trumbo 9

IL FANTASMA DI HOLLYWOOD: LA VERA STORIA DI DALTON TRUMBO - UN LIBRO E UN FILM RIVALUTANO LO SCENEGGIATORE DI “VACANZE ROMANE” E “SPARTACUS” VITTIMA DEL MACCARTISMO - IMPRIGIONATO SOLO PERCHÈ SOSPETTATO DI COMUNISMO, FU “RIABILITATO" DA JFK

TRUMBOTRUMBO

Mirella Serri per “la Stampa”

 

Deborah Kerr, con l' aria paciosa e i capelli cotonati, nella notte degli Oscar del 1957, proclama vincitore il film La più grande corrida per il miglior soggetto originale di cui è autore Robert Rich.

 

L' attrice rimane però interdetta: sul palco non appare nessuno a ritirare l' ambita statuetta per quella pellicola di gran successo. Il giorno dopo domina le prime pagine la discussione sul «mistero-Rich». I produttori negano di aver mai incontrato quello sceneggiatore-fantasma che ha lavorato senza contatti diretti con loro.
 

Il mistero di Mr. Rich

L o strano caso di mister Rich è destinato a ripetersi di frequente e nell' America degli Anni Cinquanta proliferano gli scrittori cinematografici senza identità né volto: La legge del Signore , il bel lavoro di William Wyler, appare privo del nome dello sceneggiatore nei titoli di coda;

TRUMBO FILM 1TRUMBO FILM 1

 

Pierre Boulle viene incoronato dall' Oscar per l' adattamento per lo schermo del suo libro, Il ponte sul fiume Kwai , ma è noto che a confezionare il testo non è stato il narratore francese digiuno della lingua inglese. A chi appartengono tutte queste penne senza nome?
 

Carl Foreman e Michael Wilson sono in realtà gli autori del famosissimo «Ponte» di David Lean, la scrittura della Legge del Signore è sempre di Wilson, Rich è lo pseudonimo dietro cui si nasconde Dalton Trumbo. Che peraltro ha avuto l' Oscar anche per il soggetto del meraviglioso Vacanze romane , con Gregory Peck e Audrey Hepburn, siglato però con un altro nom de plume , Ian McLellan Hunter.
 

A raccontarci la vera storia di Trumbo, una delle più pagate e ricercate firme di Hollywood, è il saggista Bruce Cook ne L' ultima parola (in uscita da Rizzoli ). La biografia ha ispirato il film Trumbo che, diretto da Jay Roach e interpretato da Brian Cranston, Diane Lane, Helen Mirren e John Goodman, sarà nelle sale italiane a partire dall' 11 febbraio.

TRUMBO FILMTRUMBO FILM

 

 

Nella pellicola viene ricostruita l' avventurosa vicenda dei cosiddetti Hollywood Ten, ovvero dei dieci attori, scrittori, produttori, registi - di cui Trumbo è uno degli esponenti di maggior spicco - i quali a partire dal 1947 rientrano nella blacklist della commissione maccartista incaricata di indagare sulle attività antiamericane. In epoca di caccia alle streghe e di guerra fredda, con il globo diviso tra America e impero del male, questi uomini di spettacolo si rifiutano di compiere opera di delazione nei confronti dei loro colleghi.

 

Chi collabora, come Jack L.Warner, capo della Warner Brothers, Gary Cooper, Robert Montgomery, Ronald Reagan (futuro presidente degli States) e Robert Taylor, viene scagionato. Chi si sottrae, invece, ha davanti il carcere: tra gli accusati, insieme ai magnifici dieci, c' è anche Bertolt Brecht che ribatte alle accuse in maniera così convincente da sfuggire alla citazione per vilipendio al Congresso.Poi però scappa subito dagli Usa per approdare nella Germania dell' Est, finendo dalla padella nella brace.
 

TRUMBOTRUMBO

Nella lista nera Trumbo è arrivato nel paradiso degli Studios facendo la gavetta. Intollerante, gran bevitore, non è uno dei tanti «comunisti da piscina», come vengono chiamati gli esponenti dell' intellighenzia di sinistra.
 

Ha lavorato tutte le notti come panettiere crollando con la testa sui libri della University of Southern California, ha sfondato come reporter per il Grand Junction Sentinel , il quotidiano della sua città, e poi ha avuto successo a Hollywood.
 

Quando la commissione lo interroga sui suoi legami con il Partito comunista, si appella al diritto di non rispondere: in aula al suo fianco vi sono Humphrey Bogart, Lauren Bacall, Gene Kelly, John Garfield e John Huston. Ma il sostegno delle grandi star non basta.

 

Viene condannato a 11 mesi di galera. Dalton è accompagnato dai suoi estimatori come un eroe ai cancelli del penitenziario federale di Ashland, Kentucky. Ma quando esce la propaganda contro i sovversivi ha convinto gran parte della pubblica opinione che è un «losco traditore» assieme a tutta la sua famiglia. Le porte di Hollywood per lui sono sbarrate .
 

È costretto a rifugiarsi in Messico dove, offrendo le sue prestazioni in nero e nel più completo anonimato, produce addirittura più di trenta copioni.
 

Ma nel 1960 il regista Otto Preminger compie un gesto eclatante: rivela che Trumbo è stato incaricato della sceneggiatura di Exodus , tratto dal romanzo di Leon Uris che prende il nome dalla nave che nel 1947 porta in Israele un numeroso gruppo di immigranti. Il desiderio di verità e di giustizia si sta facendo strada: Kirk Douglas rende noto che Spartacus , con la regia di Stanley Kubrick, ha avuto origine dalla magia di Trumbo.

 

TRUMBO 9TRUMBO 9

 

La reazione degli attivisti non si fa attendere: gruppi di manifestanti anticomunisti organizzano picchetti in tutti gli States per impedire l' ingresso nelle sale dove viene proiettata la pellicola.
 

L' apprezzamento di JFK

Il clima però sta cambiando e non c' è più spazio per gli adepti di Joseph McCarthy. A dare la spallata definitiva ai fanatismi è il neoeletto John F. Kennedy: superando gli sbarramenti entra in un cinema di Washington dove si proietta Spartacus . «Un bel film», commenta all' uscita.
 

jfk al telefonojfk al telefono

Il suo giudizio pone fine a tutte le ostilità. Da quel momento Trumbo è riaccolto nella Mecca del cinema e può riprendere apertamente la penna in mano.
 

Ultima sceneggiatura, prima della sua scomparsa nel 1976, sarà Papillon in cui presta pure il suo volto ad un arcigno ufficiale. Lo sdoganamento di Trumbo rappresenta non solo la sua personale riabilitazione ma la fine dell' era della caccia alla streghe e dei fantasmi dello schermo.

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER?