vattimo simone caminada

PER UN VATTIMO E PER SEMPRE - IL FILOSOFO GIANNI VATTIMO DIFENDE IL SUO ASSISTENTE, SIMONE CAMINADA, RINVIATO A GIUDIZIO PER CIRCONVENZIONE D'INCAPACE: "NESSUNO MI HA MAI PLAGIATO. IO INNAMORATO? PER CARITÀ. FIGURIAMOCI SE MI INNAMORO ALLA MIA ETÀ. PER ME È UN AMICO, QUASI UN FIGLIO. IO FRAGILE PSICHICAMENTE? MICA SI PUÒ CHIEDERE A UN MATTO SE È MATTO. MAGARI IN FUTURO LO FARANNO, MA FINORA NESSUNO MI HA INTERDETTO..."

Filippo Femia per "la Stampa"

 

vattimo simone caminada

Quando riceve la notizia, Gianni Vattimo è incredulo: «Quindi alla fine è arrivato il rinvio a giudizio?», domanda al telefono con un filo di voce.

 

La conferma arriva da Simone Caminada, il suo assistente 38enne di origini brasiliane: il 27 ottobre inizierà il processo a suo carico per circonvenzione di incapace. Secondo l' accusa, «avrebbe approfittato della fragilità psichica» e della generosità dell' 85enne teorico del pensiero debole «per accedere a una serie di benefici economici». Caminada, secondo la Procura, avrebbe indotto Vattimo a sottoscrivere una polizza vita da 415 mila euro, di cui lui è beneficiario al 40%.

 

In più ci sarebbe un testamento che nomina l' assistente tra gli eredi, «disponendo in suo favore orologi, opere d' arte, quadri» e altri oggetti di valore. «Non so nemmeno come definirla, questa decisione del giudice», commenta il filosofo. «A me sembra una vera sciocchezza. È anche un enorme spreco di tempo».

gianni vattimo simone caminada

 

Professore, nei giorni scorsi, commentando le tesi della Procura, parlava di «persecuzione». Ora è arrivata la decisione del gup.

«Mi sembra che questo accanimento continui. Perché diavolo si dovrebbe celebrare un processo su basi inesistenti? Purtroppo non resta che prenderne atto. Ma si tratta di un errore: anche i giudici commettono sbagli».

 

Si aspettava una decisione diversa?

«Certamente, ero convinto che sarebbe arrivata l' archiviazione. Continuo a ricevere messaggi da diversi amici: sono scandalizzati, non si capacitano di questa decisione.

Stiamo vivendo una vicenda grottesca».

 

gianni vattimo e simone caminada

Lei è convinto dell' innocenza del suo assistente?

«Senza ombra di dubbio. Non esiste alcuna evidenza che provi la sua colpevolezza. Simone mi ha sempre trattato benissimo, ha un regolare contratto da 1300 euro al mese e ora viene accusato di cose assurde».

 

Non c' è stato nessun danno al suo patrimonio, dunque?

«Tutte le spese che ha fatto Simone sono documentate: può dare conto di ogni singolo euro speso. I miei conti in banca sono a posto».

 

Le carte della Procura parlano di spese ingiustificate che ammontano a 60 mila euro.

«Ripeto, è tutto documentabile. Sono soldi usati per un intervento chirurgico che ho subìto e per altre spese mediche. In sede processuale non avremo difficoltà a dimostrarlo. Chiameremo tutti i nostri amici a testimoniare».

simone caminada gianni vattimo diego fusaro

 

Parla al plurale, ma lei non sarà sul banco degli imputati.

«Questa vicenda mi turba, genera grande tensione. E mi preoccupo per Simone: non merita questo trattamento. Che Dio ce la mandi buona».

 

Ad accusare Caminada, sostiene lui, sono persone interessate al suo patrimonio. Ci può spiegare?

«In passato ho spesso dato denaro ad amici. Poi Simone ha cercato di limitare queste uscite, inimicandosi quelle persone. Le stesse che adesso lo accusano ingiustamente».

 

Le dà fastidio essere dipinto come influenzabile e circuito?

«Nessuna perizia ha mai dimostrato che sia incapace di intendere. Ho 85 anni, qualche acciacco, e la mente non è più brillante come un tempo. Ma non sono affatto rimbecillito. Sto per iniziare a scrivere un libro sulla Chiesa dopo papa Francesco. Continuo ad avere conversazioni con amici in diverse lingue. Se vuole possiamo continuare in inglese, do you want?».

 

Lei è una persona fragile psichicamente?

gianni vattimo e simone caminada

«Mica si può chiedere a un matto se è matto (ride, ndr). Magari in futuro lo faranno, ma finora nessuno mi ha interdetto. Un medico ha deciso che sono a rischio circonvenzione. La possibilità di essere plagiato, però, e l' effettivo fatto di esserlo non sono la stessa cosa».

 

«Vattimo si è innamorato di quel ragazzo», ha ipotizzato qualcuno.

«Per carità. Figuriamoci se mi innamoro alla mia età. Per me Simone è un amico, quasi un figlio».

 

Secondo la Procura, Caminada, che vive con lei da 10 anni, minacciava di andarsene e lasciarla da solo. È vero?

«Si tratta di una menzogna. Qualche discussione c' è stata, non posso negarlo. Ma Simone non se n' è mai andato né ha minacciato di farlo».

 

simone caminada gianni vattimo

Cosa le dà più fastidio di questa vicenda?

«Le accuse infondate a Simone e il fatto che io non possa disporre liberamente dei miei soldi. E, badi bene, non si tratta del patrimonio di Bill Gates. Ora è in mano a un amministratore di sostegno: dei 10 mila euro di pensione da docente ed eurodeputato ho accesso solo a 4 mila, in due tranche. Due anni fa per andare in vacanza mi sono indebitato: devo 40 mila euro a un amico».

 

Ieri in aula il suo assistente ha portato con sé l' ormai celebre taccuino di Fidel Castro, tra i beni che dovrebbe ereditare insieme con opere d' arte e orologi.

vattimo

«Il povero Fidel hanno tirato in ballo! Forse questa è la parte più grottesca di tutta la vicenda. Quel taccuino ha un valore puramente affettivo, dubito che sul mercato possa valere qualcosa».

simone caminadavattimo simone caminadasimone caminadavattimosimone caminadasimone caminada e gianni vattimo

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO