BOCCONIANO CHIAMA BOCCONIANO – GIANCARLO GIORGETTI VUOLE LA NOMINA DELL’ECONOMISTA DONATO MASCIANDARO ALLA CONSOB: SAREBBE IL RITORNO A UN PROFILO TECNICO PER L’AUTHORITY DELLE SOCIETÀ QUOTATE, DOPO I SETTE ANNI VISSUTI “PERICOLOSAMENTE” CON LA GUIDA DI PAOLO SAVONA – COMUNQUE VADA, PER LA CONSOB SARÀ UN DERBY LEGHISTA: L’ALTRO CANDIDATO È IL SOTTOSEGRETARIO FEDERICO FRENI, CHE HA IL BENESTARE MELONIANO…
Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”
paolo savona foto di bacco (2)
Una guerra interna alla Lega si sta scatenando per la poltrona di presidente della Consob, la commissione nazionale che vigila sulle società e la borsa. Un fatto sembra tuttavia consolidarsi: comunque vada, l’erede di Paolo Savona al vertice dell’organismo arriverà dal ministero dell’Economia, a trazione leghista.
L’incarico settennale è in scadenza a marzo, ma le grandi manovre sono iniziate da tempo. La poltrona è di prestigio e di potere, basti guardare al risiko bancario degli ultimi mesi.
Da settimane si parla del possibile incarico al sottosegretario dell’Economia, il leghista Federico Freni, ora diviso tra manovra e tuf (testo unico sulla finanza). Il nome messo in contrapposizione è quello di Donato Masciandaro, economista di professione, consigliere (per 60mila euro all’anno) del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e presidente del comitato educazione finanziaria dello stesso dicastero.
La sponsorizzazione […] arriva dunque dai piani alti di via XX Settembre, aprendo una strana concorrenza a uno dei sottosegretari del Mef. In un primo momento il nome di Masciandaro era stato avanzato come commissario semplice, ora se ne parla nelle vesti di presidente.
Ed è un profilo nuovo solo in apparenza per la Consob. Tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, l’economista era stato accostato al vertice della commissione che vigila sulle società.
Era il piano B alla candidatura di Marcello Minenna, in quella fase considerato la mente economica del Movimento 5 stelle. L’operazione-Minenna aveva incontrato molte ostilità. Su tutti il leader leghista, Matteo Salvini, allora alleato del M5s, aveva fatto le barricate.
Da qui l’attenzione era stata dirottata su Masciandaro, proveniente dalla Bocconi.
giancarlo giorgetti controlla i numeri della manovra foto lapresse
Insomma, molto più Mario Monti (di cui è stato allievo molto apprezzato) che Beppe Grillo.
Anche in quel caso, però, l’influenza di Giorgetti – notoriamente affine agli eredi della tradizione bocconiana – si era fatta sentire […].
La scelta è poi ricaduta su Savona, passato direttamente dal ruolo ministeriale a quello di presidente della Consob. La grande corsa alla commissione, insomma, sta accendendo gli animi leghisti, visto che sia Freni sia Masciandaro sono emanazione del partito di Salvini. Il sottosegretario all’Economia ha, per paradosso, il benestare meloniano a Palazzo Chigi, mentre il consigliere di Giorgetti sarebbe una scelta più personale del ministro.
GIANCARLO GIORGETTI
FEDERICO FRENI ALLE PRESE CON LE SALSICCE A PONTIDA
DONATO MASCIANDARO
DONATO MASCIANDARO



