ignazio la russa

CLAMOROSO! IGNAZIO LA RUSSA È STATO ELETTO PRESIDENTE DEL SENATO SENZA I VOTI DI FORZA ITALIA: HA RAGGIUNTO 116 VOTI, MA DEI 18 SENATORI AZZURRI SOLO BERLUSCONI E CASELLATI HANNO PARTECIPATO. QUALCUNO DALL'OPPOSIZIONE HA DECISO DI FARE LA MOSSA DEL CAVALLO – IL RITRATTONE DI FILIPPO CECCARELLI: “OSSERVATO A DEBITA DISTANZA PRIMA DEL VOTO E AL DI LÀ DEI GIOCHI DI PALAZZO, PIÙ CHE UN PATRIOTA, UN SIMPATICO MARPIONE O UN FANTASISTA ESIBIZIONISTA, L'IMPRESSIONE È CHE SIA VISSUTO DAL GRANDE PUBBLICO COME UNA FIGURA, UN PERSONAGGIO, UNA MASCHERA E INSIEME UNA MACCHIETTA AL DI LÀ DEL BENE E DEL MALE…”

Senato: La Russa presidente con 116 voti, 65 le bianche

silvio berlusconi ignazio la russa

(ANSA) -  Ignazio La Russa è il nuovo presidente del Senato con 116 voti (su una maggioranza di 104). Sessantacinque le schede bianche mentre due voti sono andati a Liliana Segre, che presiede l'Aula, e altrettanti per Calderoli (ANSA).

 

TUTE MIMETICHE E TORTE IN FACCIA 'GNAZIO L'ISTRIONE CAMPIONE DI ECCESSI

Filippo Ceccarelli per “la Repubblica”

 

Dalla padella alla brace e ritorno. Se le istituzioni parlamentari hanno ancora un senso, un cuore, una funzione e soprattutto una dignità, con Ignazio La Russa presidente del Senato e seconda carica dello Stato il sistema di cottura della maggioranza di destradestra sfrigola sopra la fiamma lasciando comunque poco scampo in termini di misura, riserbo e moderazione.

 

IGNAZIO LA RUSSA

In questo senso la memoria è crudele, specie là dove ormai le mille imprese del prescelto hanno ormai lasciato abbondantissime tracce negli archivi elettronici in termini di eccessi, effervescenze, sovraeccitazioni, scherzi, euforie.

 

Così, a proposito di decoro istituzionale, di La Russa, che di secondo nome fa pur sempre Benito, ti viene subito incontro la foto di quando (2006) andò a prendersi una torta in faccia da Pippo Franco; e il fatto che una cultura politica a lungo emarginata e perfino maledetta, una volta uscita dal recinto scegliesse in allegria la via dell'intrattenimento più degradato dice molto sul traguardo, ma anche sulle peripezie del post-fascismo nella società, ormai, del disincanto.

 

ignazio la russa

L'iconografia, ma anche lo stile di vita e la carriera stessa di La Russa offre poco o pochissimo dell'antica nostalgia. Qualche accenno, in pandemia, all'utilità del saluto romano; qualche riflesso nostalgico ricordando, a bordo di una Lancia Astura 1938, che gli italiani avevano inventato l'automatizzazione della capote, "poi sono arrivati gli altri..."; qualche ricordo di quando, con lunghi capelli e un pastore tedesco di nome Schranz, o qualcosa del genere, guidava a Milano i giovani del Msi.

 

ignazio la russa in sbatti il mostro in prima pagina 4

Ma ciò che da un bel po' di anni più colpisce di lui è un che di esorbitante, vertiginoso e perfino allucinatorio proprio rispetto al modello e alle caratteristiche finora richieste alla figura del presidente del Senato. Il soggetto possiede un'indubbia capacità di acchiappare il microfono e tenere la scena con qualsiasi mezzo, vedi il video in cui contro le disposizioni anti-movida canta e lecca un cono gelato, ancora una volta aiutato dallo sguardo fiammeggiante, dalla voce cavernosa e dalla barba mefistofelica - una sera se la fece anche radere per scommessa sotto i riflettori di Porta a porta - che hanno contribuito a renderlo un politico-meme per eccellenza fin dai tempi dell'irresistibile "La Russa jouer" di Fiorello: "Ascella sudata/ Mutande ragno/ Alabarda...".

 

SILVIO BERLUSCONI IGNAZIO LA RUSSA SENATO 2

È difficile ricordare un discorso politico di La Russa; troppo facile al contrario recuperarlo nella memoria per le smorfie e gli strilli nei talk-show o qualche greve esagerazione da tifoso nerazzurro (a proposito di Lukaku: «L'Inter ha cambiato un grande centravanti col pisello confuso con un centravanti confuso dal pisello grande »). Espressività del genere più fracassone e fazioso se si pensa che una delle sue più spontanee e irresistibili prestazioni lo ritrae su YouTube mentre nella calca ingaggia un'asperrima colluttazione a base di pedate e pestoni con il giornalista Formigli.

 

A suo modo formidabile è la recente e magari profetica immagine di 'Gnazio che, assiso sullo scranno più alto del Senato, governa l'assemblea leggendo La Gazzetta dello Sport, così come appare ineffabile il frammento video d'aula in cui, rivolgendosi alla Segretaria Generale, commenta l'outfit di una sua collega: «Ma gome gazzo è vestita?» prima di concentrarsi sul telefonino la cui cover reca la scritta "100% Milf".

 

IGNAZIO LA RUSSA CARTABIANCA

Sempre molto teatrale, da ministro della Difesa si travestiva spesso, in mimetica e da top-gun; per il 150° dell'Unità d'Italia con la sua amica Santanché si mise addirittura a disegnare gioielli tricolore, rubino, zircone, smeraldo.

 

Già una decina d'anni fa il produttore De Laurentis gli chiese di interpretare se stesso in un cinepanettone, non esattamente ciò che fa curriculum per la presidenza del Senato. Ma basta, e non solo perché si potrebbe andare avanti quasi all'infinito, ma perché gli spettacoli politici presentano il conto quando ormai i buoi sono scappati dalla stalla dell'intrattenimento buffonesco.

 

a casa di ignazio la russa

Ora, siccome nulla è mai perduto, è anche vero che anche nelle istituzioni esiste la "grazia di Stato", per cui può darsi che l'elezione e la responsabilità normalizzi La Russa. Eppure, osservato a debita distanza prima del voto e al di là dei giochi di Palazzo, più che un patriota, un simpatico marpione o un fantasista esibizionista, l'impressione è che sia vissuto dal grande pubblico come una figura, un personaggio, una maschera e insieme una macchietta al di là del bene e del male.

ignazio la russa in sbatti il mostro in prima pagina 2

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…