albanese big

‘CCHIÙ PILU PER I MAGISTRATI! - NELL’ANM SI SCANNANO PER LE SPESE DEL CONGRESSO ANNUALE: MEZZO MILIONE DI EURO, DI CUI 50MILA PER UN RECITAL DI ANTONIO ALBANESE IN VERSIONE “CETTO LA QUALUNQUE”

Peppe Rinaldi per "Libero Quotidiano"

 

Nell’Anm sta finendo a «pilu» in faccia. Ma non in quel senso: non c’è nessuna signorina conturbante all’origine dei tumulti, manco uno straccio di baldacchino putiniano a sporcarne le gesta, né giovani e procaci levantine da contendersi, neppure un politicamente correttissimo fedifrago omosex a sfasciar famiglie, per quanto sin qui di fatto.

Albanese - Cetto La QualunqueAlbanese - Cetto La Qualunque

 

Parliamo invece di un altro «pilu» perché chi agita il sonno dei dirigenti dell’Associazione nazionale magistrati è Albanese, nel senso di Antonio, il noto comico interprete di quel Cetto La Qualunque che incarna il peggio degli stereotipi sul politico italiano. Del Mezzogiorno, va da sé, dove tutto si presta alla messinscena.

 

Per sentirlo «on stage» i dirigenti dell’Anm pare non abbiano badato a spese. Corrotto e corruttore, assassino dell’ambiente e del merito, immorale, xenofobo, razzista, puttaniere, ovviamente omofobo, molto mafioso -ramo Calabria- e per ciò abituato a sistemare i membri della propria famiglia: tutto incorniciato dal mitico «Cchiù pilu p’ tutti», slogan elettorale e promessa di un imminente Eden sessuale se soltanto lo si sceglierà nell’urna.

 

Le spese, si diceva: 50mila euro, tanto avrebbero sborsato per un suo recital al teatro Capitol di Roma in occasione dell’ultimo congresso dell’ottobre 2013, la cui organizzazione non si sarebbe limitata a costare mezzo milione di euro, mandando così in rosso i conti per poco meno di 250mila euro, come ha già scritto Franco Bechis.

 

È costata molto di più, cioè una pioggia di accuse che se si fosse trattato di ambienti estranei alla magistratura, ci troveremmo forse a scrivere di un’indagine aperta e di un elenco di indagati. Nel nostro caso, tutto fila sottotraccia, anche se la sostanza della querelle è sovrapponibile al problema dei problemi: l’utilizzo allegro e interessato del danaro.

antonio albanese cetto laqualunqueantonio albanese cetto laqualunque

 

Quello altrui, ovvio. Nel caso dell’Anm, va precisato, sono soldi degli associati e non v’è traccia di fondi pubblici, almeno nell’ultimo bilancio approvato il 7 giugno scorso. Ma questa storia ha acceso gli animi di alcuni dirigenti nazionali. Nei circuiti «criptati» di giudici e pm e sulle loro autostrade telematiche, la battaglia è già campale. Le famose mailing list sono una miniera di notizie. Circolano infatti carteggi virtuali dove se le suonano di santa ragione quasi fossero a Monte Citorio o Palazzo Madama.

 

Il casus belli è stato proprio il bilancio 2013. Scrive un membro del Comitato direttivo centrale: «Pensate che abbiamo pagato oltre 50mila euro per il cachet del bravissimo Antonio Albanese e per l’affitto del teatro Capitol». E fin qui il problema c’è e non c’è, ognuno è libero di spendere il proprio danaro -ove fosse confermata la cifra- come meglio crede.

 

Rodolfo SabelliRodolfo Sabelli

Le cose iniziano a complicarsi quando il dirigente alza il tiro: «A ripensarci bene, doveva essere lui a pagare l’Anm per la grande ispirazione che ha ricevuto il suo spassosissimo personaggio Cetto». A cosa allude? Non intenderà mica dire che l’Anm è un poltronificio infettato da familismo amorale, dove prevale la mentalità clanica, una rampa di lancio per future carriere altrimenti insperabili, magari al Csm con tutto ciò che ne consegue quanto a potere politico, ristoro economico e prestigio? Sembrerebbe esser andata così, a giudicare dai retroscena emergenti dalle pieghe di un'eterna, per quanto umana, lotta intestina oggi sbarcata on line. Nulla di strano, sono uomini anche loro.

 

Il componente del Cdc allunga: «L'Anm maestra di Cetto: chissà che non possa diventare il titolo di un prossimo congresso nazionale con il sottotitolo "Tu mi voti? E io ti sistemo a tìa e a tutta a famigghia". E se non mi voti? Cetto saprebbe rispondere adeguatamente, soprattutto dopo il congresso del 2013».

 

anm associazione nazionale magistrati N anm associazione nazionale magistrati N

Infine, la punta sarcastica in equilibrio sull’acronimo dell’associazione, quasi si trattasse di uno show dell’adorato Travaglio: «Evviva l'Associazione Nazionale Milionari». Milionari? Ma che dicono questi magistrati e come mai la buttano giù così pesante? Tutto nasce dalle spese per il 31esimo congresso nazionale del 24 e 27 ottobre scorsi. Nel conto economico 2013 dell’Anm, al numero «Componenti negativi di reddito» si nota una voce dissonante rispetto agli «zeri» delle altre.

 

magistrati magistrati

«XXXI Convegno (volevano forse scrivere Congresso, ndr) 24/27-10-2013: 454.086,04 euro». Per gli accusatori, soldi sprecati, gestiti allegramente: per gli accusati una somma da spalmare su tre annualità, nessun buco nei conti. Replica un alto papavero dell'Anm: «C’è solo da attendere le tue scuse per il concetto che hai dei magistrati cui pure appartieni».

 

Controreplica del dirigente che capeggia la cordata ribelle: «Facevo ironia. Devi scusarti tu invece per come gestisci le nomine, a favore di chi e per cosa e come mai fai partecipare gli estranei alle riunioni» ha, in sintesi, sparato tra un dialetto siculo-calabrese e un’ottima sintassi italiana. Tutti «rinviati a giudizio» ora, nel senso che solo il processo -in senso figurato- che ne discenderà farà chiarezza. E chissà quale verità sarà prediletta, la storica o la processuale?

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…