giorgio galli

IL CASO MATTEI: UN COMPLOTTO ITALIANO – SE NE VA A 92 ANNI IL POLITOLOGO GIORGIO GALLI, GIA’ DIRETTORE DEL MULINO TRA IL 1965 E IL 1969 – LO STUDIOSO NON AVEVA MAI CREDUTO ALLA TESI UFFICIALE DELL’INCIDENTE (A CAUSA DEL MALTEMPO) DELL’AEREO SU CUI VIAGGIAVA ENRICO MATTEI E NEI SUOI STUDI SULL’ENI ERA SEMPRE RIMASTO INCURIOSITO DALLA FIGURA DI EUGENIO CEFIS - INDAGO’ LE RADICI ESOTERICHE DEL NAZISMO, TEORIZZO’ “IL BIPARTITISMO IMPERFETTO” TRA PCI E DC. E SU PASOLINI… 

Da it.businessinsider.com

 

giorgio galli

Avrebbe compiuto 93 anni a febbraio. L’improvvisa scomparsa di Giorgio Galli, deceduto nella sua casa di Camogli dove trascorreva lunghi periodi dell’anno, è una perdita per la cultura italiana. Politologo, direttore de “Il Mulino” tra il 1965 e il 1969,  professore di Storia delle dottrine politiche alla Statale di Milano negli anni ’70, autore prolifico di saggi di storia contemporanea, collaboratore di giornali e riviste, non aveva mai smesso di lavorare. Nonostante l’età avanzata continuava a scrivere e a pubblicare seguendo con vivo interesse le vicende nazionali e internazionali.

 

cefis

Ci lascia in eredità svariate decine di testi alcuni dei quali fondamentali per la conoscenza della storia italiana: da “Il bipartitismo imperfetto” tra Pci e Dc , quando la politica si avviava alla polarizzazione tra i due più grandi partiti di massa, alle due storie della Dc e del Pci (quest’ultima appena ripubblicata in occasione dell’imminente centenario della nascita del partito comunista italiano); dai volumi su Mussolini e il fascismo a quelli sugli anni di piombo e il diffondersi del terrorismo; dai libri su esoterismo e politica (Galli era affascinato dalla teoria junghiana sulle coincidenze significative) alle biografie: quelle su Fanfani e Andreotti e quelle su Pasolini e Mattei.

 

giorgio galli

Nella vasta letteratura sul fondatore dell’Eni tragicamente scomparso cinquantotto anni fa, i libri di Galli “La regia occulta” e “Petrolio e complotto italiano” rappresentano ancora oggi due pietre miliari.  Il secondo fu rieditato nel 2005, con l’aggiunta di alcuni capitoli, al termine dell’inchiesta del magistrato Vincenzo Calia cui va il merito di avere accertato senza più ombra di dubbio che l’aereo su cui volava Mattei precipitò durante la discesa su Linate a causa di un sabotaggio.

 

Lo studioso non aveva mai creduto alla tesi ufficiale dell’incidente a causa del maltempo, e nei suoi studi sull’Eni era sempre rimasto incuriosito dalla figura di Eugenio Cefis, in cui s’era inizialmente imbattuto durante le ricerche sulla “Storia della Dc” e del quale avevamo discusso anche di recente a proposito dell’appartenenza del successore di Mattei alla sezione “Calderini” del Sim e del suo ruolo nella Resistenza.

 

Anche questi mesi di pandemia non erano stati tempo sprecato per Galli.  Nelle ultime settimane stava elaborando i dati di Mediobanca sulle multinazionali. Il potere di condizionamento delle imprese transnazionali era infatti divenuto oggetto di riflessione nelle sue più recenti analisi. Egli era convinto che con la loro forza economica queste grandissime imprese avessero contribuito a indebolire le fondamenta della democrazia mettendo in discussione il ruolo dello Stato.

 

GIORGIO GALLI

In un’intervista a Business Insider aveva accusato il Pd di essere divenuto succube del capitalismo delle multinazionali e aveva spronato la sinistra a battersi affinché i componenti dei Cda delle imprese transnazionali, dalle più grandi industrie alle più grandi banche, fossero eletti a suffragio universale. Nell’intervista Galli dichiarò che la sinistra aveva rinunciato, non solo in Italia, alla critica al capitalismo e che si era fatto spazio nel nostro paese un anticapitalismo in forma di populismo “che può essere confuso con il fascismo, ma che non è il fascismo”.

 

piero paolo pasolini con ninetto davoli 3

Il politologo invitava a prendere atto, dopo il fallimento del referendum costituzionale di Renzi e dopo la vittoria dei Cinque stelle alle elezioni politiche del 2018, che “il sistema per come lo abbiamo conosciuto non c’è più”, e aveva preconizzato che un governo Lega-M5s sarebbe potuto durare solo attuando un programma economico volto a premiare le eccellenze produttive e a colpire quei ceti parassitari che lo studioso aveva preso di mira ne “Il golpe invisibile” (libro del 2015 contro la borghesia finanziaria-speculativa e contro i ceti burocratico-parassitari che avevano a suo giudizio “saccheggiato l’Italia repubblicana fino a valicare lo stato di diritto”).

 

giorgio galli

Egli guardava con sconforto al deterioramento del ciclo economico che colpiva i ceti più deboli e al rischio che le tensioni latenti nella società italiana potessero esplodere all’improvviso; rischio oggi più forte che mai a causa della grave recessione in cui siamo piombati.

 

GIORGIO GALLI - HITLER E IL NAZISMO MAGICO

Con Galli non scompare solo il grande studioso e il fine intellettuale, ma anche l’uomo gentile, mite e prodigo capace di ascoltare come tutti i grandi maestri e di proiettarsi nel futuro nonostante il carico degli anni.

GIORGIO GALLI - L ESOTERISMO DI HITLERMATTEI COVERenrico mattei 1Enrico MatteiEugenio Cefis Enrico Mattei con moglieEnrico MatteiGIORGIO GALLI

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?