teatro della scala beppe sala dominique meyer gennaro sangiuliano fortunato ortombina salvo nastasi carlo fuortes

CRONACHE DAL SOTTO-SCALA – BRUCIATA LA CANDIDATURA DI FORTUNATO ORTOMBINA COME NUOVO SOVRINTENDENTE (COMPLICE IL DAGO-SCOOP SULLE PRESSIONI DELLA CASELLATI), CHI PRENDERÀ IL POSTO DI DOMINIQUE MEYER? SANGIULIANO HA DETTO NO A UNA PROROGA DEL FRANCESE E VUOLE UN NOME “MADE IN ITALY” – BARBACETTO: “IN PISTA C’È, ARIECCOLO, FUORTES E C’È SALVATORE NASTASI. MA C’È CHI PUNTA SULLA QUOTA ROSA, ANNA MARIA MEO, E CHI SCOMMETTE SUL RITORNO DI UMBERTO FANNI…”

Articoli correlati

FINCHE C'E OPERA (E IL GOVERNO MELONI) C'E SPERANZA PER LADY CASELLATI DI VEDERE IL RAMPOLLO ALVISE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

beppe sala dominique meyer

Estratto dell’articolo di Gianni Barbacetto per “il Fatto quotidiano”

 

Sarà l'incontro, a ore, tra il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano a diradare lo smog dal futuro della Scala. Chi sarà il nuovo sovrintendente del teatro milanese? L'attuale, Dominique Meyer, sperava molto nella riconferma, o almeno nella proroga […] per due anni: poi sarebbe stato il successore di Sala a decidere la nuova guida.

 

Sangiuliano si è opposto alla sincronizzazione dei mandati sindaco-sovrintendente e Sala non se la sente di rompere con il ministro, che non solo è il maggior finanziatore della Scala (oltre 36 milioni l'anno), ma decide finanziamenti importanti anche per il Piccolo Teatro . E vuole a Milano un sovrintendente made in Italy, dopo tanti stranieri (Lissner, Pereira, Meyer).

 

gennaro sangiuliano

Sala aveva già detto un no secco a Sangiuliano: sul nome di Carlo Fuortes […]. Un altro no ha impallinato Fortunato Ortombina, che viene del Teatro la Fenice di Venezia e che piaceva tanto a Maria Elisabetta Alberti Casellati, che vorrebbe tanto vedere suo figlio, Alvise, dirigere l'orchestra alla Scala, come ha già fatto alla Fenice ( al pari di un'altra beniamina della destra di governo, Beatrice Venezi).

 

Fortunato Ortombina

Sponsor di Ortombina anche la zarina della musica milanese, Gabriella Terragni, moglie del maestro Riccardo Chailly, che senza Meyer sente scricchiolare il suo podio da direttore d'orchestra. Il ragionamento di Sala: ho detto no a un candidato di peso (Fuortes) sostenuto da Meloni che è presidente del Consiglio, posso mai dire sì a un candidato meno autorevole (Ortombina) per compiacere la ministra Casellati e la signora Chailly?

 

giovanni bazoli

[…] A questo punto, il Cda della Scala ha dato mandato (informale e interlocutorio), per allineare nomi da sottoporre a Sala e Sangiuliano, a un tris d'assi: Giovanni Bazoli (il banchiere che rappresenta Cariplo, dunque Intesa), Francesco Micheli (il finanziere musicofilo che rappresenta il ministero), Alberto Meomartini (Camera di commercio).

 

Nessun risultato. Torna la candidatura Meyer? No, assicura Sangiuliano: non siamo noi a cacciarlo, è lui che ha finito il mandato. Dopo aver concentrato troppo potere: contemporaneamente sovrintendente, direttore artistico, direttore generale. Sarà l'incontro a quattr'occhi Sala-Sangiuliano a dissolvere lo smog (lirico) in piazza della Scala.

 

gianni barbacetto foto di bacco (7)

Ci sono italiani veri che restano in pista. C'è – arieccolo – Fuortes, che credeva di essersi sistemato al San Carlo di Napoli, ma è stato stoppato da Stéphane Lissner, che Sangiuliano ha cercato di cacciare dal Vesuvio sostenendo che per i sovrintendenti stranieri scatta la pensione obbligatoria a 70 anni, smentito però dal tribunale che ha riconfermato il francese.

 

salvo nastasi foto di bacco

C'è Salvatore Nastasi: potente capo di gabinetto di cinque ministri della Cultura (da Sandro Bondi a Dario Franceschini), approdato nel porto sicuro della presidenza Siae. C'è chi giura di aver sentito dire di aver già fatto l'accordo con il sesto ministro, Sangiuliano, per arrivare alla Scala. Nelle prossime ore sapremo. Intanto c'è chi punta sulla quota rosa, Anna Maria Meo, ex direttrice del Regio di Parma, e chi scommette sul ritorno del cervello in fuga: Umberto Fanni, direttore generale della Royal Opera House di Muskat, in Oman. Ma riportarlo in Italia è come convincere a tornare dall'Arabia Saudita Roberto Mancini.

giovanni bazoliAnna Maria Meostephane lissner giovanni bazoli

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…