giuliano amato 2

“BASTA UNA DONNA AL VERTICE DELLE ISTITUZIONI PER GARANTIRE L'EMANCIPAZIONE E L'UGUAGLIANZA DELLE ALTRE DONNE?” - LA RIFLESSIONE DI GIULIANO AMATO SULLE "PARI OPPORTUNITA'": “IL PAKISTAN È STATO GOVERNATO DA BENAZIR BHUTTO E ADESSO OSPITA I GENITORI PAKISTANI DI UNA RAGAZZINA UCCISA PERCHÉ RIFIUTAVA IL MATRIMONIO COMBINATO. INDIRA GANDHI È STATA PRIMO MINISTRO IN INDIA DOVE LE BAMBINE VENGONO STUPRATE E BUTTATE VIA DOPO LA VIOLENZA. IL BANGLADESH HA LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PIÙ LONGEVA DEL MONDO, SHEIKH HASINA. DUNQUE, LA PRESENZA DELLE DONNE CONCORRE AD AUMENTARE IL TASSO DI DEMOCRAZIA, MA NON LA GARANTISCE…”

Mirella Serri per “la Stampa”

 

Parafrasando il titolo di un celebre libro di Elsa Morante, la democrazia sarà salvata dalle donne? Potrebbe capitare. Almeno per Giuliano Amato, certo che la presenza delle donne nelle istituzioni «concorra ad aumentare il tasso di democrazia». Approfondiamo questa convinzione con il neoeletto presidente della Corte Costituzionale, nel suo studio al secondo piano di Palazzo della Consulta a Roma.

giuliano amato nuovo presidente della corte costituzionale 4

 

Perché le donne sono essenziali per dare nuova linfa alla democrazia?

«Perché cambiano l'ordine del giorno. Quella che oggi per i maschi e per i mezzi di informazione è cronaca separata dalla politica, per le donne diventa un ineludibile compito della stessa politica. La quale non può occuparsi solo di ristori, pur giusti, per i ristoratori ma deve farsi carico di ragazzi abbandonati a se stessi, vittime dei peggiori messaggi dei social, che stuprano le loro compagne di classe o perseguitano i loro compagni più deboli; oppure di genitori che, anziché educare i loro figli alla convivenza, li rendono aggressivi e intolleranti nelle attività comuni. Questo è un grande, urgente, tema politico, di cui ho colto peraltro più di una traccia nel discorso inaugurale del Presidente Mattarella».

 

benazir bhutto

Viene da lontano la riflessione sul mondo femminile del Dottor Sottile, come è stato ribattezzato Amato per la perizia con cui tira di fioretto e maneggia il diritto costituzionale. Ne ha accennato anche nella conferenza stampa seguita alla sua elezione, la scorsa settimana. E il due volte presidente del Consiglio non ha avuto remore nel denunciare che la parità dei generi è ancora un miraggio per l'Italia.

 

Presidente, aspettavamo da anni la nomina di un capo del governo donna o di una donna al Colle e nessuna delle due si è realizzata. Cosa possiamo fare per non incontrare il "soffitto di cristallo" e far salire più donne ai vertici?

«Il posizionamento delle donne nei ruoli apicali è condizionato dalla cooptazione maschilista. Le donne cercano di conquistare le vette. Ma più si sale e più c'è il collo di bottiglia. Il passaggio si fa stretto e l'aggregazione maschile finisce per prevalere. Un atteggiamento che è difficile combattere a colpi di leggi.

 

indira gandhi

Potremmo istituire, sempre tramite una normativa, l'alternanza dei genders. Ma sarebbe offensivo per le donne designate non in base al merito. Io, però, mi porrei anche un'altra domanda: basta una donna al vertice delle istituzioni per garantire l'emancipazione e l'uguaglianza delle altre donne? Il Pakistan è stato governato da Benazir Bhutto e adesso ospita i genitori pakistani, che hanno cercato rifugio nel loro Paese, di una ragazzina uccisa perché rifiutava il matrimonio combinato. Indira Gandhi è stata primo ministro in India dove le bambine vengono stuprate e buttate via dopo la violenza. Il Bangladesh ha la presidente del Consiglio più longeva del mondo, Sheikh Hasina. Dunque, la presenza delle donne concorre ad aumentare il tasso di democrazia, ma non necessariamente la garantisce».

 

giuliano amato nuovo presidente della corte costituzionale 2

Che cosa deve fare la politica italiana?

«L'aspetta un importante compito. Non basta fare le leggi perché se la legge, anche buona, arriva prima che ne siano convinti i cittadini, allora accade che venga disattesa e che like e tweet spingano la politica in direzione opposta. La politica, invece, deve avere una visione, una progettualità, in base alla quale deve tornare a interloquire direttamente con le persone e deve essere capace di contrastarne le opinioni per far valere il proprio progetto. Nella storia della sinistra, sui temi della famiglia il Pci a volte è stato più conservatore del Psi.

 

benazir bhutto 2

Però la politica degli anni Settanta-Ottanta ha contribuito a innovare la società italiana. Quando ero un giovane socialista impegnato nella campagna per il divorzio, andavo nelle sezioni a spiegare che se l'amore era finito e c'era solo il litigio era meglio imboccare la strada della separazione. I più anziani mi rispondevano perplessi: "Queste donne esagerano!". Discutevo con loro e cercavo di spiegare che la donna non era una proprietà personale del maschio. Aveva cominciato a dirlo, molti anni prima, una donna, Anna Kuliscioff, spesso in contrasto con il suo compagno di vita e di militanza Filippo Turati.

 

Quando il diritto di voto venne finalmente riconosciuto anche ai non abbienti, ma solo ai maschi che avessero fatto il soldato, Anna disse: "Le donne non fanno il soldato, ma fanno i soldati"».

 

Le donne che hanno lavorato al suo fianco, come le ex ministre Fernanda Contri e Linda Lanzillotta, le riconoscono di averle sostenute o addirittura di averle sollecitate ad affrontare l'agone. Da dove nasce questo suo rapporto positivo con il mondo femminile?

linda lanzillotta

«Ho cominciato a percepire gli effetti della disparità davanti all'evidenza che ne avevo nella mia stessa vita privata. La ragazza che ho frequentato fin da quando avevo 14 anni, la mia attuale moglie Diana Vincenzi, con cui studiavo al liceo e poi all'università, nel percorso professionale è rimasta penalizzata. Il nostro comune professore mi diceva "Diana è più intelligente e farà più strada di te". Invece dopo la nascita dei figli, per consentire a me di andare a insegnare prima a Modena, poi a Perugia e a Firenze, lei è rimasta indietro. Solo dopo che fui chiamato a Roma, lei ha potuto muoversi e fare la sua carriera, mentre io mi occupavo di più della casa».

 

giuliano amato nuovo presidente della corte costituzionale 1

Ma quando e come ha sentito l'urgenza della questione femminile?

 «Sono stati gli occhi di mia figlia bambina, curiosi, indagatori, appassionati, che, mentre studiava, mi comunicavano questo interrogativo: "Ora che ho capito, potrò fare quello che desidero?". E io pensavo: chi le toglierà questa fiducia? Chi le darà la prima delusione?».

 

Lei, invece, ha dato fiducia alle donne che hanno lavorato con lei

«Ho dato fiducia perché sono convinto che poste ai vertici degli apparati sappiano trasmettere la loro autorevolezza molto meglio dei maschi. L'attuale direttrice del Dis, Elisabetta Belloni - è solo un esempio tra i tanti - corrisponde in maniera egregia a questa mia convinzione».

 

gender gap 13

Le donne in Italia sono indietro anche nel mondo del lavoro. La pandemia ha contribuito ad ampliare il divario nelle retribuzioni e nell'occupazione. Cosa si può fare?

«Proprio in questi giorni è arrivata la notizia, positiva, che il numero dei posti di lavoro stia lievitando. Resta però il problema che le donne continuano ad essere pagate meno degli uomini, mentre la Costituzione impone, a parità di lavoro, parità di retribuzione. La Costituzione, non una legge qualunque».-

Ultimi Dagoreport

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...