1- GUIDO BERTOLASO, DALL’AFRICA DOVE CURA I BAMBINI MALATI DI MALARIA, SPARA VIOLENTISSIME BORDATE CONTRO “LA REPUBBLICA” DELLE INTERCETTAZIONI E CONTRO IL DIRETTORE DEL “CORRIERE” FLEBUCCIO DE BORTOLI, METTENDO IN MEZZO ANCHE NAPOLITANO 2- COMPLOTTO? “SOSPETTARE UNO STRANO DISEGNO È LECITO. PERCHÉ ‘’REPUBBLICA’’ NON METTE IN PAGINA LE INTERCETTAZIONI CHE MI SCAGIONANO E SOLO QUELLE DUE O TRE CHE ORIENTANO L’OPINIONE PUBBLICA? HANNO DUE TELEFONATE CON IL QUIRINALE. LE RICORDO PERFETTAMENTE E CONFERMO CHE NON C’È NULLA DI RISERVATO. “REPUBBLICA”, FORSE LEGGENDO IL TESTO DEI DIALOGHI TRA BERTOLASO, IL BRACCIO ARMATO DI BERLUSCONI E NAPOLITANO SI SAREBBE FINALMENTE CAPITO CHI ERA DAVVERO IL MIO REFERENTE NELLE DIFFICOLTÀ. MI CHIEDO, ERA MEGLIO NON RIVELARLO?” 3- ORA TOCCA AL “CORRIERE”: “DE BORTOLI MI VENNE A TROVARE IN UFFICIO E, TRA LE ALTRE COSE, MI DISSE: “CON LEI SIAMO STATI CATTIVI, MA SA, SI DICE CHE LEI SARÀ L’EREDE DESIGNATO, IL SUCCESSORE DEL PREMIER BERLUSCONI. A ESSERE SEVERI NEI SUOI CONFRONTI, SIAMO STATI COSTRETTI”. DE BORTOLI NON HA MAI SMENTITO NÉ QUERELATO”

Malcom Pagani per Il Fatto

"So che è difficile, ma si metta nei miei panni. Da tre anni non passa giorno senza che sui giornali, a iniziare dal suo, non si assista alla replica del Bertolaso horror show. La cricca. Il G8. Poi Bertolaso e i Mondiali di nuoto. Bertolaso e il sistema gelatinoso. Bertolaso e i cessi chimici. Una persecuzione violentissima, senza precedenti. Accuse, ipotesi, illazioni. Dove sono le prove? Davvero pensate che sia stato un criminale, un bastardo, la reincarnazione di Satana o Belzebù?".

Come accade a chi per lungo tempo non ha distinto la professione dalla vita reale, anche all'ex capo della Protezione Civile, per anni in prima pagina, capita di parlare di sé in terza persona.

"A oggi, nessuno ha potuto sostenere che Bertolaso fosse colpevole. Se accadrà, chiederò scusa e mi ritirerò in un eremo. So una sola cosa: non succederà mai. Sono pulito e proverò a dimostrarlo. Mi abbraccia un accanimento bestiale, inspiegabile. Nel novembre 2010 sono andato in pensione volontariamente, per correttezza, togliendomi dai piedi nonostante il governo mi pregasse di restare. Volevo continuare ad aiutare gli altri come ho sempre fatto. In Italia non mi era più possibile. Adesso sono emigrato e vorrei essere dimenticato. Invece mi tocca leggere ogni giorno, anche da qui, calunnie e argomenti incivili associati al mio nome. Telefonate manipolate, spazzatura. Ma che volete da me ancora?".

Da due mesi, Guido Bertolaso è in Africa. Lavora in ospedale a Yirol, nel Sud del Sudan, al servizio del Cuamm, il gruppo di medici laici che dal 1950, in 7 diverse nazioni del Continente, salva esistenze in batteria . Nella foresta dove in 48 ore si muore per una puntura di zanzara, l'ex numero due della nazione ai tempi di Silvio B. Si alza alle 6 e tira in corsia fino a sera: "Da quando sono arrivato abbiamo ricoverato 1.010 bambini per malaria cerebrale. Abbiamo donato sangue e impegno ma non siamo riusciti a salvarli tutti".

Se l'espiazione plastica sia anche interiore, lo dirà il tempo: "Ho sicuramente commesso migliaia di errori e dato credito a persone che non lo avrebbero meritato. Ma facevo tante cose e sono fatto così. Di solito mi fido, magari poi mi pento". L'esperienza nel Cuamm, 14 ore quotidiane in cui spogliarsi dell'identità, giura: "Mi ha cambiato moltissimo. Sono meno iracondo, più umile".

Della "mala aria", metafora crudele della sua parabola, parlerebbe per ore. Un milione di morti nel solo 2011. "Una guerra silenziosa. Una vergogna. Se fosse stata un problema degli Stati Uniti o dell'Europa, come l'Aids, avremmo il vaccino. Invece usiamo ancora il farmaco di Jules Verne, il chinino. Uno scandalo".

Discutere di quelli che lo hanno travolto, alle 9 di sera di un giorno di inizio agosto, fa uno strano effetto. Dal satellitare, la voce sicura che racconta dell'infermiera che per essere a Yirol si è licenziata dal Niguarda o dei 5 figli di Enzo e Ottavia, i due medici che in Sudan hanno rielaborato al contrario il mito della frontiera, o ancora della ginecologa Lavinia: "Eroi italiani, passati dal Mozambico all'Angola della guerra civile dedicandosi al prossimo" si incrina quando è costretta a dipanare il filo che lo lega alla giustizia. Due avvisi di garanzia per il G8 e l'Abruzzo, imputato a Perugia per corruzione. A giugno la Corte dei Conti, per le ombre legate al G8 sardo, gli ha contestato un danno erariale di 40milioni di euro. "Non saprei dove prenderli, ma non mi preoccupo. I miei avvocati preparano una voluminosa memoria. Fatti, date e versamenti. Supererò anche questa".

Il Sudan è un esilio?
In Africa mi sto ritrovando. Ne ho bisogno.

In Italia si ironizza. Bertolaso si traveste da Albert Schweitzer per poi candidarsi in politica.

Nella menzogna mi onorano. Schweitzer, un Nobel, è il mio idolo. Da ragazzo tentai il tirocinio nel suo ospedale in Gabon, a Lambaréné. Mi scartarono, troppo giovane.

Alla sparizione di Bertolaso corrisponde quella della Protezione Civile. Fu solo propaganda?
Premesso che chi mi ha sostituito (Bertolaso non fa mai il nome di Gabrielli ndr) è probabilmente più cauto, saggio, bravo ed esperto di ambiti politici di me, il ragionamento è semplice. C'era una realtà che nel penoso panorama burocratico del nostro Paese dava fastidio. Un'anomalia positiva che imbarazzava le gestioni non esattamente esemplari dei carrozzoni di Stato.

Eravate ovunque...
Eravamo la straordinaria eccezione che si è scelto di eliminare senza poi curare minimamente l'ordinario. Pagano i cittadini, non c'è da stupirsi.

Bertolaso l'accentratore.
Uscimmo da quello che era il nostro originario solco, confesso. Fiorello ci scherzava su: "Esistono 100 sosia di Bertolaso".

Vi occupaste di Pompei dichiarando uno Stato d'emergenza relativo al Vesuvio poi aspramente contestato.

C'erano abbandono, rischi di crolli ulteriori, erbacce e merde di cane. Dovevo fregarmene? Erano forse compito della Protezione le discariche, l'emergenza rifiuti o i termovalorizzatori? No che non lo erano. Avrebbe dovuto occuparsene qualche ministero. Di fronte all'inazione, intervenimmo.

Adesso le cose vanno diversamente?

Il Pronto soccorso Italia è stato trasformato in ambulatorio di periferia.

I suoi superpoteri? Bastava una firma di Berlusconi e limiti di spesa e frontiere cadevano.

La legge venne fatta per semplificare le procedure. Avevamo un buon rapporto con il Primo ministro legittimamente eletto. È una colpa? Nell'emergenza il Governo superò il 60% di gradimento . L'accusa di essere un berlusconiano di ferro mi brucia. Non lo sono mai stato. So che riderete, ma i miei amici più cari sono di sinistra, a volte estrema. Stimo Berlusconi, non l'ho mai votato.

Disse: "Bertolaso sarà ministro".
Con le mani nei capelli gli risposi: "Grazie Presidente, ha firmato la mia definitiva condanna a morte". Dopo 10 giorni, anche grazie al fuoco amico, mi ritrovai nella vicenda della Cricca.

Vede un nesso tra gli eventi?
Non credo alla casualità. Mi hanno descritto come il braccio armato di Berlusconi, ma non faccio parte di nessuna casta, loggia o associazione, né conosco nomi e cognomi di chi a destra mi ha voluto sparare alle spalle. Ma è successo, le ferite restano e la mia famiglia ne paga ancora le conseguenze.

La cricca esisteva?
Assolutamente no. Esistevano rapporti inopportuni tra funzionari dello Stato e imprenditori. "Cricca" però si rivelò un termine geniale.

Secondo i magistrati perugini lei ne faceva parte.
La mia estraneità a quel sistema è talmente evidente che in aula, nell'arco di una settimana, se si troverà un giudice bravo, ne sarò fuori.

"Giudice bravo" significa "addomesticato"?
Libero dai pregiudizi e con l'animo sgombro. Dirigevo una struttura seria. Un'eccellenza premiata da due diversi Presidenti, Ciampi e Napolitano, con la medaglia d'oro.

A proposito di Napolitano. La Procura di Firenze la intercettò con lui. Due telefonate su cui il Quirinale, a differenza di quelle palermitane, non ha chiesto il silenzio.
Ricordo perfettamente le telefonate e confermo che non c'è nulla di riservato. Non parlo dei contenuti e mi limito a sottolineare un dettaglio. Repubblica le ha ma non le pubblica.

Un'accusa pesante: un giornale se ha questi materiali li pubblica.
Io non vorrei ci fosse una ragione politica. Forse leggendo il testo dei dialoghi tra Bertolaso, il braccio armato di Berlusconi e Napolitano si sarebbe finalmente capito chi era davvero il mio referente nelle difficoltà. Mi chiedo, era meglio non rivelarlo?

Addirittura?
Non ho avuto l'agio di possedere tutti i nastri che Repubblica tira periodicamente fuori per bastonarmi con il pretesto di informare.

Avere le telefonate con Napolitano è un suo diritto.
Costa una cifra folle, ho evitato. Ti arrivano un milione di telefonate non selezionate da ascoltare. Non ho bisogno dell'audio. Né per il Presidente, né per il resto. Mi basta la memoria.

Al telefono, al gestore del Salaria Sport Village, lei dice: "Se oggi pomeriggio Francesca potesse, io verrei volentieri... una ripassata".
Se andate sul mio sito internet ad ascoltare quella registrazione, potete facilmente sentire che non si dice mai ‘ripassata', ma ‘rilassata'. Francesca è un'ottima fisioterapista e una madre di famiglia.

Secondo il Gip di Perugia lei ottenne favori sessuali in cambio di agevolazioni e appalti forniti ad Anemone.
Cosa ci voleva a fare un'irruzione e beccarci con i preservativi per terra? A interrogarla?: "Senta un po' Francesca, ma lei a Bertolaso cosa faceva? La fisioterapia o qualche altro gioco strano?". Perché non è mai stata sentita? Ma si fanno così le indagini? Ci deve essere una spiegazione. (Qui Bertolaso si agita, ndr)

Lei quale si è dato?
Sospettare uno strano disegno è lecito. Perché Repubblica non mette in pagina le intercettazioni che mi scagionano e solo quelle due o tre che orientano l'opinione pubblica?

Bavaglio per le intercettazioni?
Le considero fondamentali e penso che la libertà di stampa sia sacra. Però c'è un problema. Andrebbero pubblicate tutte. Ne esiste una in cui i fratelli Anemone discutono tra loro. Uno dice: "Bertolaso ci ha rovinato. Ci ha tolto 50 milioni di euro dal contratto, sono finito".

E Anemone cosa risponde?

"Questa è una porcata, adesso andiamo noi da Santoro a fare casino contro Bertolaso".

Non l'avevamo letta.

Non è mai uscita. Ma come? Nel momento topico dell'emergenza tolgo l'aria ad Anemone e lui invece di dire: "Dopo i quattrini che gli abbiamo dato, le ragazze, questo bastardo ci toglie i soldi" dice altro? Strano tipo di corrotto ero.

E la seconda intercettazione?
Achille Toro, il magistrato romano che seppe dell'inchiesta e avvertì alcuni degli indagati finendo nei guai, parla con la sorella. Lei chiede: "Ma c'entra pure Bertolaso?" e lui: "Bertolaso non c'entra un cazzo, eppure lo hanno messo in mezzo lo stesso". Anche di questa telefonata, nessuna traccia.

A "Matrix", davanti a Fiorenza Sarzanini del "Corriere", lei sostenne di aver registrato un colloquio in cui De Bortoli si scusava con lei. Cosa c'è in quella registrazione?
Non registrai nulla, fu una boutade per tacitare la Sarzanini che urlava:"non credo al vostro incontro". De Bortoli, che stimo molto, mi venne a trovare in ufficio e, tra le altre cose, mi disse: "Con lei siamo stati cattivi, ma sa, si dice che lei sarà l'erede designato, il successore del premier. A essere severi nei suoi confronti, siamo stati costretti". De Bortoli non ha mai smentito né querelato.

Che rapporti aveva con Angelo Balducci, Presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici?
Un caro amico. Non ho mai avuto il sospetto che rubasse.

Gli gestiva gli appalti? Lei o Balducci?
Passavano tutti da Balducci, lo riconobbe anche Di Pietro.

Molti suoi processi rischiano la prescrizione.
È la madre di tutte le battaglie. La respingerò. Si va a processo. Ho il diritto di sapere cosa sono stato. Qualcuno me lo dovrà pur dire.

Non si preoccupi. Qui una condanna somiglia a una medaglia.
È un mio problema etico. Alla Protezione radunavo lo staff: "Se vi becco ad accettare un regalo, vi uccido".

Qualcuno dei suoi collaboratori ha deviato dal percorso.
Errori, ripeto, ci sono stati. Lancio una sfida. Vediamo se Piscicelli, quello che la notte del sisma aquilano rideva come un pazzo, parla di Bertolaso. Se ha il coraggio di confermare che mi conosceva, se Anemone e Balducci vogliono mettersi in bocca il mio nome. Facciamoli parlare questi signori.

Perché per gli alberghi extralusso de La Maddalena scelse l'azienda di Emma Marcegaglia?
Alla gara pubblica si presentò solounaditta,lasua.Perfugare i dubbi chiesi un parere anche all'authority. Il prezzo dell'appalto , nonostante si sostenga il contrario, fu equo.

Rifarebbe tutto? Anche quella telefonata all'assessore regionale Daniela Stati, parlando di "operazione mediatica" a 7 giorni dal sisma del 6 aprile?
Certo. Da un'ora Stati aveva emesso un comunicato in cui diceva che a L'Aquila non ci sarebbero stati più terremoti. La chiamai: "Come puoi dire una fregnaccia del genere? Ti mando i massimi esperti, valuteranno loro".

Gli amici l'hanno abbandonata?
Selezione naturale. Sono rimasti in pochi. I pavidi mi fanno molto ridere. Li chiamo gli scomparsi. Appena si riavvicinano, un trafiletto di giornale li trascina nuovamente al largo.

Berlusconi la chiama ancora?
Mi è stato molto vicino e mi ha chiesto destinare parte del suo denaro per costruire qualche ospedale in Africa. Gli rompevo le palle tutti i giorni. Se l'è ricordato. Oggi non si può. Domani, magari, ne approfitto.

Si sente ancora intoccabile?
Non lo sono mai stato. Non mi avete mai voluto conoscere voi. Io non sono intoccabile. Sono innocente.

 

BERTOLASOGuido Bertolaso e Franco Gabrielli Cartinale Sepe e Guido Bertolaso bertolaso spesa al supermercato da OGGI bertolaso spesa al supermercato da OGGI EZIO MAURO FOTO AGF REPUBBLICA jpegFERRUCCIO DE BORTOLI letta bertolaso Piermarini e Guido Bertolaso Chi San Bertolaso MARCO TRONCHETTI PROVERA GUIDO BERTOLASO Bill Clinton e Guido Bertolaso

Ultimi Dagoreport

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)