
LA SERA ANDAVAMO IN VIA DEL TRITONE – DISGRAZIE, MORTI AMMAZZATI, BATTUTE FULMINANTI E LE CHIACCHIERATE CON GILBERTO GIL, CAETANO VELOSO O PAOLO CONTE: IL NUOVO LIBRO DI MARCO MOLENDINI, “SOTTO IL SOLE DI ROMA”, È UN ROMANZO SORNIONE, DIVERTENTE A VOLTE DOLOROSO SUL GIORNALISMO, I GIORNALISTI E I GIORNALI DEGLI ULTIMI CINQUANTA ANNI IN CUI TUTTO È VERO, REALMENTE SUCCESSO PER QUANTO STRABILIANTE POSSA SEMBRARE – “LA STAMPA”: “NESSUNO SA COSA SARÀ IL GIORNALISMO TRA CINQUE ANNI. SE AVESSE UN PO' DELLA LUCE DI MARCO MOLENDINI SAREBBE MERAVIGLIOSO…”
Alberto Infelise per "la Stampa" - Estratti
Lui non lo sa, ma io Marco Molendini l'ho spiato a lungo. (...) Senza mai invidiarlo nemmeno per un momento, perché non si può invidiare chi gioca in un'altra categoria.
(...) Io restavo a bocca aperta perché Marco alzava il telefono e ogni volta era uno spettacolo: dall'altra parte dell'apparecchio potevano esserci Gilberto Gil, Caetano Veloso o Paolo Conte che conversavano per interminabili e divertite chiacchierate. A volte diventavano interviste, altre erano solo un aggiornamento sullo stato della loro amicizia, altre ancora pettegolezzi dopo una cena, un incontro, la lettura di un libro o l'ascolto di un disco.
Sulla sua avventura di giornalista al Messaggero, Molendini ora ha scritto un meraviglioso libro, Sotto il sole di Roma (minimum fax), che forse nelle intenzioni voleva essere un memoir su quella che è stata la sua carriera, ma che in realtà è un romanzo sornione, divertente a volte doloroso sul giornalismo, i giornalisti e i giornali degli ultimi cinquanta anni.
Non serve esser stati suoi colleghi o stagisti per spalancare occhi e labbra di fronte alle sue pagine, basta lasciarsi trascinare dal racconto di quel che è stata la vita nelle redazioni, in epoche in cui i quotidiani erano ancora ricchi e il giornalismo si poteva fare studiando molto, viaggiando molto, leggendo molto, lavorando molto, sempre per ottenere il massimo per i lettori.
Sotto il sole di Roma è il titolo che descrive lo scenario di queste mille e una notte in via del Tritone. Titolo perfetto perché mette subito in chiaro chi è la coprotagonista di queste storie, questa città con il cielo fatto d'oro e con le notti morbide, accoglienti, infinite, con un mare che sembra un altro mondo me è sempre lì a portata di mano, con mille comprimari pronti ad arricchire la scena con una battuta fulminante. O almeno, Roma era così prima che l'esasperazione del turismo la trasformasse.
MARCO MOLENDINI JUAREZ ARAUJO PAOLO ZACCAGNINI
Come tutte le grandi storie di giornalismo, anche questa comincia in cronaca, tra disgrazie e morti ammazzati, corse impossibili per arrivare per primi a raccontare una storia e raccontarla meglio, vite dedicate agli orari disumani dei quotidiani e alle richieste impossibili di direttori sempre più esigenti, e si arricchisce ad ogni capitolo di nuovi personaggi da raccontare, soprattutto colleghi, in quel giornale bizzarro e amatissimo (perché i giornali hanno un'anima) che per tanti anni è stato l'immagine stessa della città e prototipo del giornalismo popolare.
sotto il sole di roma - marco molendini
Il libro di Molendini non è il racconto appassionato su un lavoro, ma un romanzo d'avventure dove però tutto è vero, realmente successo per quanto strabiliante possa sembrare.
L'unico confine invalicabile non è il rispetto della realtà dei fatti, ma la pietà mista all'eleganza del non raccontare proprio tutto sulle mirabolanti avventure di questo o quel personaggio, perché c'è un limite a quello che il lettore può accettare di credere che sia davvero accaduto.
Sotto il sole di Roma è una storia per innamorati, come raramente capita di leggere: innamorati di un mestiere, di una città, di un gruppo di persone - a leggere ogni nome il cuore traballa - di un destino comune che travolge quando si è molto giovani e finisce per essere allo stesso tempo benedizione e iattura, perché così è la vita di chi passa assieme ai colleghi dodici, tredici, quattordici ore al giorno, festivi compresi: non sono parte della tua vita, sono la tua vita.
Nessuno sa cosa sarà il giornalismo tra cinque anni. Se avesse un po' della luce di Marco Molendini sarebbe meraviglioso.
marco molendini roberto d agostino marco scotti anna federici foto di bacco
documentario paolo conte alla scala: il maestro e nell’anima 5
caetano veloso 8
GILBERTO GIL
marco molendini foto di bacco
lorenza foschini marco molendini foto di bacco
walter veltroni danilo rea marco molendini gino castaldo foto di bacco
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picchi pignatelli marco molendini
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