donald trump joe biden

BIDEN SARÀ ANCHE RIMBAMBITO E CLAUDICANTE, MA È L’UNICO CANDIDATO POSSIBILE PER I DEMOCRATICI - L’ENNESIMA SCIVOLONE (IN SENSO LETTERALE) DEL PRESIDENTE RIAPRE IL DIBATTITO SULL’OPPORTUNITÀ DELLA SUA CANDIDATURA PER IL 2024, CONSIDERANDO IL SUO STATO DI SALUTE. MA ALTERNATIVE NON CE NE SONO: LA VICE, KAMALA HARRIS, SA SOLO RIDERE E COLLEZIONARE GAFFE E LA SINISTRATA OCASIO-CORTEZ METTEREBBE IN FUGA I MODERATI - IL PIANO DEI GRANDI FINANZIATORI REPUBBLICANI PER CREARE UN FRONTE ANTI-TRUMP, PUNTANDO SULL’UNICO IN GRADO DI BATTERLO. CIOÈ RON DESANTIS (SPONSORIZZATO DA MUSK)

 

 

1. JOE NON STA IN PIEDI. MA I DEM NON HANNO ALTRO

Estratto dell’articolo di Carlo Nicolato per “Libero quotidiano”

 

JOE BIDEN CADE DAL PALCO IN COLORADO

L’immagine di Biden che cade sul palco durante una cerimonia all'Accademia dell'Aeronautica di Colorado Springs e che poi a fatica viene aiutato a rialzarsi dai presenti non ci fa alcun piacere, come non fa mai piacere assistere alla caduta di un uomo anziano che si regge a malapena sulle proprie gambe.

 

Tale immagine però deve preoccupare gli americani e soprattutto coloro che più o meno convintamente l’anno prossimo si appresteranno a rivotarlo, più che altro per non far vincere il candidato che lo sfiderà, che sia Trump o DeSantis. Non è mai successo negli Usa che un partito dica di no a un presidente che vuole ripresentarsi per il suo secondo mandato e anche stavolta i Dem lo hanno fatto, pur manifestando qualche discreta perplessità. Ma in questo caso è stata anche una scelta obbligata, perché dietro a Biden in realtà c’è il nulla assoluto.

 

kamala harris

La scelta più logica sarebbe dovuta ricadere sulla vice Kamala Harris, che è anche il motivo per cui era stata affiancata al presidente in un ticket che avrebbe dovuto proiettarsi al futuro. Kamala tuttavia in questi tre anni di vicepresidenza è stata eclissata per manifesta incompetenza, svolgendo ruoli assolutamente secondari e senza mai, o quasi far parlare di sé.

 

Anzi spesso alla Harris sono stati affidati compiti fastidiosi e impopolari, come quando è stata mandata in visita in Guatemala a dire agli immigrati di non andare negli Usa «perché sarete respinti». […]

 

ALEXANDRIA OCASIO CORTEZ

Tra i giovani si è fatto il nome di Alexandria Ocasio-Cortez, pasionaria di estrema sinistra stile Schlein […], una scelta divisiva e certamente poco apprezzata dai centristi democratici e in particolare dagli indipendenti, che generalmente sono l’ago della bilancia di tutte le elezioni, compreso quelle statunitensi.

 

[…] Al suo opposto c’è anche chi ha tirato fuori il nome di Hillary Clinton, politica di grande esperienza già sconfitta da Trump nel 2016 […]. Guerrafondaia convinta, nonché ovviamente moglie di Bill, ultimo presidente del secolo scorso, Hillary, che ha 75 anni, ha recentemente sottolineato che l’età di Biden è un problema da tenere in considerazione, «e le persone hanno tutto il diritto di considerarla». La caduta di giovedì le dà ragione […].

 

2. CANDIDATI DEBOLI PER IL MONDO LIBERO MA I DUE PARTITI POSSONO SOSTITUIRLI?

Estratto dell’articolo di Federico Rampini per il “Corriere della Sera”

kamala harris ride a una giornalista che le chiede dell'afghanistan

 

In che stato è «il leader del mondo libero»? L’ultimo capitombolo di Joe Biden viene trattato con imbarazzo da parte di quei media che cercano di proteggerlo. Ma è chiaro che la salute psico-fisica del presidente sarà un terreno di attacco della destra in campagna elettorale.

 

In America la trasparenza sulla salute dei leader è diventata un obbligo. L’autocensura ha dei limiti. Poi c’è il disastro Kamala Harris: la vice fa notizia soprattutto per le risate sgangherate con cui accompagna discorsi incomprensibili. La differenza di età non la rende più brillante del capo.

 

Sul versante opposto c’è l’inquietante vantaggio di Donald Trump nei sondaggi in casa repubblicana. […] In quanto ai guai giudiziari, finché vengono da una magistratura politicizzata confermano per i seguaci di Trump la teoria della persecuzione.

 

È un’America in crisi di leadership proprio quando la sua guida è essenziale per tenere unite e determinate le alleanze fra democrazie, in Occidente e in Oriente. Vladimir Putin e Xi Jinping godono di fronte alle immagini di Biden che inciampa e casca. Le speculazioni si allargano agli alleati. Dall’Europa al Giappone, ogni governo amico dell’America si chiede se nel gennaio 2025 alla Casa Bianca ci sarà un leader sano, valido, e fedele alle coalizioni fra democrazie.

DONALD TRUMP - COMIZIO CAPITOL HILL

 

[…] A sinistra per ora c’è una candidatura di disturbo: Robert Kennedy Jr (il figlio di Bob assassinato nel 1968), un ultrà dell’ambientalismo anti-vax, ripudiato dalla sua famiglia e dal partito; ma con un sorprendente 19% di consensi in alcuni sondaggi. Kennedy non ha chances ma una maggioranza dei democratici gradirebbe un’alternativa a Biden.

 

A destra si sussurra di un piano di alcuni grandi finanziatori: affollare le candidature nelle primarie, ma con un accordo segreto di desistenza fra tutti i candidati anti-Trump in favore dell’unico che risulterà capace di battere The Donald. È il piano che mancò nel 2016.

ROBERT F KENNEDY JR

 

Resta da vedere se questo establishment repubblicano conti ancora o se Trump abbia completato la metamorfosi del Grand Old Party in una forza populista, anti-élite e anti-sistema. Infine c’è il movimento No Label («Nessuna etichetta») che lavora per una candidatura indipendente; nella storia degli Stati Uniti i terzi candidati hanno fatto perdere qualcuno ma non hanno mai vinto. […]

joe biden cade dalla bicicletta 2joe biden cade sulla scaletta dell'aereo 3joe biden cade dalla bicicletta 4joe biden cade dalla bicicletta 5

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”