblica: «La vittoria dei tirocinanti: “In lista”». Sommario: «Lorem ipsum dolor sit Consectetur adipiscing elit». Vabbè che il giornale si pubblica a Roma, però eviteremmo il latino (simulato): ci accontentiamo dell’italiano.

 

A condizione che i distratti redattori si ricordino di rimpiazzare il testo segnaposto con frasi di senso compiuto.

 

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Banda Cavallero

Il Fatto Quotidiano dedica un servizio alla morte di Sante Notarnicola, 82 anni, ultimo componente della banda Cavallero, che negli anni Sessanta terrorizzò Milano. Massimo Novelli racconta che cosa fece dopo essere stato rimesso in libertà al termine di una lunga detenzione: «Sante continuò a scrivere e aprì osterie di “compagni” in giro per l’Italia, come a Bologna, dove sarebbe morto ieri, a 83 anni». Sarebbe morto. Quindi potrebbe essere ancora vivo.

banda cavallero 3

 

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Titolo dalla Verità: «Vendetta Pd: “ruba” assessori a Sala. Il saltafosso del sindaco con i Verdi non è affatto piaciuto al partito». Al massimo s’è trattato del salto della quaglia, visto che saltafosso è voce settentrionale che significa tranello.

 

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BEPPE SALA IN BICI - FOTOMONTAGGIO

In un reportage dalla Serbia sulla situazione della pandemia e delle vaccinazioni, Francesco Battistini, inviato del Corriere della Sera, riferisce che «la gente fiduciosa non si mascherina più». La consideriamo una benedizione per la lingua italiana.

 

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Titolo dalla Verità: «Cingolani smontato sulla carne che inquina». Una nuova tortura cinese?

 

sante notarnicolaquadro pietro cavalleroBEPPE SALA CON LE U MASKBEPPE SALAangelo caloia beppe sala beppe sala

 

beppe sala banda cavallero 4

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