GRILLINI ALLO SBADIGLIO - SUL DIALOGO CON RENZI I GRUPPI M5S S’ACCAPIGLIANO E GRILLO COMMISSARIA TUTTO: DECIDE IL BLOG

1 - GOVERNO. M5S SPACCATO SU RENZI, GRILLO-CASALEGGIO EVITANO RISSA
INTEGRALISTI IN ALLARME CHIAMANO LEADER BLOG: "CHE FACCIAMO?"

(DIRE) - "Andiamo da Renzi, chiediamo lo streaming e lo smascheriamo come abbiamo fatto con Bersani e Letta". Questa e' solo una delle tante voci del Movimento 5 stelle che in assemblea prendono la parola per marcare la distanza dalla linea dei 'duri e puri' capitanata da Alessandro Di Battista. Riuniti alla Camera da quasi tre ore, deputati e senatori grillini si stanno confrontando "se andare o non andare" alle consultazioni del presidente del Consiglio incaricato.

Il 'delfino' di Grillo, il capo dei Pasdaran, Alessandro Di Battista, spiega chiaramente la sua opinione: "Renzi e' la marionetta di De Benedetti, queste consultazioni sono una farsa e le farse si smascherano non partecipando". Il tono del dibattito non e' particolarmente agitato ma, forse per la prima volta, non ci sono da una parte i gli ortodossi e dall'altra uno sparuto numero di dissidenti, magari il solito gruppetto di senatori il cui front-man e' Luis Orellana.

No, stavolta i parlamentari sono divisi quasi a meta'. La prospettiva e' quella di una riunione fiume con voto finale capace di lacerare i gruppi e allora, racconta una fonte alla Dire, il capogruppo Federico D'Inca' prende in mano la situazione, si consulta con qualche altro fedelissimo e insieme decidono di chiamare Grillo.

Il seguito e' noto. Grillo e Casaleggio lanciano la consultazione online per gli iscritti, dalle 15.30 alle 22, per decidere "se andare" a colloquio con il presidente Renzi. Ma lo fanno con un post che qualcuno, lasciando l'assemblea per andare a mangiare un panino alla buvette, giudica "capzioso" perche' "vuole influenzare il voto".

Nel post, infatti, i leader del Movimento scrivono: "Noi crediamo che non sia opportuno andare per non partecipare a una farsa". Walter Rizzetto interviene su Twitter: "D'accordissimo sul voto online sulle consultazioni, non d'accordo sull'indirizzare il voto delle stesse". Silvia Benedetti e' piu' conciliante: "Decidiamo insieme. Faremo quello che decidono i cittadini". Andrea Colletti e' un altro per il si': "Andiamo a smascherarlo". Compatti invece gli integralisti: da Castelli a Di Battista, da Ruocco a Nuti fino a Toninelli. Su Twitter e Facebook la parola chiave e' "farsa", la stessa usata da Grillo e Casaleggio.

2 - ## GRILLO LANCIA SONDAGGIO SU CONSULTAZIONI, SPIAZZA PARLAMENTARI
(TMNews) - Doveva decidere l'assemblea congiunta dei gruppi M5S di Camera e Senato, la sede più solenne della rappresentanza politica del movimento, quella che propone alla Rete le eventuali espulsioni: invece l'interrogativo se partecipare o meno alle consultazioni di Matteo Renzi per la formazione del nuovo Governo sarà sciolto dagli attivisti con un sondaggio on line. E in assemblea scoppia la polemica.

Qualche parlamentare dell'area dei dissidenti lascia l'assemblea furibondo: "Non commento, non commento più niente", dice un deputato. Anche il senatore Lorenzo Battista, altro "dissidente storico", fa notare, ma stavolta pubblicamente, su Twitter, l'avvio di un "sondaggio online, a nostra insaputa, per decidere se partecipare alle consultazioni con Renzi".

Ma poi spegne il fuoco della polemica: "Sono d'accordo per far votare gli iscritti", aggiunge. Ma per dare un'idea del clima interno di M5S, può essere utile il tweet successivo dello stesso senatore triestino: "Salutare è un piacere, rispondere è un dovere. Piccole lezioni di buona educazione".

Non è dichiarato il destinatario del messaggio, ma essendo il social network lo strumento principe della comunicazione politica dei parlamentari stellati, è lecito quanto meno ipotizzare che si tratti di un collega di gruppo. A prendere la decisione di consultare la rete proprio mentre i parlamentari credevano di averne la potestà sono stati i "vertici" del movimento: "L'assemblea dei portavoce del MoVimento 5 Stelle in Parlamento - hanno annunciato via web sul blog di Grillo con un post a doppia firma il leader M5S e il cofondatore del movimento Gianroberto Casaleggio - sta discutendo se andare da Renzie per le consultazioni. Ci sono posizioni differenti. Noi crediamo che non sia opportuno andare per non partecipare a una farsa. Comunque ci sembra corretto che su questa decisione si pronuncino gli iscritti attraverso la rete".

Un intervento a gamba tesa, che ancora una volta riaprirà il fronte delle polemiche interne sulla gerarchia - la cui esistenza è stata sempre negata ufficialmente - e sul rispetto dei ruoli fra eletti e fondatori. "Ma il garante del movimento ha assegnato la decisione agli attivisti - fa notare una fonte interna che ha chiesto di non essere citata - contano più loro dei 'portavoce' in Parlamento, o no?".

3 - GOVERNO: BONACCORSI(PD),GRILLO NON SI FIDA SUOI PARLAMENTARI
(ANSA) - "Grillo e Casaleggio ormai non si fidano piu' dei loro parlamentari, hanno paura che possano esprimersi liberamente, per questo anche sulle consultazioni hanno optato per l'ennesimo commissariamento". E' quanto dichiara la deputata del Partito democratico, Lorenza Bonaccorsi.

"Prima decidono di riunire i gruppi parlamentari - spiega Bonaccorsi - per decidere se accettare o meno l'invito al confronto di Matteo Renzi. Poi, proprio mentre la riunione e' in corso ed emergono diverse voci in dissenso contro la strategia del bunker, dal blog arriva il diktat: Grillo e Casaleggio sono contrati a incontrare il presidente incaricato, percio' la parola va alla rete".

"E' solo l'ultimo segnale - aggiunge la deputata Pd - dello scollamento nelle file grilline: le continue visite romane di Casaleggio, le urla di Grillo, il viaggio a Sanremo, la strategia dell'insulto alle cariche istituzionali sono l'estremo tentativo di impedire qualsiasi dialogo, mentre il Pd dimostra di essere pronto a fare le cose. Una strategia perdente, in ritirata".

4 - M5S: MARCUCCI(PD),GRILLO NON A SANREMO MA A"CHI L'HA VISTO?"
(ANSA) - "Beppe Grillo vada a 'Chi l'ha visto', e lasci stare Sanremo. Il Grande Fratello decidera' di non partecipare alle consultazioni con il presidente incaricato Renzi. In questo modo vengono umiliati i parlamentari 5 stelle, limitando la loro autonomia". Lo ha affermato il senatore Andrea Marcucci (Pd) nel corso di SKY Tg24 Pomeriggio. "E' incredibile che Grillo abbia deciso con il blog di darsela a gambe ancora una volta - ha sottolineato l'esponente dem - vanificando di fatto il contributo che puo' venire dal suo gruppo. Mi auguro un moto di liberta' dei parlamentari 5 Stelle".

 

beppe-grillo-a-genovaGRILLO A ROMAbeppe grillo, il fondatore del m5sCasaleggio VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE PROTESTE IN AULA M S PROTESTE IN AULA M S alessandro di battistaANDREA MARCUCCI

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?