giorgia meloni e matteo salvini.

UN ALTRO CEFFONE PER SALVINI: GIORGIA MELONI, CON L’APPOGGIO DI TAJANI, HA DATO ORDINE DI AFFOSSARE IN PARLAMENTO OGNI PROPOSTA SUL TERZO MANDATO AI GOVERNATORI – UN ALTRO BOCCONE AMARO PER LA LEGA DOPO LA SARDEGNA: IL “SUO” SOLINAS NON SARA’ IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA – SE ALLE EUROPEE LA LEGA ANDRA’ SOTTO L’8,8% PRESO ALLE POLITICHE, PER SALVINI SARA' LA FINE – ANCHE PER QUESTO HA CHIESTO A ZAIA, FONTANA E FEDRIGA DI CANDIDARSI ALLE EUROPEE: SERVIRANNO A DRENARE CONSENSI…

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju

[…] dentro la Lega temono che i Fratelli d’Italia stiano cucinando un altro boccone amarissimo per Matteo Salvini. L’affossamento del terzo mandato, agognato dai governatori del Nord, a partire da Luca Zaia […] Chi pensava che Giorgia Meloni in conferenza stampa, era il 4 gennaio, avesse concesso un’apertura, avrà modo di ricredersi a stretto giro.

 

La premier ha sì affidato la pratica al Parlamento […] per lasciare morire la proposta lì, senza intestarsi un diniego. […] basta sentire i ragionamenti di diversi parlamentari meloniani di rango per capire che l’ordine di scuderia è già arrivato alle truppe di Montecitorio. E suona così: la legge non si farà mai. Di sicuro non in tempo per le regionali del Veneto, nel 2025.

giorgia meloni matteo salvini atreju

 

Il Carroccio, per stanare FdI, questa settimana ha fatto la mossa, presentando una proposta per introdurre il tema. E da via Bellerio trapela che il segretario veneto Alberto Stefani abbia discretamente sondato gli altri partiti, anche fuori dalla maggioranza, raccogliendo la disponibilità a ragionarci da un pezzo di Pd. Per dire: Piero De Luca, figlio del governatore della Campania Vincenzo, un altro che briga per restare governatore «nei secoli dei secoli» (parole sue, di ieri), si dice «assolutamente favorevole» alla proposta leghista. E non è «questione di personalismi», giura, ma di «superare un meccanismo obsoleto. Nel Pd dobbiamo discuterne».

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

 

De Luca jr non parla più solo in quota “figlio di”: è appena stato nominato coordinatore nazionale di Energia Popolare, il correntone di Stefano Bonaccini, anche lui alla fine del secondo giro da presidente dell’Emilia Romagna. Ma la manovra leghista pare destinata ad avere vita brevissima. […] Perché […] da via della Scrofa, informalmente, hanno fatto capire che non si arriverà a dama […] Sicuramente per il Veneto, dove i meloniani spingono per il senatore Luca De Carlo.

 

Come dire: capitolo chiuso. Tanto più che la premier, su questo, può giocare di sponda con l’altro vice, il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, che anche ieri ribadiva il concetto: «Il terzo mandato non è nel programma di governo », insomma «nulla di vincolante». Tajani ormai lo dice anche in chiaro: «Va mantenuta la legge attuale».

Un’altra sberla, per Salvini. Dopo la Sardegna. Che rende il clima nel Carroccio più che mai tormentato […]

 

luca zaia matteo salvini massimiliano fedriga attilio fontana

Ma se questa doppietta deludente fosse accompagnata da un risultato stentato alle Europee di giugno (cioè con una Lega sotto all’ 8,8% delle Politiche), tanti sbuffi ancora sotterranei verrebbero a galla. E la resa dei conti nel partito sarebbe inevitabile. […] Salvini ha chiesto ai tre governatori del Nord – cioè oltre a Zaia, il lombardo Attilio Fontana e Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia - di correre per Bruxelles. […] Peccato che dagli interessati non siano arrivate risposte elettrizzate. Anzi. […] Una corsa che non ha molti precedenti […]

 

giorgia meloni matteo salvini.

C’è poi un’altra questione che inizia a farsi largo nei ragionamenti di Lega e FdI. Il profilo del nuovo commissario italiano in Ue, che Meloni proporrà dopo il voto. Qualche leghista […] sta provando a inserire il tema nella trattativa in corso su Regionali ed Europee. Richiamando la famosa “logica di pacchetto”. Ma FdI non intende affrontare il dossier oggi. Anche perché intorno a Meloni per ora girano due ragionamenti opposti. Chi vorrebbe che la nomina fosse comunque appannaggio di FdI […] e chi invece non esclude che l’incarico possa finire ai leghisti. Costringendo Salvini a votare per la nuova commissione Ue, senza superare Meloni a destra.

ZAIA - GIORGETTI - FONTANA - CALDEROLI - SALVINI - FEDRIGA

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO