sandra milo

RICORDI, AMANTI, SCHIAFFI E AVVENTURE DELLA 84ENNE SANDRA MILO: “HO AMATO MOLTI UOMINI, PURE CRAXI. MA L'AMORE AMORE È STATO SOLO UNO: FEDERICO FELLINI. PARLO COME SE FOSSE QUA. SONO STATA MOLTO FELICE SESSUALMENTE CON LUI” - “QUANDO RIVEDO IL VIDEO ‘CIRO CIRO CIRO’ PROVO ANCORA UN COLPO. PER ANNI HANNO TORMENTATO CIRO PER STRADA, SI PICCHIAVA CON GLI ALTRI RAGAZZI..."

 

 

Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

 

Le sue amiche la chiamano Sandra o Elena?

sandra milo

«Sandra, perché è il nome che ho scelto: "San" è dolce e "dra" è dura e inarrestabile, come me».

 

Ha scelto lei anche Milo?

«Quello me lo mise un giornalista dopo un servizio fotografico a Tivoli, in cui ero ricoperta soltanto di poche foglie. Ancora non c' era la televisione. Titolarono: la Milo di Tivoli».

 

E Salvatrice?

«Mio padre era nato a Tunisi, come me, ma mio nonno era di Ragusa, e per tradizione i primogeniti dovevano chiamarsi Salvatore o Salvatrice. Io non lo volevo perché credo che i nomi abbiano un'influenza sulle persone, e infatti ho un esagerato senso di responsabilità che mi crea non pochi obblighi».

sandra milo

 

Salvatrice Elena Greco, in arte Sandra Milo, onora il nome di battesimo cedendo alla cronista l'unica sedia della camera d'albergo, la sua crema all' arnica e all' artiglio del diavolo per le ginocchia, una bottiglietta d' acqua, un pacchetto di fazzolettini e sei noci per il viaggio di ritorno. La incontriamo a Somma Vesuviana alla vigilia del debutto della commedia teatrale «Mamma... ieri mi sposo!» , adesso in tournée. Sorride spesso e non si spazientisce mai mentre cerca invano l' equilibrio sui gomiti distesa sul letto.

 

Il suo primo film?

sandra milo

«Mi piacerebbe dire La Risaia di Raffaello Matarazzo: ero stata scelta per fare l'antagonista di Elsa Martinelli, il produttore Carlo Ponti mi aveva proposto un contratto di sette anni. Ma il mio compagno, Moris Ergas, gli disse che soffrivo di reumatismi e non potevo trasferirmi a Vercelli per girarlo. Non era vero».

 

Quale fu il primo, allora?

«Lo Scapolo, con Alberto Sordi, nel 1955. Avevo abitudini milanesi, dove avevo lavorato come modella, a cominciare dalla puntualità. Quando arrivavo sul set mi prendevano in giro: "Ah eccola, l'Eleonora Duse...". Sa quel sarcasmo tipico romano, bonario eh... Aiuto regista era Franco Zeffirelli, che era molto carino con me, mi diceva di non preoccuparmi».

sandra milo

 

È stata quasi sempre doppiata. Le dispiace?

«Tutti trovavano la mia voce orrenda. Dicevano: "Non è possibile quella voce con quel fisico".

Poi però fu proprio Antonio Pietrangeli, lo stesso dello Scapolo , a non volermi doppiata in Adua e le compagne ».

 

Lì recitò con Simone Signoret.

«Aveva appena vinto l' Oscar, suo marito Yves Montand stava girando un film con Marilyn Monroe ed era nata una storia tra loro due, Simone era disperata. Io non sono mai stata fedele e ai tempi avevo una relazione con Armando Nannuzzi, direttore della fotografia. Gli dissi: "Armando, dobbiamo fare qualcosa per Simone". Lui organizzò una cena con il bellissimo capo macchinista. Lei beveva molto whisky, lui pure: ebbero una liaison».

 

sandra milo saluta mara venier (2)

Primo marito marchese Cesare Rodighiero.

«Ci sposammo nel 1948, indossavo un vestitino celeste con un golfino in tinta, niente abito bianco perché suo nonno era moribondo. Durò ventun giorni, avevo 15 anni».

 

Poi Moris Ergas, da cui ebbe Debora.

«Con lui non ci siamo mai sposati: è stata una convivenza di undici anni. Avevamo chiesto l'annullamento delle mie prime nozze, ma arrivò quando ci eravamo già lasciati».

 

Lo impiegò per sposare Ottavio De Lollis, il padre di Ciro e Azzurra.

«No, con lui ci sposammo solo in Comune. Avevamo fatto le pubblicazioni nella chiesa di San Bellarmino, ma d' improvviso il Vicariato annunciò la sospensione dell' annullamento».

 

sandra milo (4)

Com'è possibile?

«Ergas voleva che tornassi con lui e trafficava con la Sacra Rota. Io mi feci portare al Palazzo della Cancelleria, dove c'è la loro Cassazione, dal cardinale Staffa. Ero incinta di Azzurra e per la legge lei e i fratelli non erano figli miei. Minacciai di buttarmi sotto la macchina di Paolo VI. E lui: "Ma no, figliola, si affidi alla provvidenza...". Nessuno toccò l' annullamento».

 

Nel 1990 nuove nozze con il cubano Jorge Ordoñez. Era un matrimonio vero o finto?

«Ma che ne so...».

 

Se non lo sa lei! Lo avete consumato o no?

carlo conti virginia raffaele come sandra milo

«Quello sì, che c' entra! Era vero nel senso che ci siamo sposati davanti a un ufficiale, ma lì oggi ti sposi e domani divorzi. Successe il finimondo. Mike Bongiorno aveva offerto 200 milioni a questo colonnello cubano per presentarsi con la moglie e dire che era tutto finto, ma da Cuba non lo fecero partire».

 

Ha amato molti uomini, pure Bettino Craxi.

VIRGINIA RAFFAELE COME SANDRA MILO

«Sì, ma l' amore amore è stato solo uno: Federico (Fellini, ndr ). Ancora oggi ci parlo come se fosse qua. Sono stata anche molto felice sessualmente con lui. Non mi fraintenda: quando facevo l' amore mi sembrava di essere la terra, il cielo, gli alberi, la tempesta, la neve, l' universo intero che si concentravano in quell' atto».

 

Se potesse richiamarlo in vita cosa gli direbbe?

«Gli farei un piccolo rimprovero: perché te ne sei voluto andare? Tu non eri malato...».

 

Morì di infarto.

«Lui non voleva più vivere. Era un uomo fantastico che adorava il suo lavoro, ma nell' ultimo periodo era chiuso nel bagaglio di ricordi, gli stava mancando l' ispirazione che era la sua prima ragione di vita. In più lo avevo lasciato».

la trans sara hermanns con sandra milo

 

Però c'era ancora Giulietta.

«Sì, certo, Giulietta c' è sempre stata. Ma per uno che è come Michelangelo una moglie non può essere una ragione sufficiente di vita».

 

Che abbia scelto di morire è una sua teoria?

«Ne ho la certezza, lo conoscevo».

 

E lei come vuole morire?

«Come il Gattopardo, nel mio letto con tutti i parenti intorno! No, vorrei vivere fino a 130 anni per poter tenere la mano dei miei figli quando toccherà a loro andarsene. Non ho paura di morire da sola. Quando, lo deciderò io».

sandra milo

 

A proposito di figli: non è stufa di rivedersi in tivù mentre grida «Ciro Ciro Ciro»?

«Provo ancora un colpo. E un grande fastidio. Ma che devo fare? Per anni hanno tormentato Ciro per strada, si picchiava con gli altri ragazzi a causa di quel video».

 

A «Un giorno da pecora» ha raccontato che l' allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga le chiese scusa.

«Un gentiluomo d' altri tempi. Fui invitata a un ricevimento al Quirinale e mi venne incontro questo gran signore vestito di scuro, con i capelli bianchi, mi prese le mani e mi disse testualmente: "Le chiedo scusa a nome di tutti gli italiani". Fu grandioso».

 

un tenero bacio da sandra milo a tinto brass

Invece non volle salire sul Colle per ritirare l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica.

«No, perché volevo che me l'appuntasse sul petto Pertini e non il ministro Lelio Lagorio».

 

Adesso dov'è quella medaglia?

«Da qualche parte in Prefettura. Sa che sono l' unica attrice della mia generazione a non aver mai ricevuto un premio alla carriera?».

 

A Venezia fu soprannominata Canina Canini. Lei che voto si dà come attrice?

«Dieci +».

 

L'imitazione di Virginia Raffaele?

sandra milo

«Quando parlano male di me non me ne può fregar di meno, mi importa poco anche delle lodi perché vanno e vengono. Quella volta a Sanremo si offesero le mie figlie. Se lei facesse queste imitazioni così crudeli per poi chiudere in positivo lo capirei: va bene, ridi di me, ma alla fine riconosci il mio valore».

 

L'ha mai chiamata per scusarsi?

«Mai. Comunque ho trovato l'imitazione volgare, ma non sono io che l' ho fatta e non sono responsabile delle azioni altrui».

 

Il giorno più bello della sua vita?

«Quando è nata Debora, in clinica a Milano. Persi tanto sangue e lanciarono un appello alla radio. Un operaio che stava tornando a casa lo sentì: non l' ho mai potuto ringraziare».

 

Quella non era la sua prima gravidanza.

FELLINI SANDRA MILO

«No, dopo le nozze con Rodighiero ero rimasta subito incinta. Quel bambino non lo volevo, avevo paura di mio marito, si era rivelato violento, una volta mi sparò contro. Ma mia madre voleva che tornassi da lui dopo il parto. Invece ebbi un aborto spontaneo. Tanti anni dopo ne ho avuti altri, volontari: te li facevano sul tavolo della cucina, una cosa spaventosa».

 

Si è mai pentita di averli fatti?

«No, c' è sempre un motivo serio quando una donna lo fa, nessuna è Medea».

 

Ha avuto compagni molto violenti. Ergas una volta la pestò a sangue e De Lollis le ruppe il naso. Perché non li ha mai denunciati?

«Mi sembrava una cosa brutta, mi vergognavo; non tanto per me, quanto per loro...».

 

E le molestie nel mondo del cinema?

sandra milo chi ciro5

«Guardi, è orrendo quando non hai scelta, come non ne hanno le commesse. Ma altrimenti puoi sempre dire di no».

 

Anche lei ha subito ricatti sessuali?

«Sì. Se lui mi piaceva dicevo di sì, se no no».

 

Ha mai pensato di scrivere un memoir?

«Sì, ma ho paura che mi diano della bugiarda. Sa che sono andata in Israele durante la guerra e ho attraversato la striscia di Gaza con un taxi guidato da un agente del Mossad?».

 

E cosa diavolo ci faceva laggiù?

sandra milo

«Dovevo rintracciare Marina, la figlia di Ergas, per farmi fare una lettera in cui dichiarava che sua nonna era inadatta a ottenere l' affidamento di Debora, che Moris voleva togliermi».

 

Sessantadue film, 13 programmi tv, recita ancora a teatro e al cinema. Non è stanca?

«Eh, ma ho due famiglie da mantenere: Azzurra vive con me e poi c' è Ciro, che ha una compagna e un figlio. Non possiedo niente».

 

Nuovi progetti?

«D'estate farò le televendite con Ciro».

 

Davvero?

«È un sistema meraviglioso! Compri oggi e domani ti arriva a casa. La gente ti chiama, chiede di provare il capo, vuole un consiglio».

 

sandra milo maurizio costanzo

Si sente sempre Salvatrice?

«Non te ne liberi...».

 

sandra milo mastroiannisandra milo fellini sandra milo (4)sandra milo sandra milo sandra milo sandra milo sandra milo sandra milo sandra milo sandra milo sandra milo fellini

 

sandra milo (1)sandra milo (3)sandra milo (5)sandra milo

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…