burioni bergoglio

BURIONI BLASTA PURE IL PAPA: ''RIAPRIRE LE CHIESE È UNA PESSIMA IDEA. SONO SICURO CHE DIO VUOLE CHE TUTTI PREGHINO DA CASA''. ERA LA STESSA IDEA DEL CARDINALE VICARIO, CHE PERÒ È STATO SCAVALCATO DAL PONTEFICE IN PERSONA: LE PARROCCHIE DEVONO RESTARE APERTE. LUI PERÒ STA BELLO RINTANATO IN VATICANO…

 

 

IL PAPA RIAPRE LE CHIESE E CREA UN'ALTRA FALLA

Mario Ajello per ''Il Messaggero''

 

Con la coerenza si vince. E non con la discrepanza, la contraddittorietà e i paradossi che sono supreme qualità - se sapientemente maneggiate - in tempi di pace, ma questo non è un tempo di pace.

roberto burioni

 

Contro il virus, l' unita d' azione e la linearità delle scelte sono le condotte essenziali a cui attenersi. Senza sbavature.

Perciò colpisce e preoccupa la schizofrenia calata ieri sull' Italia, o meglio sulla sua Capitale. Da una parte il governo si muove, seppure con ritardo, nella direzione del rigore nelle ultime decisioni prese.

 

Dall' altra parte, il Vaticano che all' influenza extraterritoriale resta affezionato più che mai e gli argini risultano deboli, sembra agire in senso opposto. Secondo una logica libertaria, o utilitarista, che può creare confusione e pericolo e che appare stridente rispetto alla gravità della situazione.

 

emergenza coronavirus l angelus di papa bergoglio in tv

Insomma, cercando di turare le falle che si sono irresponsabilmente lasciate aperte, il governo corregge se stesso sul concetto aleatorio e indefinito di comprovato stato di necessità e il Viminale sta per emanare con saggezza un' ordinanza che limita i criteri che giustificano gli spostamenti dei cittadini.

 

Così si prova a mettere una toppa a un errore macroscopico e si recupera o si cerca di recuperare quel necessario rigore restrittivo di cui gli stessi cittadini hanno capito l' importanza a fin di bene. E anche l' altra novità, la chiusura dei parchi di Roma decisa dalla sindaca Raggi, sembra andare nella direzione del chiudiamo tutto, che è la vera arma, come questo il giornale insiste a dire da giorni, con cui combattere da potenza a potenza la guerra al contagio. Naturalmente il Campidoglio scivola sugli eccessi e non si limita a ville e giardini pubblici.

 

PAPA FRANCESCO TOSSISCE

Blinda anche Villa Borghese, ma per fortuna non fino al punto da impedire le passeggiate. Traduzione: riconosce uno status speciale a questo gioiello verde, eccellenza mondiale e parte integrante della Capitale d' Italia fisicamente impossibile da interdire, limitandosi ad evitare gli assembramenti.

 

Non che i soggetti appena citati, lo Stato e il Comune, si siano sempre mossi - ma figuriamoci - in maniera avveduta. Ma stupisce e sconcerta l' atipicità, in questo contesto, della nuova iniziativa pontificia. Le autorità ecclesiastiche avevano tempestivamente deciso la chiusura fino al 3 aprile delle chiese parrocchiali e non parrocchiali della diocesi di Roma: e invece, no. Ieri Francesco ha fatto revocare la serrata per le chiese parrocchiali e questo rischia di risultare come una crepa, sia pure dovuta a nobilissime ragioni spirituali, nel clima di risolutezza che il Paese sta intraprendendo di fronte all' epidemia. Le falle in cui il contagio si può insinuare vanno sigillate e in questo senso - che nulla c' entra con la libertà religiosa - riaprire i luoghi di culto sarebbe sconsigliabile.

papa francesco bacia una bambina

 

Si può restare in mille modi, indipendentemente dal luogo in cui si prega, in contatto con Dio. Si può recuperare per esempio la preghiera in famiglia, come si faceva una volta. E non sta certo a noi intrometterci in questioni di fede e di culto. Ma le ricadute pratiche della riapertura di molte chiese, con la concentrazione di fedeli, possono facilitare il cammino del virus invece di bloccarne la propagazione. Una logica cartesiana vorrebbe che se si devono stringere i bulloni del rigore contro la malattia, vi partecipassero tutti. Per un senso di responsabilità che è laico ed è cristiano e appartiene a quella religione civile che comprende e supera le credenze religiose.

persone con la mascherina in piazza san pietro

 

E di questo dovrebbe tenere conto anche o soprattutto il governo, visto che una decisione come quella annunciata dal Papa e subito diventata operativa non sarebbe potuta esistere senza una condivisione del premier, devoto di Padre Pio, con ottimi rapporti con il Papa ed estremamente benvoluto dalle gerarchie e dagli organi politici d' Oltretevere. Proprio perché le chiese di Roma sono fisicamente nel territorio italiano, il governo avrebbe potuto umilmente rivolgersi a Sua Santità dicendogli: sarebbe più che legittima in tempi normali l' esigenza di riaprire le parrocchie, ma essendo queste parte della tessuto di una nazione impegnata in una sfida difficile sarebbe opportuno evitare decisioni a rischio boomerang.

papa francesco alla messa del mercoledi' delle ceneri 1

 

Non ci sarebbe nulla d' irrispettoso, da parte della potestà civile, nel rimarcare il valore del patriottismo che non può che riguardare anche il cattolicesimo italiano e vaticano. Libera Chiesa in libero Stato, diceva Cavour e non soltanto lui. Se invece la libertà della Chiesa si risolve in un' abdicazione dello Stato, il ritorno indietro è evidente. E non ammissibile nel mondo moderno.

 

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...