goffredo bettini elly schlein beppe sala maurizio landini giuseppe conte paolo gentiloni

DAGOREPORT – ELLY SCHLEIN, UNA DONNA SOLA AL COMANDO DI UN MANICOMIO: NON ASCOLTA PIÙ NESSUNO E HA ESAUTORATO LA SEGRETERIA E DISINNESCATO LE CORRENTI - A SPACCARE IL PD, ALLA SVALVOLATA ELLY SI E' AGGIUNTO IL VANESIO MAURIZIO LANDINI CON IL REFERENDUM SUL JOB ACT: IL SINDACALISTA (A TEMPO PERSO), IN BARBA A CONTE, SOGNA DI DIVENTARE LUI IL FEDERATORE DELLA GRANDE SINISTRA: PD E M5S PIU' AVS (VIA IL CENTRO CATTO-DEM) – GOFFREDO BETTINI AL LAVORO: INVECE DI TROVARE UN BUON DOTTORE, CERCA UN FEDERATORE ALLA PRODI PER UN NUOVO "ULIVO" E DI UN 40ENNE CHE POSSIEDA LA LEADERSHIP PER SGONFIARE LE SMORFIE DELLA MELONA (RICCI, DECARO, NARDELLA, SALA) - GENTILONI-ONI-ONI? ASPIRA AL QUIRINALE! - INSOMMA, PER LA GIOIA DEL ''TRIO DUCIONI”, LA CROCE VERDE NON ARRIVERA' E IL MANICOMIO PD NON CAMBIERA' COPIONE: SCHLEIN RESTERA' AL SUO POSTO A FARE LE SUE INTELLIGENTI CAZZATE DE SINISTRA...

DAGOREPORT

elly schlein festeggia il compleanno giocando a biliardo

Il Pd di oggi è un manicomio di nani che si credono Napoleone. Il principale partito del centrosinistra è in confusione totale, diviso tra varie anime e potentati che dopo decenni di potere sono  sostanzialmente incapaci di assolvere all’unica vera missione che gli spetta: fare opposizione al governo di destra-destra con un piccolo centro, che ha una insostenibile idea della democrazia.

 

La radical-tilt Elly Schlein, issata alla segreteria dalla triade Boccia-Orlando-Franceschini, convinti, gli allocchi, di poterla manovrare come un burattino, salvo poi esserne divorati, nel manicomio dem si crede la reincarnazione in gonnella e armocromista di Lenin.

ORLANDO E FRANCESCHINI

 

Se la Ducetta è fiancheggiata dalla Scurti e Fazzolari, per poi prendere ordini dalla sorella Arianna, la nostra multi-gender con tre passaporti non ascolta nessuno, non condivide le sue scelte, non cerca il dialogo con le correnti e commette errori grossolani.

 

nicola zingaretti elly schlein al monk 1

Con lei al comando, è sostanzialmente sparita la segreteria, quel piccolo politburo nel quale le correnti discutevano, scontrandosi fino a trovare, con l’intervento del leader, una sintesi tra le varie posizioni. Così avveniva nella Democrazia cristiana, al cui interno c’erano dieci partiti, idem nel Pci, e anche nel Pd prima maniera.

 

Poi, l’affermazione del modello berlusconiano dell’uomo solo al comando ha attecchito anche a sinistra, spingendo i leaderini a cotonarsi le sinapsi e sentirsi infallibili condottieri in modalità "Marchese del Grillo" ("Io so' io e voi non siete un cazzo").

 

APERITIVO DI APERTURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DEL PD - ELLY SCHLEIN E NICOLA ZINGARETTI AL MONK - ROMA

L'ultima dimostrazione del suo svalvolato centralismo ombelicare è andata in scena con la  composizione delle liste per le elezioni europee.

 

Ha infilato in lista (al quarto posto al Centro) il bergogliano Marco Tarquinio, molto spinto dalla Santa Sede e da Sant’Egidio, ma lasciandolo sostanzialmente in ombra senza coinvolgerlo negli eventi a cui lei partecipa.

 

Fregandosene altamente del Santo Padre, oggi al Monk di Roma, a fianco della Schlein per l’apertura della campagna elettorale, aveva al fianco quel buono a niente ma capace di tutto di Nicola Zingaretti, strappato alla sua occupazione preferita: il cinema America del caro amico Valerio Carrocci.

rutelli bettini

 

La guida (si fa per dire) di Elly ha così frantumato i dem che oggi si ritrova ai suoi piedi il solito Boccia: Guerini e Base Riformista sono in quella fibrillazione vicina alla scissione. Quell'ormonale di Andrea Orlando, già mentore di Schlein, è deluso per non essere più ascoltato né tenuto in considerazione dalla segretaria, che, per toglierselo dagli zebedei, sogna di spedirlo in Liguria come candidato alla Regione post-Toti.

 

Lasciamo perdere cosa frulla nella testa di Dario Franceschini nei confronti di colei che, una volta occupata la prima stanza del Nazareno, ha subito cancellato il suo numero dalla rubrica telefonica.

 

marco tarquinio foto di bacco

In questo scenario di ego-espansi, ad aggiungere caos e destabilizzazione, è sbucato il progetto politico di quel vanesio di Maurizio Landini: il segretario della Cgil ha da tempo deposto i panni del sindacalista per indossare quelli del leader politico, come Cofferati, Epifani e la Camusso prima di lui - tutti finiti nella soffitta delle ambizioni sbagliate.

 

Con il referendum per l’abolizione del renziano Jobs Act, è riuscito a spaccare come una mela quello che resta del Partito Democratico, anche grazie all’insipienza politica di Elly, che lo ha sottoscritto senza pensare di ascoltare le varie correnti interne, e soprattutto lo ha fatto mettendosi in scia a Giuseppe Conte, dando l’idea di essere etero-diretta.

 

landini schlein

Essì: 'sto Landini è convinto di poter diventare il novello Prodi ma senza quei vecchi democristiani del centro, bensì federatore della sinistra Pd, facendo leva sulle simpatie dell’area Bonelli-Fratoianni, ma anche dei vecchi arnesi ex Ds rimasti nel Pd

 

Il sindacalista (a tempo perso) sta pianificando un "vasto programma": oltre il Pd e Fratoianni catalizzare la sinistra grillina dei 5 Stelle, che hanno subito malvolentieri la “democrazia” di Giuseppe Conte, che ha riempito le liste per le europee solo di fedelissimi della pochette.

 

L’opa sindacal-rivoluzionaria immaginata da Landini, che si sogna novello Prodi, segue a ruota quella centrista-liberale vagheggiata da Beppe Sala. È uscito dai radar, invece, Paolo Gentiloni.

 

paolo gentiloni 4

Considerato da molti il possibile asso nella manica del Pd per riunire le forze di opposizione, “er Moviola” ha detto no: si percepisce ormai come riserva della Repubblica, puntando a ruoli istituzionali di maggior prestigio (leggi: Quirinale, Presidenza del Senato o della Camera).

 

Come dargli torto, tra tutti 'sti fuori di testa. D’altronde, se pensiamo al magro destino toccato a Enrico Letta, richiamato dalla Francia a gran voce come salvatore del Pd e poi giubilato senza troppe remore, è facile capire la ritrosia del Commissario europeo.

ELLY SCHLEIN E DARIO NARDELLA

All’enigma federatore si aggiunge quello sul prossimo segretario del Partito democratico. Un risultato scialbo dei dem alle elezioni europee aprirebbe la resa dei conti interna fino all’inevitabile uscita di scena di Elly Schlein.

 

Per sostituirla, quel volpone di Franceschini ha pensato al frizzantino ma poco carismatico ed evanescente Dario Nardella. Ha perso quota l’ipotesi Decaro: il sindaco di Bari è uscito azzoppato dall’inchiesta sui rapporti tra politica e malavita nella sua città. Galleggiano le ipotesi che portano al sindaco di Pesaro, l'abile Matteo Ricci, e Alessandro Alfieri, vicecapogruppo del Partito al Senato.

 

 

giuseppe conte goffredo bettini foto di bacco

Per avere qualche informazione in più su cosa succederà al Nazareno, bisognerà aspettare lunedì prossimo: il 13 maggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma Goffredo Bettini presenterà il suo libro, “Attraversamenti”, insieme a Giuseppe Conte, Roberto Gualtieri e Francesco Rutelli.

 

La sorpresa è il ritorno sulla scena politica di Rutelli: secondo le strategia di Bettini l'ex sindaco di Roma avrebbe il compito di attrarre gli elettori centristi che sono finiti a Calenda e Renzi.  

 

claudia conte matteo ricci foto di bacco

Bettini vuole dare un apporto costruttivo a un partito sempre più confuso e depresso. Anche perché, finita la battaglia per le elezioni europee, in cui si voterà con il sistema proporzionale (ciascuno corre per sé stesso), le forze che si oppongono al governo Meloni dovranno sedersi al tavolo e dialogare.

 

A maggior ragione se, come sembra, i partiti riconducibili al centrosinistra allargato (Pd+M5s+Avs+Renzi e Calenda) otterranno più voti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

PS

Nella sua vita ormai lunga 16 anni, il Pd non. ha mai sfiduciato il suo segretario.

 

PRESENTAZIONE DEL LIBRO ATTRAVERSAMENTI DI GOFFREDO BETTINI

DAGOREPORT – SE OGGI LA MELONA SI PUO' PERMETTERE DI SOSTITUIRE IL CERVELLO COL MANGANELLO, CONFONDENDO L'AUTOREVOLEZZA CON L'AUTORITARISMO, GRAN PARTE DEL MERITO È DELL’OPPOSIZIONE IMPOTENTE E SPOMPA FINO ALLA NULLITA' DELLA SIGNORINA ELLY SCHLEIN - A CHE CAZZO SERVE UNA LEADER-PAPPAGALLA DI IDEOLOGIA WOKE, ARMATA SOLO DI BIO-BORRACCIA, CHE NON APPROFITTA DI FAR DEFLAGRARE GLI SCAZZI TRA MELONI E SALVINI VOTANDO L'EMENDAMENTO LEGA SUL TERZO MANDATO (SISTEMANDO DE LUCA E BONACCINI)? - A CHE RICAZZO SERVE IL CAPO DELL'OPPOSIZIONE CHE NON ALZA VOCE E MANI SULLO SCANDALOSO NO DELLA DUCETTA ALLA COMMISSIONE DI INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI-STRIANO? - PER CASO AVETE SENTITO LA VOCE DI ELLY SCHLEIN SULL'ULTIMO REGALO DELL'EVITA DELLA GARBATELLA AGLI EVASORI SULLE CARTELLE ESATTORIALI? NON HA NULLA DA DIRE SUI RITARDI DEL PNRR, SULLE SVENTURE DI ITA E ILVA, SULLE PROSSIME NOMINE DI FERROVIE-CDP-RAI, SULLA SCIAGURA DELLO SCORPORO TIM-RETE CUCINATO CON KKR DAL DUPLEX FAZZOLARI-CAPUTI? -  FINORA, PIU' DEL GOVERNO-OMBRA, C'E' SOLO L'OMBRA DI UN PARTITO ALL'OPPOSIZIONE...

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-ndash-se-oggi-melona-si-puo-39-permettere-sostituire-388095.htm

nicola zingaretti elly schlein al monk 4

 

ELLY SCHLEIN AL CONGRESSO DEI SOCIALISTI EUROPEI A BERLINO

conte landini schlein

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO