ADINOLFI: “RINGRAZIO TUTTI, RESTA LO SBIGOTTIMENTO” - IL MANAGER DI ANSALDO ERA DAL 2009 NEL MIRINO DEGLI ANARCHICI - GLI ARRESTI SCATTATI PER EVITARE LA FUGA DI COSPITO E GAI, GIÀ SOTTO INCHIESTA A PERUGIA - I DUE RIPRESI DALLE TELECAMERE MENTRE SI LEVAVANO IL CASCO. AVREBBERO AGITO DA SOLI - PERQUISIZIONI A BORDIGHERA, NEL CUNEESE E A PISTOIA ALLA RICERCA DELLA PISTOLA USATA NELL’ATTENTATO - CASELLI: NESSUN LEGAME CON I NO-TAV…

ADINOLFI, RINGRAZIO TUTTI, RESTA LO SBIGOTTIMENTO
(ANSA) - "Ringrazio tutti": questo il commento dell'ingegner Roberto Adinolfi alla notizia del fermo di due persone ritenute responsabili dell'attentato di cui lui fu vittima il 7 maggio scorso. In una breve dichiarazione, diffusa da Ansaldo Energia, Adinolfi ribadisce lo "sbigottimento per un atto che non trova spiegazione".

"Ringrazio tutti coloro che, con grande impegno e determinazione, si sono dati da fare per arrivare a questo importante risultato, dalle forze dell'ordine alle autorità competenti - ha dichiarato Adinolfi nella breve nota diffusa da Ansaldo -: sono sicuro che questo contribuirà a rasserenare le tante persone che in questi mesi hanno condiviso con me il loro sbigottimento per un atto che non trova spiegazione".


1 - ADINOLFI: DIRIGENTE NEL MIRINO ANARCHICI DAL 2009

(ANSA) - Roberto Adinolfi, il dirigente dell'Ansaldo ferito in un agguato nel maggio scorso, "era nel mirino degli anarchici fin dal 2009". Lo ha detto il pm Nicola Piacente nel corso della conferenza stampa sugli arresti di stamani.

2 - ANARCHICI FERMATI; SI CERCA PISTOLA ATTENTATO
(ANSA) - La donna indagata, Anna B., è la compagna di Alfredo Cospito. I due, che vivono in Piemonte, sono proprietari di una casa a Bordighera (Imperia) che è stata perquisita stamani da digos e carabinieri. Le perquisizioni, effettuate anche in abitazioni della provincia cuneese e a Pistoia, sono in corso e mirano in particolare a trovare la pistola, una Tokarev, utilizzata per l'attentato.

Nel comune di Sambuca Pistoiese i carabinieri hanno perquisito stamani l'abitazione di un militante dell'area anarchica di 48 anni piuttosto noto nell'ambiente anche a livello nazionale. Le perquisizioni mirano in particolare a trovare la pistola, una Tokarev, utilizzata per l'attentato.

3 - DI LECCE, C'ERA PERICOLO DI FUGA
(ANSA) - Il blitz sui due fermati Cospito e Gai è scattato oggi perché c'era ragione di ritenere che i due stessero per fuggire. Lo ha detto il procuratore Michele Di Lecce. "Da intercettazioni si è capito che vi era un pericolo reale di fuga". Gli investigatori sono risaliti ai due fermati anche grazie all'analisi degli scritti contenuti in una rivista dell'area anarchica denominata Kno3. Di Lecce ha confermato che i due sono stati ripresi da videocamere poco dopo l'attentato.

4 - DI LECCE, PENSIAMO ABBIANO AGITO DA SOLI
(ANSA) - La procura di Genova ritiene che i due fermati nell'ambito dell'inchiesta sull'attentato a Roberto Adinolfi abbiano agito da soli, e comunque non abbiano alle spalle una associazione. Lo ha detto il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, precisando che per questo motivo la Procura ha scelto di contestare in base all'art. 280 il reato di attentato all'incolumità personale con finalità di terrorismo, ma non ha contestato alcun reato associativo.

5 - ATTENTATORI RICONOSCIUTI IN FRAME VIDEOCAMERA
(ANSA) - I due anarchici sottoposti a fermo sono stati identificati studiando i filmati delle videocamere collocate davanti alla caserma dei Nas di Genova, nella zona della stazione di Brignole, non lontana dal luogo dove gli attentatori abbandonarono lo scooter usato per l'agguato. I due, avviandosi a piedi alla stazione, si sarebbero tolti il casco senza accorgersi delle telecamere. L'identificazione è stata possibile grazie alle comparazioni delle segnaletiche della Digos: hanno precedenti.

6 - FERMATI SONO DI TORINO, GIA' INQUISITI A PERUGIA
(ANSA) - I due fermati nell'ambito dell'inchiesta Adinolfi, Alfredo Cospito e Nicola Gai, sono residenti a Torino e hanno precedenti di terrorismo nell'ambito di un'inchiesta a Perugia. Lo ha reso noto la Procura di Genova, che, prima della conferenza, ha diffuso un comunicato. I due risultano "inseriti nel circuito anarco-insurrezionalista Faì. Sono loro contestati i reati ex art. 280 di attentato all' incolumità personale con finalità di terrorismo, lesioni personali gravi e furto.

Alfredo Cospito, 45 anni, originario di Pescara ma residente a Torino, secondo gli investigatori ha gravitato in alcune realtà anarchiche in varie zone d'Italia. Lo ha riferito il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce il quale ha aggiunto che Cospito, a Perugia, ha un procedimento in corso sempre per episodi di eversione. Pare che l'uomo non svolga alcuna attività professionale.

Nicola Gai, 35 anni, di origine torinese, a sua volta residente nel capoluogo piemontese, sarebbe un frequentatore abituale di Cospito, indipendentemente dall'episodio genovese. Tra i due, è stato riferito in procura, risulterebbero rapporti abbastanza continui e risalenti nel tempo. Secondo quanto si è appreso, Gai sarebbe occupato in un'azienda familiare.

7 - ADINOLFI: CANCELLIERI, GRANDE SODDISFAZIONE PER OPERAZIONE
(ANSA) - Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, ha telefonato al Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Antonio Manganelli, e al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, per congratularsi dell'operazione eseguita dalla Digos di Genova e dai Ros dei Carabinieri che ha portato al fermo dei presunti responsabili dell'attentato dello scorso 7 maggio all'amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi.

"Grande soddisfazione per l'operazione di oggi che rappresenta un successo di alto livello conseguito attraverso una complessa e articolata attività di indagine svolta da un gruppo investigativo costituito ad hoc che ha lavorato in stretto contatto con la Magistratura", ha commentato il ministro dell'Interno Cancellieri.

8 - CASELLI, NESSUNA CONTIGUITA' CON NO TAV
(ANSA) - "Non c'é alcuna contiguità degli arrestati con l'estremismo no Tav": lo ha detto il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, nel corso della conferenza stampa a Genova sui due fermi nell'ambito dell'inchiesta sull'attentato a Roberto Adinolfi.

 

 

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