giuseppe conte domenico arcuri

CONTE, I CONTI NON TORNANO - BELPIETRO: ''SOLO ORA ARRIVANO I BANDI PER NUOVE AMBULANZE. UN RITARDO CHE SI SOMMA A QUELLI PER TERAPIE INTENSIVE, APP IMMUNI, TAMPONI, CABLATURA DELLE SCUOLE, AUTOBUS. SE CI RITROVIAMO ANCORA NEI GUAI SAPPIAMO DI CHI È COLPA - IN PIÙ È PARTITO IL CAOS GIALLOROSSO: NEMMENO MINISTRI E CONSULENTI APPROVANO LE MISURE PRESE''

 

Maurizio Belpietro per “la Verità

 

Ieri sulle pagine di alcuni dei principali giornali è comparso un avviso di indizione gara della presidenza del Consiglio. Sotto il titolo banale di qualsiasi bando pubblico, l' annuncio avvisava che la scadenza per la presentazione di offerte per la fornitura di autoambulanze e automediche era fissata alle ore 18 del 3 novembre 2020. Sì, avete letto bene, il commissario straordinario per l' emergenza Covid, a otto mesi dall' inizio dell' epidemia, mentre migliaia di persone devono far ricorso al pronto soccorso causa coronavirus, ha sentito l' urgenza di chiedere ai fornitori della pubblica amministrazione di manifestare il loro interesse alla fornitura entro i primi giorni di novembre.

ambulanza

 

Immaginiamo che tra chiusura della gara, apertura delle buste con le offerte inviate e proclamazione dei vincitori passeranno alcune settimane. Dopo di che, arrivato Natale, ne serviranno altre per avviare la produzione. Non credo di essere pessimista, ma immagino che prima della fine dell' anno non vedremo alcuna autoambulanza in più di quelle di cui già disponiamo. Naturalmente, quando parlo di fine anno intendo l' anno nuovo, perché è evidente che un' automedica non si attrezza così su due piedi. Servono sistemi di assistenza, ossigeno e altro e dunque, prima di metterla su strada, ci vuole tempo e dopo l' assegnazione dell' incarico bisogna passare alla fase operativa, cioè alla produzione, perché, a differenza delle automobili, le ambulanze non si comprano dal concessionario.

belpietro

 

Dunque, in piena emergenza, con gli ospedali pieni e i mezzi di pronto soccorso pienamente impegnati, la presidenza del Consiglio e il baldo Domenico Arcuri, ovvero l' uomo a cui Giuseppe Conte ha affidato pieni poteri per fronteggiare la pandemia, si sono ricordati di ordinare le ambulanze solo ieri e in gran fretta hanno invitato le aziende produttrici a farsi avanti.

 

Che otto mesi dopo a Palazzo Chigi si siano resi conto della carenza di automediche non deve stupire. Impegnati com' erano a fare conferenze stampa e rilasciare interviste, è comprensibile che i nostri eroi contro l' emergenza siano un po' in ritardo sulla tabella di marcia. Pensate solo che per riuscire a raggiungere il numero di posti letto in rianimazione il governo - per bocca del solito Arcuri - ha chiarito che per arrivare a pieno regime, e dunque coprire il fabbisogno di disponibilità nelle terapie intensive, ci vorranno 27 mesi, vale a dire che saremo pronti ad affrontare l' emergenza all' incirca alla metà del 2023.

 

Il che sarebbe già un brillante risultato, perché, se si dà un' occhiata al cronoprogramma per cablare le scuole e consentire la didattica a distanza, si capisce che con l' istruzione siamo messi anche peggio. Già, perché il bando di gara del solito Arcuri scadrà anche dopo quello per le ambulanze. Le offerte dovranno infatti pervenire entro il 23 novembre e i lavori dovranno essere completati entro la fine del 2023, con una scadenza per il Natale dell' anno prossimo di almeno un 25 per cento del totale.

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

 

Dunque, per la rianimazione c' è tempo, per le lezioni anche e volete che nel ramo trasporti si proceda spediti? Ovvio che no. Sempre Arcuri, il mago dell' emergenza, l' uomo che riesce a tenere in surplace il Covid, l' altro giorno ha spiegato che a lui nessuno ha parlato di autobus e mezzi pubblici.

 

Forse, essendo convinto che studenti e lavoratori viaggino con la forza del pensiero o, anche lui come il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che le persone si spostino da un capo all' altro delle città in monopattino, il super commissario pare non aver prestato neppure un minuto del suo tempo alla questione del trasferimento casa-scuola-lavoro. Con il risultato che al momento non paiono neppure essere state avviate le procedure per i bandi di gara e dunque, per i nuovi autobus, si dovrà scavallare anche il 2023, che a noi già sembrava una scadenza lontanissima.

 

Ma c' è di più. Oltre a essersi dimenticato di ordinare ambulanze, cablare le scuole e comprare mezzi per il trasporto locale, il governo ha proceduto a rilento pure sul tracciamento dei contagiati, scordandosi che l' app Immuni doveva servire per informare gli italiani entrati in contatto con un malato. Dopo settimane di polemiche sulla scelta di un sistema dall' azionariato ritenuto non completamente affidabile (tra gli investitori c' è anche un gruppo cinese con base ad Hong Kong), l' applicazione che avrebbe dovuto tracciare le relazioni delle persone con il Covid, in realtà è finita in cavalleria, insieme ai tanti altri progetti rimasti sulla carta.

 

BEPPE SALA E GIUSEPPE CONTE CON LA PALA

L' elenco dei ritardi e delle manchevolezze naturalmente potrebbe continuare, arricchendosi di promesse e annunci non rispettati, come per i bonus. Tuttavia, penso che basti questo a far comprendere che qui l' unico a dover essere messo in isolamento prima che faccia altri guai è il governo. Non ci piacciono le rivolte in piazza e non abbiamo certo intenzione di soffiare sul fuoco. Semmai oggi ad appiccare l' incendio è chi siede a Palazzo Chigi, il quale rinviando di giorno in giorno i problemi è riuscito nella non facile opera di aggravarli. E ora pretende pure di presentarci il conto dei suoi danni.

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…