rutte conte

CONTE DA RECOVERY – GLI 81,4 MILIARDI DESTINATI A ROMA, A PARTIRE DALLA PRIMAVERA 2021 PER POI ESSERE SPESI IN FRETTA, ENTRO IL 2023, AVRANNO UNA PESSIMA “CONDIZIONALITÀ: IL POTERE DI VETO DELL’OLANDESINA RUTTE, IN CASO DI NON RISPETTO DELLA TABELLA DI MARCIA DELLE RIFORME. CERTO, RESTA AL CONSIGLIO IL POTERE DI APPROVARE (A MAGGIORANZA QUALIFICATA) I PIANI NAZIONALI MA I TEMPI SI ALLUNGHERANNO. IL TEMA DOVRÀ ESSERE "DISCUSSO IN MANIERA DECISIVA" NEL GIRO DI TRE MESI: NEL FRATTEMPO LA COMMISSIONE DOVRÀ CONGELARE IL PAGAMENTO DELLE RATE...

Marco Bresolin per “la Stampa”

CONTE E RUTTE

 

Un taglio netto ai fondi per la Sanità, per la ricerca e pure a quelli per la transizione energetica. La rinuncia a fissare per la riluttante Polonia chiare condizioni legate agli obiettivi climatici. Un meccanismo per vincolare i fondi Ue al rispetto del diritto nettamente indebolito su richiesta di Viktor Orban.

 

Per fare la Storia servono i compromessi. E in questo l'Europa dei governi è bravissima. Ecco dunque il prezzo da pagare per lo storico accordo sulle cifre del Recovery Fund che è stato raggiunto ieri sera dai 27 leader, rimasti al tavolo ben oltre la mezzanotte ma solo per discutere gli ultimi dettagli del piano.

 

rutte

L'Unione europea compie un passo senza precedenti, che le consentirà di finanziare con 750 miliardi di debito comune la ripresa economica dopo la più grave dal secondo dopoguerra. Al quarto giorno consecutivo di negoziati, Charles Michel (sempre ispirato da Merkel e Macron) è riuscito a trovare la chiave per mettere tutti d'accordo e al tempo stesso salvaguardare il volume totale del piano proposto dalla Commissione.

 

Ma ha dovuto cambiare la ripartizione dei 750 miliardi del "Next Generation EU": le sovvenzioni scendono a 390 miliardi (erano 500) e i prestiti salgono a quota 360. Un risultato frutto del pressing dei Paesi frugali che hanno insistito per portare la cifra dei "grants" sotto la soglia dei 400 miliardi, considerata un limite invalicabile per Emmanuel Macron.

conte rutte

 

Alla fine il presidente francese ha dovuto cedere quei 10 miliardi che consentono ad Austria, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca di cantare vittoria. Anche perché i quattro si portano a casa ulteriori sconti nella loro quota di versamenti al bilancio Ue. Ancora presto per fare un calcolo esatto delle quote che spetteranno a ogni Paese, ma il governo italiano è convinto di aver salvaguardato gli 81,4 miliardi di sovvenzioni previsti nella proposta della Commissione.

 

il financial times contro rutte

Questo perché la fetta di "grants" della "Recovery and Resilience Facility", lo strumento per finanziare le riforme negli Stati membri, rimane pressoché uguale (sale da 310 a 312,5 miliardi). E anche perché l'altro programma che vede l'Italia tra i principali beneficiari - RescEu, destinato alle regioni più colpite - scende di poco (da 50 a 47,5 miliardi).

 

Per Roma crescerebbe nettamente la quota di prestiti a disposizione: da 91 a 127 miliardi secondo le stime. Gli 81,4 miliardi inizieranno ad arrivare verosimilmente a partire dalla primavera 2021 e andranno spesi in fretta: entro il 2023.

 

GIUSEPPE CONTE MARK RUTTE

Dovranno servire per finanziare le riforme proposte dal governo sulla base delle raccomandazioni della Commissione. Sull'iter di approvazione dei piani nazionali, alla fine l'ha spuntata Mark Rutte, che ha incassato il cosiddetto "freno di emergenza" per poter congelare l'erogazione dei fondi verso un Paese in caso di non rispetto della tabella di marcia delle riforme. Resta al Consiglio il potere di approvare (a maggioranza qualificata) i piani nazionali.

 

Successivamente qualsiasi governo potrà sollevare la questione e chiedere al presidente del Consiglio europeo di affrontarla. Il tema dovrà essere "discusso in maniera decisiva" nel giro di tre mesi: nel frattempo la Commissione dovrà congelare il pagamento delle rate.

MARK RUTTE ANGELA MERKEL 2

 

Soddisfatto Rutte: "A me va benissimo". Intorno a mezzanotte, Giuseppe Conte ha tentato un ultimo rassegnato assalto per annacquare quel passaggio, ben consapevole delle difficoltà.

 

URSULA VON DER LEYEN E MARK RUTTE

È andato più liscio del previsto il confronto con i Paesi dell'Est. Viktor Orban ha chiesto e ottenuto di ammorbidire ulteriormente i vincoli sullo Stato di diritto. Soddisfatto anche il polacco Mateusz Morawiecki: Varsavia ha incassato un passaggio-chiave sulle condizionalità ambientale: per ottenere i fondi del Recovery non sarà necessario sottoscrivere l'obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 a livello nazionale, ma basterà l'impegno a raggiungere quel target a livello Ue. Soluzioni creative che consentono a tutti di tornare a casa cantando vittoria.

MERKEL RUTTEHOEKSTRA E RUTTE mark rutte giuseppe conterutte

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