marta donzelli daniele lucchetti paolo di paolo nanni moretti alberto crespi csc centro sperimentale

TE LO DICO IO COS’È IL CSC – "MARTA DONZELLI PERCEPIVA 100 MILA EURO. IL REGISTA DANIELE LUCHETTI, CHE SULLA ‘STAMPA’ HA RILASCIATO UN’INTERVISTA CONTRO L’EMENDAMENTO DELLA LEGA, È DOCENTE, HA IL CORSO. 36 MILA EURO - SU ‘REPUBBLICA’, L’ARTICOLO SULLA PROTESTA DEL CSC, È STATO SCRITTO DA PAOLO DI PAOLO CHE È CURATORE DELL’ULTIMO NUMERO DI ‘BIANCO E NERO’, QUADRIMESTRALE DEL CSC. LA COPERTINA ERA DEDICATA A NANNI MORETTI, IL PRIMO REGISTA A PROTESTARE CONTRO IL DECRETO DELLA LEGA, MENTRE IL DIRETTORE DI ‘BIANCO E NERO’ È ALBERTO CRESPI, EX CRITICO DELL’UNITÀ, OGGI DI ‘REPUBBLICA’”…

Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “il Foglio”

 

Marta Donzelli

Sembra un film di Paolo Virzì, ma girato da Checco Zalone: I rivoluzionari a Salina. Trama: “La formidabile resistenza di una generazione allo scoglio”. Motore. Sono giovani, e belli, di sinistra, sono in lotta contro il governo Meloni, che si sta “impossessando” del Centro sperimentale di cinematografia (il presidente e due membri della Fondazione si sono dimessi, per protesta) ma, al momento, i rivoluzionari sono in vacanza, fino a settembre, mese in cui la lotta riprenderà.

 

dario franceschini salvo nastasi

[…] Il cineasta italiano tipo si trova infatti nella piccola isola eoliana dove si sta “rigenerando”. Se lo chiamate al telefono vi rilascia 80 righe indignate contro “il sacco”, l’aggressione della destra: “Questi ministri sono peggio di Mussolini”. E’ l’opinione del regista Marco Tullio Giordana. Questa è invece la sentenza di Nanni Moretti, Ecce Bombo: “Dal governo, violenza e rozzezza”. Hanno voluto esprimere solidarietà anche Sorrentino, Guadagnino, Bellocchio, Garrone, Golino, Mastandrea, Trinca, Salvatores, Elio Germano e naturalmente c’è sempre Virzì che sta ovunque come Pino Insegno in Rai.

 

la protesta degli studenti del centro sperimentale di roma contro la Lega

[…] Sono 280 gli studenti del Csc, che ha ben cinque sedi in Italia, 280 ventenni che qui, in questo stato-palazzina, che fu un tempo libero, e democratico, del Pd, imparano il mestiere di sceneggiatore, montatore, fotografo, addetto luci, e il più ambito: quello del maestro. Tra di loro ci può essere il nuovo Bernardo Bertolucci, non si esclude il prossimo Luchino Visconti.

 

[…] Quando il vile piano, ripetiamo, un emendamento della Lega, impilato nel decreto Giubileo (e approvato) è stato scoperto, quando il vile piano, che prevede il cambio di natura, una nuova governance della Fondazione Csc, è stato smascherato dai giornali progressisti, ebbene, orde di leoni, pardi e palme d’oro sono venute a parlare, a rraggionare. Elly Schlein in una conferenza stampa ha anticipato: “Siamo di fronte a una battaglia per le prossime generazioni. Dobbiamo allargare la lotta anche ad altre istanze”. Ingrao è tornato.

martin scorsese farinelli marta donzelli

 

Ma illustriamo meglio la natura del disegno spregevole, il decreto Lega (deve essere ancora convertito in legge) che avrebbe come obiettivo quello di “gestire ben 37 milioni di fondi Pnrr oltre ai 14 milioni di euro ogni anno destinati dal governo al Csc”. Il Csc si compone della Scuola nazionale di Cinema e della Cineteca nazionale. E’ già un film di Francesco Rosi: Le mani sulla poltroncina.

 

L’emendamento lo ha pensato il leghista Igor Iezzi che siede in Commissione Affari Istituzionali. Iezzi contro Sorrentino: a questo siamo arrivati. Il Csc ha un cda nominato, quasi interamente, dal ministero della Cultura (4 membri su cinque, uno lo esprime il Mef). Il Cda in carica è stato indicato dall’ex ministro della Cultura, del Pd, Dario Franceschini. La presidente, fino a ventiquattro ore fa, era Marta Donzelli, produttrice cinematografica, e il suo mandato scadeva fra due anni, così come scadeva, fra due anni, quello dell’attrice Cristiana Capotondi e di Guendalina Ponti.

 

daniele luchetti foto di bacco

[…] Uno vorrebbe fare arte, ma non può esserci arte senza organizzazione. Il cda della Fondazione Csc, nominato dal governo, nomina a sua volta i membri del comitato scientifico del Csc: il comitato scientifico governa la scuola di cinema. La scuola rilascia titoli di studio a tutti gli effetti, come un’università. Si entra al Csc tramite selezione, un bando. Il titolo è “equipollente”. Ogni studente ci tiene a farlo sapere. E’ come il Dams, ma meglio.

 

Non si sa mai, magari un concorso pubblico… Ma non facciamo spirito. Il comitato scientifico decide i prestigiosi corsi da tenere in questo palazzo che, bisogna dirla tutta, è un palazzo di architettura fascista, con tanto di font modello Dux, sulla facciata, dove adesso svolazza uno striscione da centro sociale: “La cultura non si lottizza. Il Csc non si lega”.

 

centro sperimentale di cinematografia

[…] Hanno studiato al Csc maestri come Antonioni, Steno, Germi, Bellocchio, pure Gabriel García Márquez, che però ha lasciato per protesta. La protesta nella scuola dove si impara a fare cinema di protesta. Sarebbe come minimo Orso d’Oro a Berlino. Coproduzione con i sudamericani.

Che sceneggiatura.

 

L’ultimo grande maestro venuto fuori dal Csc è sempre lui: Virzì. L’altra è Francesca Archibugi. Ce lo confida il regista dissipato. Nel mondo cinematografaro romano esiste una figura che si contrappone al regista tipo di sinistra. Si tratta del regista dissipato.

francesca archibugi 2

 

Niente a che vedere con l’intellettuale di destra che vi spalma Tolkien sul divano. Il regista dissipato conosce a memoria tutte le opere di Carmelo Bene, Ciprì e Maresco, e, instancabile, da anni, combatte contro lo “strapotere del Csc che, devi sapere, è una Rai più speciale.

 

E’ la Normale di Pisa dei figli di, quelli che vogliono fare i registi per rimorchiare al Pigneto. Alle pischelle, la sera, dicono, ‘so regista’. Rimorchiano alla grande”.

IL NUMERO DI BIANCO E NERO CON NANNI MORETTI IN COPERTINA - LA RIVISTA DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA

Il dissipato ha sicuramente subìto violenze (forse costretto a rivedere, con la forza, tutti i film di Bellocchio) ma vi offre numeri e, almeno lui, conosce tutto il sito del Csc dove, ci fanno sapere, quelli del Csc, “basta navigare e trovate le informazioni che ci chiedete”.

 

Dunque, ancora il dissipato: “Te lo dico io cos’è il Csc. Marta Donzelli percepiva 100 mila euro. Il regista Daniele Lucchetti, che sulla Stampa ha rilasciato un’intervista contro l’emendamento della Lega, è docente, ha il corso. 36 mila euro. Su Repubblica, l’articolo d’autore , sulla protesta del Csc, è stato scritto da Paolo di Paolo che è curatore dell’ultimo numero di Bianco e nero, quadrimestrale del Centro Sperimentale.

 

Ogni pubblicazione ha valore scientifico. L’ultima copertina di Bianco e Nero era dedicata a Nanni Moretti, il primo regista a protestare contro il decreto della Lega, mentre il direttore di Bianco e Nero è Alberto Crespi, che è stato critico dell’Unità”.

 

Aveva capito già tutto titolare del chiosco Cine Bar: “La trama è sempre la stessa. Quelli de’ destra ce’ levano quelli di sinistra, quelli de’ sinistra, che dieci anni fa c’hanno levato quelli de’ destra, se lamentano che ce stanno a levar er cinema italiano. […]

 

PAOLO DI PAOLO

C’è però qualcosa che non torna. Facciamo notare a Francesca che l’attrice Carolina Crescentini, meglio nota come “la cagna maledetta”, nel film cult Boris , il 2 agosto, in una pagina della Stampa, ha raccontato della sua visita al Centro Sperimentale insieme al marito Francesco Motta, cantautore e pure lui docente al Csc. Il titolo era inequivocabile: “Contro il centro un intervento brutale, pronta a lottare insieme agli studenti”. E noi con lei. Ma se sono pronti a lottare perché, qui, a via Tuscolana, c’è solo il bibliotecario argentino Augusto che domani chiuderà?

 

Il mistero, come in Match Point , sta nei titoli di coda. Spiega Francesca: “Crescentini è venuta cinque giorni fa, ma l’intervista è uscita cinque giorni dopo”. Sarà il tempo cinematografico. Nei film è tutto veloce e si ripete. Anche la rivoluzione. Nel 2010, il governo Berlusconi aveva nominato presidente del Csc il sociologo Francesco Alberoni, e anche allora scattarono le proteste per alcuni fondi dimezzati.

carolina crescentini all'inaugurazione del bulgari hotel

 

A protestare c’era già allora Crescentini e come attrice non protagonista la premier Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, che dichiarava: “Questa è la scuola di cinema più antica insieme a quella di San Pietroburgo. Non farò mai mancare il mio sostegno”.  […]

marta donzelli foto di baccoalberto crespimarta donzelli marta donzelli marta donzelli CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIACENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIACENTRO SPERIMENTALE CINEMATOGRAFIA 1CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIAMarta Donzelli, Laura Bispuri e Alice Rohrwacher

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...