petrucci malago

“IL MIO PRESIDENTE PER IL CONI? SE FACCIO IL NOME, SCOPPIA UNO SCANDALO, FINIREI AL CONFINO COME BINAGHI E BARELLI. GIA’ MI DANNO DELLO SFASCIACARROZZE” – IL 79ENNE GIANNI PETRUCCI, PRESIDENTE DELLA FEDERBASKET CHE HA GUIDATO PALAZZO H PER 4 MANDATI, SI DIVERTE A FARE IL GRILLO S-PARLANTE: “MALAGÒ? MI ASTENGO SUL GIUDIZIO POLITICO" – E POI GLI TIRA DUE STOCCATE NIENTE MALE: “BASTA CON LE GUERRE CONI-POLITICA”; “L’IDEA CHE IL PRESIDENTE FEDERALE DEBBA ESSERE 'UNO DEI NOSTRI' (COME BUONFIGLIO) È UN DISCORSO PROVINCIALE, SENZA SENSO”

Marco Bonarrigo e Daniele Dallera per corriere.it - Estratti

 

GIANNI PETRUCCI - FOTO LAPRESSE

«Il mio candidato per il Coni? Ho in mente un nome, ma non ve lo dirò mai. Se lo facessi scoppierebbe uno scandalo, finirei al confino come Binaghi e Barelli. Io, Angelo e Paolo: tre amici, tre presidenti di federazione al bar. Già mi danno del Petrucci sfasciacarrozze, figuratevi se mi espongo».

 

Gianni Petrucci se la gode. A 79 anni, a un mese esatto dalla chiusura delle candidature per la successione a Giovanni Malagò, il presidente della Federbasket che ha guidato Palazzo H per quattro mandati, 14 anni, è il grande regista ma anche un sottile provocatore in un’operazione elettorale sempre più complessa e velenosa.

petrucci malagò

 

Gianni Petrucci, premessa d’obbligo: si candiderà?

«Grazie ma sto bene dove sono. Non mi interessano la presidenza del Coni, un ruolo di vice e nemmeno la Giunta. Ho già dato, sono uno spirito libero e posso permettermi di dire quello che penso e che provo».

 

(...)

«Noi elettori, noi presidenti federali, ci siamo riuniti due volte e continuiamo a essere autoreferenziali e in contrasto con la politica. Così ci facciamo solo del male».

Cosa va cambiato?

GIULIO ANDREOTTI ANTONIO MATARRESE GIANNI PETRUCCI

«Prima di tutto il rapporto con la politica. Si deve andare d’accordo e si deve dialogare con il governo anche se non se ne condivide l’orientamento perché il Coni non è più quello di una volta e chi lo presiede non può confrontarsi alla pari con il ministro dello Sport: abbiamo un’autonomia indiretta, di secondo grado. Prima era diverso? Chi vince fa le regole».

Cos’è cambiato?

«La cassa adesso la tiene lo Stato e con lo Stato si deve discutere, specie le piccole e medie federazioni che vivono di contributi pubblici. E poi basta con i trionfalismi fuori ruolo».

Si spieghi, con chi ce l’ha?

«Dicono: siamo bravissimi perché vinciamo sempre più medaglie e quindi meritiamo autonomia. Io dico che sono gli atleti, i tecnici, le società quelli bravissimi, loro sì hanno vinto e ci metto anche lo Stato che li finanzia. Noi federali cerchiamo quindi di fare un passo indietro ed essere meno presuntuosi. Abbiamo un’autonomia di secondo grado, facciamocela bastare».

 

(...)

carraro malago petrucci cucci pescante zazzaroni

Chi si candiderà alla presidenza cosa dovrà proporre?

«Intanto ripassare la frase di Einstein: “La misura della tua intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando necessario”. Poi rottura con il passato nel rapporto con la politica: sì al dialogo, no alla guerra. E infine migliorare l’autorevolezza del Coni inserendo tassativamente dei pesi massimi nella vicepresidenza e in Giunta».

Chi intende per pesi massimi?

«Gabriele Gravina vicepresidente e se lui non può Beppe Marotta. Il calcio ci deve essere in Giunta Coni, ma non scherziamo. Poi devono, e sottolineo devono, entrare due dirigenti come Binaghi e Barelli, che gestiscono alla grande federazioni di successo come tennis e nuoto. Come puoi pensare a un Coni forte e autorevole senza personaggi del loro calibro e del loro carisma?»

gianni petrucci

 

Già immaginiamo i commenti di certi suoi colleghi.

«Parlare chiaro è controproducente. Guardi, io non partecipo alle loro riunioni, ai pranzi e alle cene, non mi interessa quel tipo di manovra politica. Perché se è vero che a ogni federazione corrisponde un voto, è vero che i voti vanno anche pesati per quello che la federazione produce e per quanti tesserati ha. Non siamo tutti uguali».

 

Il suo è un colpo al cuore alla candidatura di Luciano Buonfiglio, il presidente della piccola Canoa sponsorizzato da Malagò, ma che Binaghi ha bocciato nella vostra ultima riunione e nell’intervista al Corriere della Sera.

«Buonfiglio non è bruciato, se ha i voti sarà presidente. Non posso parlarne male, ma conosco il curriculum degli ex presidenti del Coni in rapporto al suo. Se lui ha il coraggio di mettere la testa avanti e gli altri non lo fanno buon per lui. Io contesto il concetto espresso dai colleghi e portato avanti da mesi a gran voce che il presidente federale debba essere “uno dei nostri”: un discorso provinciale, senza senso. Dobbiamo aprirci».

Petrucci uscita Malago

 

Cosa chiede al ministro dello Sport Andrea Abodi?

«Un programma quadriennale di lavoro e un forte aiuto per i nostri impianti che sono in uno stato disastroso».

 

E Diana Bianchedi candidata al Coni?

«A me andrebbe bene ma ho visto le facce dei miei colleghi quando è stata proposta in riunione. Mi sembra già caduta nel dimenticatoio».

Il candidato Luca Pancalli?

luciano buonfiglio giovanni malagò

«Pancalli sa ciò che penso di lui: io da presidente del Coni l’ho voluto al mio fianco come vicepresidente, nominato commissario di Federcalcio, Danza e Medici dello Sport, lui non ha dato a noi del basket i paralimpici cui tenevamo tanto. È un fatto, ci sono rimasto male. Vedremo il programma».

 

Il suo giudizio su Malagò?

«Promosso per il rapporto umano che ho con lui e per la sua conoscenza dello sport, mi astengo sul giudizio politico. In quanto membro Cio, resterà comunque in Giunta Coni per tanti anni».

Comprerebbe un’auto usata da lui?

«L’ho comprata, nuova, da suo padre, un grandissimo dirigente sportivo».

gianni petrucci foto di baccogianni petrucci foto mezzelani gmt 341aelena vaccarella giovanni malago ed alberto miglietta foto mezzelani gmt 035elena vaccarella giovanni malago ed alberto miglietta foto mezzelani gmt 034alberto e chiara miglietta foto mezzelani gmt 037gianni petrucci foto di baccoluciano buonfiglio foto mezzelani gmt 049luciano buonfiglio foto mezzelani gmt 050luciano buonfiglio foto mezzelani gmt 048luciano buonfiglio foto mezzelani gmt 050gianni petrucci foto di bacco (2)

 

Ultimi Dagoreport

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...

rafael - palantir

DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE VIDEO

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…

charlie kirk melissa hortman

FLASH! - MELONI E SALVINI, CHE OGGI PIANGONO COME PREFICHE PER L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, GRIDANDO ALL’’’ODIO E VIOLENZA DELLA SINISTRA’’, DOVE ERANO QUANDO IL 15 GIUGNO SCORSO LA DEPUTATA DEMOCRATICA DEL MINNESOTA, MELISSA HORTMAN, 54 ANNI, È STATA UCCISA INSIEME AL MARITO DA COLPI D’ARMA DA FUOCO, CUI SEGUÌ UNA SECONDA SPARATORIA CHE FERÌ GRAVEMENTE IL SENATORE JOHN HOFMANN E SUA MOGLIE? L’AUTORE DELLE SPARATORIE, VANCE BOELTER, ERA IN POSSESSO DI UNA LISTA DI 70 NOMI, POSSIBILI OBIETTIVI: POLITICI DEMOCRATICI, IMPRENDITORI, MEDICI DI CLINICHE PRO-ABORTO - PERCHÉ MELISSA HORTMAN NON È STATA COMMEMORATA ALLA CAMERA, COME KIRK?