berlusconi carfagna

BERLUSCONI, UNA DONNA A PALAZZO CHIGI, MARA CARFAGNA IN TESTA AI SONDAGGI - RENZI IN PICCHIATA NEI SONDAGGI – AVEVA PROMESSO DI CAMBIARE CARATTERE, C’E’ RIUSCITO: L’HA PEGGIORATO - GRILLO CHIEDE AIUTO A TUTTI. NON PUO’ (E NON VUOLE) ROTTAMARE LA RAGGI - DI MAIO NON "BUCA", DI BATTISTA SENZA “QUID”, IL SOGNO PROIBITO E' GABANELLI FOR PRESIDENT

 

DAGOREPORT

 

RENZI SEMPRE PIU' SOLORENZI SEMPRE PIU' SOLO

La curiosità dei bagnini diventa pressante. Soprattutto dopo le parole di Mattarella sui tempi (a sufficienza) per la riforma elettorale e per il varo della manovra. Così, per soddisfare le legittime curiosità degli operatori delle spiagge e degli inquilini dell’ombrellone accanto, ecco una fotografia in movimento dei quel che avviene nei condomini del Partito democratico, di Grillo, di Villa Certosa.

 

RENZI E GENTILONIRENZI E GENTILONI

 

 

 

 

CASA RENZI

I sondaggi per il Pd non sono buoni. Tutti gli istituti indicano il partito in discesa. E se poi, le domande vengono finalizzate a Renzi, la discesa diventa una picchiata. Il Ducetto aveva promesso di provare a cambiare carattere. E c’è riuscito: lo ha peggiorato. E gli elettori (che non sono proprio scemi) se ne sono accorti.

 

Qualche mugugno, lontano dalle orecchie del Cazzaro di Rignano, comincia a filtrare anche fra i renziani di stretta osservanza. In modo particolare, la scelta di rimpinguare di “ragazzini” la segreteria fa storcere la bocca a chi sa che i voti si prendono sul territorio. E la “bella gioventù” messa in piedi da Matteo fa ancora anticamera per parlare con i capibastone del partito a livello locale.

 

LA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZILA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZI

Comunque, l’ordine del segretario è stato chiaro: non si muove nulla fino alle elezioni regionali siciliane. Come a dire: Mattarella può aspettare per la legge elettorale. Nei piani alti del Nazareno, poi, qualcuno ha sentito Matteo dire che Gentiloni è un Enrico Letta reload. A chi gli chiedeva cosa volesse dire, ha spiegato: “Paolo è lento e inconcludente come Enrico”.

 

MARCO FORTISMARCO FORTIS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sembra che la stoccata al premier sia arrivata per la consolidata sintonia che ha trovato con Piercarlo Padoan. Il ministro dell’Economia è entrato nel mirino di Matteo, e non da oggi. “Pensa di essere il ministro dell’Economia”, sarebbe sfuggito a Renzi. Fatto sta che il tandem Gentiloni-Padoan rappresenta la principale minaccia per il Ducetto per portare avanti le sue idee in campo di tasse e finanze pubbliche.

 

Ad ispirarle, sarebbe Marco Fortis. Il consigliere Rai e commentatore del Sole 24 Ore è il candidato di Matteo un po’ per tutto: dalla Banca d’Italia alla Consob. E lui ricambia tanta attenzione propinando al segretario Dem pillole di saggezza economica. Proprio questa vicinanza ha fatto scappare dal Nazareno sia Tommaso Nannicini sia Filippo Taddei: le due menti economiche della Leopolda.

gentiloni padoan1gentiloni padoan1

 

I giovani economisti si sentivano “ministri” in pectore con Renzi a Palazzo Chigi. Ora che Gentiloni ha stretto l’alleanza con Padoan, il loro ruolo è stato fortemente ridimensionato. E sono tornati in America. Pochi li rimpiangeranno. Anche perché pochi li capivano quando parlavano. Renzi in testa…

 

CASA GRILLO

beppe grillo virginia raggibeppe grillo virginia raggi

Da Sabaudia all’Argentario lo sport dell’ombrellone sembra essere diventata la scommessa quanto dura la Raggi? E la sindaca, per scaramanzia, si trasferisce nell’alta collina laziale. Beppe Grillo è inondato di proteste contro Virginia. Ed a tutti trasferisce la propria riflessione: non si può allontanare un sindaco dall’oggi al domani; ricordatevi che il Pd per cacciare Marino ci ha messo un anno, e con l'aiuto di Marchini.

 

GRILLO DI MAIO DI BATTISTAGRILLO DI MAIO DI BATTISTA

Ed ancora. A chi gli chiede la mano pesante con la Raggi, Grillo ricorda il caso di Parma. Il Movimento ha tolto il simbolo a Pizzarotti e l’hanno rieletto nuovamente. Insomma, abbiamo Virginia e ce la dobbiamo tenere.

 

milena gabanellimilena gabanelli

Per questo a tutti gli interlocutori ripete la stessa formula: aiutatemi. Il capocomico si sta rendendo conto che Luigino Di Maio “non buca” come candidato premier. Sarà pure presentabile (sempre in giacca e cravatta) ma non ha grip sull’elettorato. Insomma, è politicamente leggero come l’“acqua panna”. Più efficace è senz’altro l'agitato Alessandro Di Battista. Beppe, però, comincia a sospettare che gli manchi il “quid”; come ad Alfano.

davide casaleggio 6davide casaleggio 6

 

L’ideale sarebbe trovare un candidato che ha “quid”, immagine e non sia Meridionale. L’identikit di Milena Gabanelli, ma Mijena ha già detto di no almeno cento volte.

 

In realtà, a macerare l’animo di Grillo è la consapevolezza che Davide Casaleggio non è il padre. Con Gianroberto il feeling era totale. Con Davide, sotto sotto, non è ancora scattata l’empatia che c’era con l’augusto genitore.

 

CASA BERLUSCONI

Diete, comparsate tv, selfie sui moli della Costa Smeralda: per gli uomini del Cav, il “dottore” sente aria di voto. E Silvio si prepara per la sua personale campagna elettorale. E’ talmente rinvigorito che starebbe pensando anche ad un colpo ad effetto.

BERLUSCONI-CARFAGNABERLUSCONI-CARFAGNA

 

mara carfagna (2)mara carfagna (2)

Berlusconi sta cogitando di individuare una donna come candidato premier. Da giorni, la fida Alessandra Ghisleri sta monitorando una ventina di pulzelle per individuare quale potrebbe rivestire il ruolo. I primi risultati dicono che nella cinquina di testa la più votata è Mara Carfagna. Il lavoro della Ghisleri però non si limiterà a produrre un sondaggio di tipo tradizionale. Il monitoraggio sarà continuo. Insomma, una specie di hit parade. E chi resta più a lungo in cima rischia di ricevere l’investitura.

ALESSANDRA GHISLERIALESSANDRA GHISLERI

 

Prima, però, bisogna mettere a punto la legge elettorale. Non è un mistero per nessuno che il Cav punti al premio di coalizione. Il suo obbiettivo, però, non è limitare la coalizione a Lega e Fratelli d’Italia. Niccolò Ghedini ha avuto l’incarico di assembleare tanti piccoli partiti (dai transfughi di Alfano e Verdini agli animalisti della Brambilla) in grado di rosicchiare voti a destra e sinistra.

GHEDINI GHEDINI

 

Le considerazioni di Berlusconi prendono corpo dall’esperienza di Farsa Italia. Nella Politica – ragiona – tutti si sentono generali. Con i piccoli partiti in coalizione, ognuno è libero di sentirsi il comandante del suo (piccolo) esercito; e tutti sono contenti. Senza il bisogno di rottamare nessuno.

michela vittoria brambilla silvio berlusconimichela vittoria brambilla silvio berlusconi

 

Ed ora i bagnini sapranno di cosa ragionare mentre aprono l’ombrellone…

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?