CASA, MALEDETTA CASA! - UN POPOLO DI MATTONARI: CADONI TUTTI SUL METRO QUADRATO CALPESTABILE - SCAJOLA DA BALDUCCI, TREMONTI DA MILANESE, PATRONI GRIFFI DALL’INPS, BRUNETTA DALL’INPDAI, POLVERINI DALL’INPDAP E DALLO IOR, POLLARI DAL SAN RAFFAELE, VIRGINIA SANJUST DA BERLUSCONI, LA COMPAGNA DI GIULIANO PISAPIA, CINZIA SASSO, DAL PIO ALBERGO TRIVULZIO, FINO ALLA LA BAT-CASA DEL FIGLIO DI DONNA MESTIZIA MORATTI - E VOGLIAMO DIMENTICARE LA CASETTA DI MONTECARLO CHE TANTI GUAI PORTÒ A FINI?...

Paola Zanca per il "Fatto quotidiano"

Claudio Scajola e Filippo Patroni Griffi hanno la vista Colosseo. Niccolò Pollari la piscina. Giulio Tremonti è a due minuti a piedi dall'ingresso della Camera. Ogni metro quadrato ha il suo valore aggiunto. E un requisito indispensabile per l'anima immobiliare del potere: il prezzo stracciato.

C'è chi si è affidato a Propaganda Fide: missionari dediti all'evangelizzazione dei popoli o fortunati inquilini del centro di Roma? Il loro padre spirituale è l'ex ministro Pietro Lunardi. Lui dalla Curia romana ha comprato un palazzo intero: quattro piani in via dei Prefetti, con un mutuo da 2,8 milioni di euro, molto inferiore al valore commerciale. Se ne sono accorti gli inquirenti alle prese con l'inchiesta sugli appalti del G8. Ogni due verbali penalmente rilevanti, un contratto d'affitto moralmente disdicevole.

Quello di Augusto Minzolini, in via dei Coronari, a un tiro di schioppo da piazza Navona. Quello di Bruno Vespa, un tre-livelli alle spalle della scalinata di Trinità dei Monti. Il "mezzanino" più celebre d'Italia, però, è quello dell'ex ministro Claudio Scajola. Se non altro perché si è comprato da solo, "a sua insaputa".

Lui non ha visto i 900mila euro in assegni circolari partiti dal conto dell'architetto Zampolini, uomo della "cricca" di Diego Anemone. L'imprenditore romano che si occupa di tutto, anche delle suppellettili: dai lavori di ristrutturazione della casa di Martina Bertolaso (figlia di Guido) ai materassi e cuscini per i sogni d'oro della famiglia Lunardi, dalle sedie per l'ex dirigente della Presidenza del consiglio Angelo Balducci al trasformatore da 96 euro per casa Scajola.

Qui di mezzo ci sono favori, rapporti, amicizie. Come quella della famiglia Montino con monsignor Angelo Mottola. È stato grazie a "uno dei pochi amici che avevamo in Vaticano" che Esterino Montino, capogruppo del Pd in Regione Lazio e sua moglie, Monica Cirinnà, consigliere comunale a Roma, hanno potuto pagare solo 360 euro al mese per un terzo piano in via dell'Orso, tra piazza Navona e il Tevere.

Nessuno lo voleva - spiegano - era completamente da ristrutturare, l'abbiamo fatto a nostre spese. E sia lodato il monsignore. Così come l'ex ministro della Giustizia Angelino Alfano deve ringraziare Roberto Saija, imprenditore nel campo delle energie rinnovabili, che gli ha concesso in affitto 60 metri in via del Paradiso, a Campo de' Fiori, a 485 euro al mese, con la sola clausola di lasciarli subito liberi in caso di necessità.

Giulio Tremonti, invece, forse non ha più voglia di ringraziare il suo ex braccio destro, Marco Milanese e il Pio Sodalizio dei Piceni. Si era rifugiato lì perché in caserma si sentiva "spiato e pedinato". Ma per i duecento metri quadri affrescati in via Campo Marzio sconti non ne ha avuti: 8500 euro al mese, la metà cash, e la faccia sporcata dagli affari della EdilArs di Proietti e dai conti dei lavori di ristrutturazione che non tornano. Sono tornati alla perfezione invece i conti di chi ha comprato casa con lo sconto dell'Ente.

Filippo Patroni Griffi dall'Inps, Renato Brunetta dall'Inpdai, Renata Polverini dall'Inpdap e dallo Ior, Niccolò Pollari dal San Raffaele. A volte si fanno affari, altre volte con il mattone si costruiscono campagne elettorali. Quella per il sindaco di Milano, nell'aprile scorso, di case ne ha parlato parecchio.

Prima per l'appartamento del Pio Albergo Trivulzio dove la compagna di Giuliano Pisapia, Cinzia Sasso, ha vissuto vent'anni a canone agevolato. Poi fu la sfidante Letizia Moratti a cadere sull'open space del figlio Gabriele, la bat-casa. Per trasformare a immagine e somiglianza del super-eroe i capannoni di via Ajraghi non chiese nemmeno il cambio di destinazione d'uso.

E di regolamento dei conti interno al Pdl, invece, si trattò con la casa di Montecarlo. Appena Gianfranco Fini volta le spalle a Silvio Berlusconi, Il Giornale di famiglia gli scatena contro i segugi. Che lo costringono a dichiarazioni del genere: "Chi è il vero proprietario della casa di Montecarlo? È Giancarlo Tulliani, come tanti pensano? Non lo so. Restano i dubbi? Certamente, anche a me".

Infine ci sono le case in regalo, quelle di una "casta" che vive di riflesso. L'illuminato per eccellenza è stato Silvio Berlusconi. Campo de' Fiori per Virginia Sanjust, la Balduina per Sonia Grey, via Cortina d'Ampezzo per Francesca De Pascale e poi la squadra di via Olgettina a Milano gestita dal ragionier Spinelli. Della residenza ai Parioli della famiglia Tarantini, invece, se ne occupava Walter Lavitola. Ma davanti ai giudici la moglie di Gianpi si è lamentata: "In quella casa sono depressa".

 

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