casalino raffaele russo luigi carbone

CASALINO VORREBBE CAMBIARE IL CAPO DI GABINETTO AL MINISTERO DELL'ECONOMIA. AL POSTO DI LUIGI CARBONE VORREBBE RAFFAELE RUSSO, TUTTORA STIPENDIATO DALL'OCSE E CONSIGLIERE FISCALE DI GUALTIERI. IN REALTÀ RISPONDE UNICAMENTE A TA-ROCCO, CHE HA SUL GOZZO I DIRIGENTI DEL MEF (RICORDATE GLI AUDIO TREMENDI?) - GUALTIERI LASCIA CORRERE, MA HA GARANTITO CHE IL CASHBACK (LO SCONTO SUGLI ACQUISTI CON MONETA DIGITALE) SARÀ GESTITO DA PALAZZO CHIGI. NON MALE, VISTO CHE SI PARLA DI 1,2 MILIARDI E…

giuseppe conte marco impagliazzo rocco casalino

 

DAGONEWS

 

Casalino sta cercando di cambiare il capo di gabinetto al Ministero dell'Economia. Al posto di Luigi Carbone, già noto per i suoi tour musicali e per i suoi tour in monopattino dentro a via XX Settembre, vorrebbe piazzare Raffaele Russo.

 

Dirigente dell'Ocse, prima nominato consigliere fiscale di Gualtieri, a luglio promosso a vice-capo di gabinetto. In realtà, risponde unicamente a Casalino, che è particolarmente irritato coi dirigenti del ministero (vi ricordate quegli audio whatsapp tremendi?), accusandoli di non lavorare per il governo.

 

Gualtieri lascia correre, ma gli ha garantito che il cash back (lo sconto del 10% sugli acquisti con carta di credito) verrà gestito da Palazzo Chigi. Non è una bazzecola, visto che stiamo parlando di 1,2 miliardi e di una misura che Conte vuole intestarsi da un po' di tempo. 

 

Una seconda promozione di Russo creerebbe qualche problema di tipo amministrativo: l'economista infatti non ha lasciato il suo ben remunerato ruolo dentro l'Ocse, è solo in prestito (gratis + spese) presso la pubblica amministrazione italiana. Si può scegliere come alto dirigente del Tesoro uno che dipende da un'istituzione sovranazionale? A Casalino questi cavilli burocratici non interessano e vuole andare fino in fondo per commissariare Gualtieri.

 

 

2. VIA AL «SUPER CASHBACK» FINO A 3 MILA EURO PER CHI USA DI PIÙ LA CARTA

Marco Galluzzo per il ''Corriere della Sera''

 

 

raffaele russo

 Disponibili a valutare le richieste di Washington, ma al contempo ancorati alle decisioni della Commissione europea, che prevede «una diversificazione degli operatori» che dovranno costruire le infrastrutture del 5G, ma che in prevalenza potrebbero essere di Paesi alleati della Ue, con un ruolo minoritario di Huawei e di Zte.

Il vertice di ieri sera a Palazzo Chigi, presente mezzo governo più i capi delegazione della maggioranza, ha fatto il punto sulle richieste americane sul 5G e deciso di rispondere in un quadro europeo, tenendo anche in considerazione le decisioni della Germania e della Gran Bretagna contrarie ad operatori cinesi, per ragioni di sicurezza nazionale e di protezione dei dati sensibili di uno Stato sovrano.

 

Il filo diretto con Bruxelles è per ancorare a livello giuridico tutte le decisioni italiane - rafforzate dalla legge sul Golden power e sulla Cybersecurity - alle raccomandazioni della toolbox decisa dalla Ue per la riduzione dei costi di realizzazione delle reti in fibra e 5G. La riunione a Palazzo Chigi si è svolta alla vigilia dell' arrivo a Roma martedì prossimo del segretario di Stato Usa Mike Pompeo. Visita che avrà tra i temi principali la posizione italiana sulla tecnologia cinese di Huawei e Zte. Con i capi delegazione delle forze di maggioranza e i ministri dell' Economia, Roberto Gualtieri, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli - presenti anche Luigi Di Maio (Esteri) e Lorenzo Guerini (Difesa) - Conte ha fatto il punto sullo stato di applicazione della legge sul perimetro di sicurezza cibernetica concordando una posizione comune da illustrare al capo della diplomazia americana.

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

In serata Palazzo Chigi ha anche chiarito ulteriormente le norme sui pagamenti elettronici, per cui ha stanziato 3 miliardi di euro l' anno. «Chi partecipa all' iniziativa beneficerà del 10% di cashback , cioè un rimborso del 10% degli acquisti effettuati con moneta elettronica. Con un massimale di spesa di 3mila euro e quindi con un rimborso cashback massimo di 300 euro (cifra che può aumentare perché per cautela si è previsto che tutti i partecipanti raggiungeranno il massimo della spesa). Si prevedono anche 3 mila euro di super cashback per i primi 100 mila che usano maggiormente la carta. Conta il numero di operazioni non la cifra: 5 caffè equivalgono a 5 borse di lusso». Infine sono previsti anche «50 milioni in premi con la lotteria degli scontrini (solo con carta di pagamento), con premi singoli anche di 5 milioni».

LUIGI CARBONE

 

Tornando al 5G, il Mise, il ministero dello Sviluppo economico, entro la primavera del prossimo anno dovrà rilasciare dei certificati di idoneità a quelle società che parteciperanno alle gare. A Palazzo Chigi spiegano che è stata «condivisa la piena consapevolezza dei potenziali rischi connessi alle nuove tecnologie e della necessità di adottare sempre nuove iniziative che rafforzino il livello di protezione, avendo come primario criterio di riferimento la tutela della sicurezza nazionale»».

 

L' obiettivo formale dell' Ue resta quello di allargare in un regime di libera concorrenza l' utilizzo del 5G. Da qui alla primavera del prossimo anno sarà un susseguirsi di raccomandazioni che potranno condizionare le decisioni italiane sottraendo il dossier alle divisioni di politica interna con il M5S più aperto al dialogo con al Cina, il Pd (che ieri ha espresso «grande soddisfazione per l' esito del vertice») più cauto se non contrario. A livello nazionale tutto ruota intorno al perimetro cyber con i Centri di valutazione e certificazione nazionale e le norme previste dal comitato del Golden power per gli operatori, fra le più stringenti in Europa e recentemente rafforzate. Un eventuale ruolo di Huawei nella rete 5G del Paese dovrebbe sottostare a regole strette, con un potere di intervento e controllo dei dati da parte dello Stato molto pervasivo.

RAFFAELE RUSSO

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...