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AVVISATE SALVINI: DA OGGI I TAPPI CHE NON SI STACCANO DALLE BOTTIGLIE DIVENTANO OBBLIGATORI – ENTRA IN VIGORE LA DIRETTIVA EUROPEA, CHE INTERESSERÀ ANCHE CARTONI DEL LATTE E I BRIK DEI SUCCHI DI FRUTTA E CHE HA GIÀ FATTO GIRARE I COGLIONI A MILIONI DI PERSONE. COMPRESO IL “CAPITONE”, CHE SUL TEMA HA SCAZZATO CON CALENDA IN CAMPAGNA ELETTORALE – L’EFFETTO PRATICO? LE PERSONE STACCANO SIA IL TAPPO CHE IL CORDONCINO CHE LO TIENE ATTACCATO PER POTER TRINCARE DECENTEMENTE…

 

 

1. I TAPPI DELLA DISCORDIA O, SE PREFERITE, DELLA MISERICORDIA PER IL NOSTRO FRAGILE AMBIENTE, DIVENTANO LEGGE.

Estratto dell’articolo di G. TAL. per “la Repubblica”

 

LE BOTTIGLIE D ACQUA E SALVINI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

I tappi della discordia o, se preferite, della misericordia per il nostro fragile ambiente, diventano legge. Da oggi in Europa scatta l'obbligo di commerciare bottiglie e contenitori di bevande con il famoso tappo attaccato che, lo abbiamo imparato a conoscere negli ultimi mesi, evita la dispersione di ulteriore plastica in natura.

 

La applicazione della direttiva europea, che fa parte del pacchetto di regole Sup (Single use plastic) per limitare la plastica monouso, interessa anche i cartoni del latte o i brik dei succhi di frutta, ma non riguarda i contenitori superiori ai tre litri oppure quelli con tappi di metallo o vetro. Per i produttori l'avvertimento è chiaro: qualsiasi stock di bottiglie non conforme alla legislazioni Ue dovrà essere ritirato dal mercato.

 

Un tappo, quello ideato per rimanere ancorato per un lembo all'anello della bottiglia, che ultimamente è stato al centro di forti critiche e riflessioni ma che ha anche scatenato la fantasia in Rete.

 

CARLO CALENDA RISPONDE A MATTEO SALVINI SUI TAPPI CHE NON SI STACCANO

Si va dal video in cui il leader di Azione, Carlo Calenda, ironizza sui poster di Matteo Salvini e della Lega — che al grido di "più Italia e meno Europa" mostravano le difficoltà di bere da una bottiglia col tappo attaccato — sino a tutorial con migliaia di visualizzazioni in cui viene specificato come in realtà basta alzare l'anello di plastica, ruotarlo e rivolgere il tappo verso il basso per non avere alcun fastidio mentre si trangugia a "collo".

 

Ma è sui social che la misura approvata nel 2019 e ora entrata ufficialmente in vigore è più criticata: a suon di foto di persone che si bagnano perché non riescono a bere o di altre alle quali il tappo finisce per far pressione sul naso, sono piovute continue critiche; osteggiate al contrario da chi invece ricorda l'importanza di questa norma, ovvero evitare la dispersione di uno degli oggetti più comuni abbandonati in ambiente.

 

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[...] Lasciare il tappo attaccato al contenitore dovrebbe [...] secondo l'Ue, i cui Stati puntano a riciclare fino al 90% di bottiglie di plastica monouso entro il 2029, a migliorare le possibilità di recupero e di conseguenza la protezione della natura. In Olanda in parte è già accaduto: sulle coste del nel mare del Nord nel 2016 i volontari di una fondazione trovarono oltre 10mila tappi, nel 2022 invece dopo che alcune aziende avevano già adottato il tappo che non si stacca erano almeno tremila in meno. [...]

 

2. DALLE LINGUETTE A SCOMPARSA ALLE BUSTE BIODEGRADABILI LE REGOLE DIVENTATE ABITUDINI

Estratto dell'articolo di Giacomo Talignani per "la Repubblica"

 

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Il primo passo è sempre riconoscere il problema, poi la storia dimostra che ci adattiamo a tutto, soprattutto se le scelte sono a favore dell'ambiente. Quindi di noi stessi. A metà degli anni Ottanta i parchi e le strade del mondo [...] erano piene di linguette strappate e gettate a terra dalle lattine di bibite. Un volume di inquinamento tale che nel 1989 portò, a partire dagli Usa, a introdurre quelle a scomparsa. Un primo cambiamento nella strada delle tante modifiche in nome della natura, come la scelta odierna di introdurre i tappi attaccati alle bottiglie.

 

Tornando indietro nel tempo, sessant'anni fa furono inventati i famosi anelli in plastica per la confezione da sei lattine di birra: diventarono a stretto giro così popolari da sostituire gli altri imballaggi per il trasporto.

 

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Già nel 1977 però, nel Vermont, si erano accorti dell'impatto ambientale di quegli anelli decidendo di proibire quelli non degradabili. Molte morti dopo di uccelli, tartarughe marine e cetacei — dato che questi animali sono spesso vittime di ingestione o restano impigliati — nel 1994 un regolamento federale statunitense impose che gli anelli fossero in materiali biodegradabili e, nel tempo, diverse aziende hanno detto addio al pericoloso imballaggio.

 

CARLO CALENDA RISPONDE A MATTEO SALVINI SUI TAPPI CHE NON SI STACCANO

Poi ci sono stati tanti cambiamenti che hanno messo a dura prova le nostre abitudini: su tutti spicca la raccolta differenziata. Dopo il boom economico degli anni Sessanta e l'aumento dei prodotti usa e getta, la quantità di rifiuti degli italiani è diventata complessa da gestire: nel periodo che va dalle norme in materia ambientale del 1997 al Decreto Ronchi del 2006 l'Italia ha così intrapreso un lento ma costante cammino sia di conoscenza del problema, sia di educazione nella differenziazione di plastica, vetro, carta e altri rifiuti.

 

E se prima storcevano il naso all'idea di non poter buttare tutto in unico sacchetto, ora, almeno nel campo della differenziata, l'Italia è campione d'Europa: prima per tasso di raccolta ed economia circolare. [...]

 

Su molti altri cambiamenti legati alla direttiva Sup (Single use plastic), come l'addio a determinate confezioni monouso, oppure alla sostituzione di piatti, posate e cannucce, ci stiamo gradualmente adattando, anche se l'Italia ha ricevuto una tirata d'orecchie da parte di Bruxelles: a fine maggio è arrivata una lettera che annunciava la procedura di infrazione per non aver recepito «pienamente e correttamente» la direttiva sulla plastica monouso.

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Nel 2011 infuriavano le polemiche per l'addio ai sacchetti di plastica nei supermercati italiani, una scelta all'avanguardia in Europa. Polemiche che sono proseguite anche quando, a inizio 2018, è scattato l'obbligo di usare solo sacchetti biodegradabili e compostabili, da far pagare ai clienti: per un po' è stato «apriti cielo», mentre oggi è comune fra le famiglie andare a fare la spesa con uno shopper portato da casa. Comune, soprattutto fra i giovani, è di routine portarsi dietro una borraccia per evitare il consumo di plastica: in generale, è proprio la generazione Z a guidare i cambiamenti nelle abitudini, anche in famiglia. Trascinato dai giovani, secondo un sondaggio Nomisma, il 40% degli italiani quest'anno punta a incrementare l'acquisto di alimenti e bevande confezionati in modo sostenibile. [...]

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