giuseppe conte matteo renzi

COME DAGO-RIVELATO, IL PD È PRONTO A TOGLIERE L’APPOGGIO AL GOVERNO SE CONTE SOSTITUISCE I VOTI DI RENZI CON I “RESPONSABILI” – ZINGARETTI E DI MAIO SONO D’ACCORDO: L’OPERAZIONE TRASFORMISTI, PIÙ CHE CONTRO NATURA, È UNA PROVOCAZIONE RISCHIOSA – UN MINISTRO DEL PD CHE VUOLE BENE A “GIUSEPPI” GLI HA DETTO: “PRESIDENTE, LASCIA PERDERE”. IL VOLPINO DI PALAZZO CHIGI ORA PUNTA AD AVVIARE UNA TRATTATIVA CON RENZI. MA FORSE È TROPPO TARDI…

Zinga di Maio Conte Renzi

1 – CONTE IN UN CUL-DE-SAC: SE SOSTITUISCE I VOTI DEI RENZIANI CON I “RESPONSABILI”, IL PARTITO DEMOCRATICO TOGLIE L’APPOGGIO AL GOVERNO. ANCHE ZINGA E BETTINI D’ACCORDO

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-conte-cul-de-sac-se-sostituisce-voti-renziani-257019.htm

 

2 – IL PREMIER RALLENTA E PROVA L'ULTIMA TRATTATIVA RENZI: "SBAGLIA SE PENSA DI FAR FINTA DI NULLA"

Fabio Martini per “La Stampa”

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

È accaduto tutto - e non è poco - nel giro di una mattinata. Di colpo, e per la prima volta, il presidente del Consiglio dei ministri ha realizzato che la sua storia a palazzo Chigi nel giro di qualche giorno potrebbe finire traumaticamente. Conte lo ha capito, mettendo assieme due novità.

 

La prima è sopraggiunta a metà mattinata: Matteo Renzi gli ha fatto sapere che lui non scherza ed è pronto, già domani, a ritirare dal governo le due ministre di Italia Viva. Dopo tanti penultimatum, sarebbe l'apertura formale della crisi di governo. E Conte nelle stesse ore ha capito pure un'altra cosa, altrettanto seria: che l'operazione-responsabili non sta in piedi.

 

Dopo aver accarezzato nei giorni scorsi la suggestione di una prova di forza, sostituire in corsa Renzi con una pattuglia di transfughi provenienti dall'opposizione, si è sentito sconsigliare dai Dem e dai Cinque stelle. «Presidente lascia perdere», gli ha detto un ministro del Pd che gli vuole bene. Zingaretti e Di Maio sono d'accordo: l'operazione-trasformisti, più che contronatura, è una provocazione rischiosa.

 

MURALES A MILANO – MATTEO RENZI E MATTEO SALVINI ACCOLTELLANO GIUSEPPE CONTE GIULIO CESARE

E Conte, a conclusione di un sabato consumato con i suoi consiglieri, ha cambiato del tutto il suo programma. Ha cancellato il piano di battaglia immaginato nelle ultime 72 ore e che prevedeva due blitz: convocazione del Consiglio dei ministri per domani, con all'ordine del giorno l'approvazione di una bozza semi-operativa del Recovery plan. E a quel punto, mettendo nel conto le dimissioni delle due ministre di Italia Viva, Conte aveva immaginato di presentarsi in Parlamento per chiedere la fiducia.

 

RENZI CONTE

Contando sull'apporto di parlamentari provenienti dell'opposizione. Dal Quirinale non sono usciti spifferi a commento di questo blitz solo immaginato, e si conferma che senza una soluzione rapida e stabile si va allo scioglimento delle Camere. Risultato: ieri sera Conte ha deciso di fermare le macchine. E dunque rinviare la convocazione del Consiglio dei ministri, avviare in prima persona una trattativa vera sui dossier aperti e, se proprio Renzi vorrà il passaggio formale della crisi, bere il calice amaro e a quel punto puntare a un "ter".

 

renzi di maio

Un ribaltamento di strategia che contempla, nei piani di Conte, un lieto fine. Matteo Renzi glielo consentirà? E a quale prezzo politico? Ieri sera anche l'ex presidente del Consiglio ha mosso una pedina: ha fatto sapere che le sue ministre potrebbero dimettersi non lunedì ma martedì. Uno slittamento minimo, dal 4 al 5: non è molto ma qualcosa. Ma quel che conta di più è il commento informale di Renzi: «Se il presidente del Consiglio continua a pensare di avere i numeri, io continuo a non capire dove possa pensare di prenderli.

 

E sbaglia se continua a far finta di nulla. Ma è davvero tutto nelle mani di Conte». Commento che naturalmente va affiancato ad altri più fiammeggianti e meno rassicuranti per Conte. Ma chi ha parlato nelle ultime ore con Renzi, è pronto a scommetterci: «Per Matteo pari sono un nuovo governo senza Conte e un serio incasso politico con Conte che gli dà ragione su diverse questioni».

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

 

Dove si fermerà la pallina che sta saltellando sul piatto rotante della roulette? Anche ieri due dei teorici protagonisti della vicenda governativa, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, hanno proseguito il loro enigmatico silenzio.

 

Il ministro degli Esteri si è preoccupato di invitare i suoi amici alla massima prudenza: «Proviamo ogni strada possibile per il dialogo, il Paese non ci perdonerà mai di averlo abbandonato in piena emergenza». Ieri sera intanto hanno ripreso a circolare i nomi dei possibili successori dell'attuale presidente del Consiglio: nell'ambito della maggioranza Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini, ministro della Difesa del Pd molto gradito agli Usa. E ha ripreso a circolare il nome di Mario Draghi.

 

MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGAN

Poco più che boatos. Ma alla fine il primo sabato del 2021 una cosa se l'è portata via: «Quella dei Responsabili - dice un uomo di confine come il democristiano Gianfranco Rotondi - è sempre stata una suggestione puramente giornalistica e nessuno ci ha lavorato. Conte e Renzi che avrebbero dovuto valorizzarsi e creare un'area attrattiva per Forza Italia sono entrati in collisione col risultato di trascinare tutti i parlamentari azzurri sotto il tacco di Salvini: solo col suo aiuto pensano di poter tornare in Parlamento».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)