baglioni

QUESTA PICCOLA GRANDE HOLDING – TUTTI GLI AFFARI DI CLAUDIO BAGLIONI - IL NUOVO DIRETTORE-CONDUTTORE DEL FESTIVAL HA UNA SOCIETA’ (POSSEDUTA AL 95% DA UNA FIDUCIARIA) CHE HA QUASI 3 MILIONI DI EURO IN CASSA – LA DEROGA CONCESSA DAL PROMOTER SALZANO PER SANREMO -  LA BATTAGLIA LEGALE CON LA FIGC PER L' INNO DELLA NAZIONALE 

Mario Gerevini per L’Economia – Corriere della Sera

baglioni

 

Claudio Baglioni ha incassato tramite la Siae 720 mila euro di diritti per il 2016 come autore di canzoni. Nel frattempo una parte del suo repertorio è stata acquistata dalla Edizioni Curcio. La Cassazione ha riaperto la partita nella battaglia legale con la Figc per l' inno della Nazionale. Ma chi davvero si cela dietro la Cosa Edizioni titolare della causa e dei diritti economici della canzone di Baglioni?

 

Resta un piccolo mistero sulle fiduciarie che controllano la società forse riconducibili al cantautore, una di queste donatagli anni fa dalla madre e con quasi tre milioni in cassa. Di Claudio Baglioni si sa tutto o «quasi». Sul «quasi», ovvero la macchina di professionisti e società che lavora dietro le quinte, poi entreremo nei dettagli. Ma prima un po' di numeri che danno la caratura del personaggio appena approdato alla guida di Sanremo 2018 con il ruolo di «direttore artistico e capitano della squadra».

 

baglioni

Papà carabiniere, mamma sarta, 66 anni, un figlio di 35, dal 1970 ha pubblicato 15 album originali, 10 dal vivo, creato 360 composizioni, quattro opere musicali e venduto oltre 55 milioni di dischi. Cinquant' anni fa arrivava in semifinale al Festival degli sconosciuti di Ariccia organizzato da Rita Pavone e Teddy Reno; 45 anni fa incideva Questo piccolo grande amore; vent' anni fa Anima Mia in tv con Fabio Fazio; nel 2004 riprende gli studi e si laurea in architettura.

 

Intanto incassa ogni anno i proventi Siae in proporzione all' utilizzo delle sue canzoni in dischi o esecuzioni pubbliche (radio, tv, concerti ecc.). Puro mercato, dunque. E quanto abbia guadagnato lo fa sapere lui stesso, su richiesta dell' Economia del Corriere , in modo trasparente (non è un dato pubblico): 507 mila euro per il primo semestre e 213 mila per il secondo.

 

Ci sono direttori generali di banca che guadagnano anche di più. Certo, i proventi Siae non sono l' unica entrata per Baglioni. Anche perché non è solo un cantautore popolare amatissimo, ma un musicista, un compositore, un autore, un manager che non è rimasto imprigionato nel Piccolo grande amore, sperimentando con successo nuove strade anche dopo i 50 e i 60 anni.

 

claudio baglioni

Intorno alle sue attività ruotano alcuni professionisti più o meno noti come Remo Coccia (commercialista, socio tra l' altro di Oberto Petricca, noto agente Fifa), Massimiliano Savaiano (storico agente), Francesco Novaro (amministra alcune società) e il promoter Ferdinando Salzano. Oltre a Riccardo Vitanza dell' agenzia di comunicazione Parole & Dintorni che è appena stato ingaggiato. Novaro, per esempio, gestisce la società Calacreta proprietaria della villa di Lampedusa che fu anche sequestrata dalla Procura per presunto abusivismo edilizio. Novaro, rinviato a giudizio, a giugno è stato assolto dalle accuse.

 

claudio baglioni capitani coraggiosi

Tutto regolare.

Ma di chi è quella villa? Della fiduciaria Servizio Italia e in piccola parte del commercialista romano Remo Coccia, che la comprarono dai precedenti proprietari toscani. Mentre Baglioni fa sapere che è sempre stato solo affittuario. Sta di fatto che Servizio Italia, oltre all' immobile di Lampedusa, è anche lo schermo di controllo (95%) della Cosa Edizioni Musicali (Cem) che gestisce il merchandising di Baglioni.

 

Prima dell' estate Cem ha acquistato da Savaiano, il manager di Baglioni, per 475 mila euro (più 25 mila a Coccia) una società immobiliare. Ma lì dentro, sempre in Cose Edizioni, c' era anche una parte del repertorio del cantante romano (non i grandi classici della prima parte della carriera) che, conferma il portavoce, è stato tutto venduto nel 2016 alla Curci di Milano, un editore musicale indipendente. I 2,8 milioni di liquidità finiti in cassa alla Cem dovrebbero comprendere il valore di questa transazione.

Intanto l' annosa causa contro la Figc è tornata in Corte d' appello dopo il punto a favore di Cem in Cassazione.

 

Alla federazione calcio viene contestato l' utilizzo illegittimo, «in abbinamento a sponsor di ogni tipo» del brano «Da me a te», inno della nazionale. Insomma è chiaro che questa società ha un ruolo centrale nel «sistema» Baglioni ma non si sa ufficialmente di chi sia. Circa sette anni fa, tuttavia, alcune carte ci raccontano che la madre del cantante donò al figlio l' 80% di Cem pur restando sempre la copertura fiduciaria. Probabile che nulla sia cambiato da allora.

CLAUDIO BAGLIONI NEGLI ANNI OTTANTA

 

CLAUDIO BAGLIONI A LAMPEDUSA

Savaiano, manager storico, è l' uomo della Bag Music che ha il diritto di produrre i dischi di Baglioni e che ha concesso alla Sony la distribuzione degli album da studio con un contratto di oltre dieci anni fa. L' altra figura chiave, per l' attività live e tv, è Ferdinando Salzano, socio (40%) insieme a Warner (60%) della F&P Group, 82 milioni di ricavi e un lungo elenco di star dello spettacolo in portafoglio. Baglioni con F&P ha un contratto in esclusiva per gli spettacoli live e la tv ma ha ottenuto una deroga per la trattativa diretta e il contratto con la Rai sul Festival di Sanremo.

A 66 anni, ricco e amato. Se qualcuno si chiede chi glielo fa fare, non conosce Baglioni.

BAGLIONI MORANDI

 

LA VILLA DI CLAUDIO BAGLIONI A LAMPEDUSA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?