1- DOPO I CEFFONI INCASSATI IN PIEMONTE E IN MOLISE, IL NEMICO DEL PD SI CHIAMA GRILLO 2- IL MOVIMENTO CINQUESTELLE SFRECCIA OVUNQUE (A BOLOGNA È AL 9,5% E A MILANO HA UN CONSIGLIERE COMUNALE) E VISTA LA VOLONTÀ DI NON COALIZZARSI, I DEMOCRATS TEMONO DI VEDERSI SCIPPARE VOTI DECISIVI ALLE PROSSIME POLITICHE DI PRIMAVERA 3- A CHI GLI URLA “SEI DIVENTATO IL MIGLIOR ALLEATO DI BERLUSCONI”, GRILLO RIBATTE: “PRIMA DEL VOTO PER I MEDIA IL MOVIMENTO CINQUE STELLE NON ESISTEVA E ADESSO I VOTI SONO DIVENTATI DI PROPRIETÀ PRIVATA DEL PD E NON UNA LIBERA SCELTA DEI CITTADINI” 4- TRAVAGLIO: “QUELLO CHE QUESTI PARTITOCRATI RINCOGLIONITI, PRESUNTI “PROFESSIONISTI DELLA POLITICA”, NON RIESCONO PROPRIO A CAPIRE È UN DATO BANALISSIMO: GRILLO NON È LA CAUSA DELLE LORO DISGRAZIE, MA È L’EFFETTO. I SUOI VOTI SONO EX-VOTI CHE I PARTITI HANNO PERDUTO DA UN PEZZO E NON LI RICONQUISTERANNO PIÙ, ALMENO FINCHÉ SEGUITERANNO A ESIBIRE CERTE FACCE, PROGRAMMI E COMPORTAMENTI. A COMPORTARSI COME UNA CASTA DI INTOCCABILI”

1- EX-VOTI
Marco Travaglio per Il Fatto


Abbiamo sempre pensato e scritto che B. e i finti oppositori che gli hanno garantito così lunga vita non siano uguali, ma complementari. Da 17 anni, in questa eterna Bicamerale strisciante, si sostengono a vicenda. A B. fa comodo un centrosinistra per metà molliccio e compromissorio che gliele dà tutte vinte (i sedicenti "riformisti", in realtà inciucisti); e per metà parolaio e inconcludente, che gli serve a perpetuare la leggenda del comunismo in agguato (la sedicente "sinistra radicale" che di radicale non ha nulla, ieri con Bertinotti e oggi con Vendola).

E al centrosinistra fa gioco una destra impresentabile, guidata da un tale manigoldo che consente loro di vantarsi di non essere come lui, nel senso che sono un po' meno peggio, e di lucrare di rendita sulla paura del babau. Poi qualcuno si meraviglia se Cinquestelle sfiora il 6% in Molise, rischiando di eguagliare il Pd, sceso addirittura sotto il 10. E c'è pure qualche buontempone che dà la colpa (o il merito) a Grillo se lo sgovernatore plurinquisito Michele Iorio viene rieletto per la terza volta.

Lo dice il Pd, lo ripete il giorno dopo B. Ora, non si vede perché mai Cinquestelle avrebbe dovuto allearsi col Pd, che ha sempre considerato i grillini come dei pericolosi facinorosi. Né si comprende di quale "tradimento" sarebbero colpevoli, visto che si sono sempre detti alternativi a questa destra e a questa sinistra: non per puzza sotto il naso, ma per totale incompatibilità programmatica.

Se tengono tanto all'alleanza coi grillini, i partiti non hanno che da far proprie alcune delle loro proposte. A cominciare da un nuovo modello di sviluppo e di progresso, fondato sulla decrescita e non sul pil del consumo e del cemento. E da una nuova politica, leggera, giovane, trasparente, di servizio, senza soldi pubblici né strutture elefantiache.

Si è pure evocato, a proposito del caso Molise, il parallelo con il caso Piemonte, dove due anni fa la governatrice Bresso fu battuta dal leghista Cota perché i grillini non avevano votato Pd. Se è per questo, non avevano votato neppure per Cota. Senza la lista Cinquestelle, non avrebbero votato per nessuno.

Perché mai infatti un grillino piemontese dovrebbe votare Pd, o Lega, o Pdl, o Udc, visto che sono tutti d'accordo sul mostro insensato chiamato Tav? Quello che questi partitocrati rincoglioniti, presunti "professionisti della politica", non riescono proprio a capire è un dato banalissimo: Grillo non è la causa delle loro disgrazie, ma è l'effetto. I suoi voti sono ex-voti che i partiti hanno perduto da un pezzo e non li riconquisteranno più, almeno finché seguiteranno a esibire certe facce, programmi e comportamenti. A comportarsi come una Casta di intoccabili.

A sentirsi molto più vicini agli altri soci della Politica Spa che ai cittadini. Per quanto si sforzi, Grillo non riuscirà mai a danneggiare il Pd quanto lo danneggiano certi suoi dirigenti. Il caso Penati è colpa di Grillo? È colpa di Grillo se D'Alema volava a scrocco sui jet di una compagnia privata che pagava tangenti al rappresentante del Pd all'Enac in cambio di favori nelle gare e finanziava la fondazione Italianieuropei?

E come può pensare di cavarsela pagando il disturbo dopo che l'hanno scoperto come un Minzolini qualunque? La legge sui finanziamenti ai partiti è una vergogna, perché aggira il referendum del ‘93 col trucchetto dei "rimborsi elettorali". Ma si è riusciti ad aggirare pure quella, accettando contributi privati (volare gratis è un modo per farsi finanziare di nascosto) senza dichiararli alla Camera e senza che chi li ha versati li registrasse a bilancio.

Perché il Pd ha un "responsabile per il trasporto aereo"? Perché l'ha piazzato all'Enac, che poi favoriva nelle gare chi gli pagava tangenti e finanziava la fondazione dalemiana? E perché, come il Fatto chiede da mesi, Italianieuropei non rende pubblico l'elenco dei suoi inserzionisti e finanziatori? Sarà mica colpa di Grillo?


2- I GRILLINI CI PROVOCA NOI PRENDIAMO I VOTI DEI DELUSI DAI POLITICI
M. Gu. per il "Corriere della Sera"

E adesso il «migliore alleato» di Silvio, alias Beppe Grillo, deve vedersela col fuoco amico. I blog del Movimento cinque stelle sono presi d'assalto dagli elettori del centrosinistra, imbufaliti per il successo dei grillini che avrebbe favorito la vittoria di misura del Pdl in Molise. «Sinistroidi», li bollano i fan del movimento, che ci tengono a marcare la distanza da Bersani, Vendola e Di Pietro.

A scoperchiare il pentolone in ebollizione è stato il presidente del Consiglio in persona. Parlando con i deputati del Pdl ha augurato al comico genovese «lunga vita politica», convinto che il «95 per cento» degli elettori di Grillo siano «voti sottratti alla sinistra». In tempo reale, come ormai avviene sul web, gli elettori si sono scatenati. «Maledetti berluscones di complemento - scrive sul forum di "M5s" Mario da Cesena -. La storia vi condannerà!». E tale Torquebrada annota furioso: «Dopo il Piemonte i grillini fanno vincere Berlusconi anche in Molise, un bel vaffa è il minimo». Jerry Rossi infierisce e consiglia al «servant» Grillo di andare a riscuotere ad Arcore, «che magari il premier lo invita al bunga bunga».

Dal blog di Grillo alla sua pagina Facebook (che vanta 743.450 fan), sono in diversi a giurare che non lo voteranno più. Ma loro, i grillini, ci ridono sopra e tirano dritto. «Davvero Berlusconi ha detto che siamo i suoi migliori alleati?», si finge sorpreso Antonio Federico, il candidato presidente che in Molise ha preso 10.650 voti, pari al 5,6 per cento. «È normale che il premier faccia queste provocazioni... In Italia la politica è come uno stadio, dove due squadre di calcio si sfidano e sugli spalti si tifa».

Voi per chi tifate, per il centrosinistra o per il centrodestra? «Non c'è una carta di identità del nostro elettore medio, noi peschiamo nel non voto, tra i cittadini stanchi di un certo modo di fare politica». Non vi dispiace indebolire l'opposizione? «Non siamo una frangia del Pd che per ripicca si è separata e non ci interessa essere contro qualcuno. In vent'anni che Berlusconi è al potere il centrosinistra non è riuscito a fare nulla...».

3- MOVIMENTO 5 SBERLE
Fabio Martini per "la Stampa"

Per una volta Beppe Grillo si concede un'ironia leggera, senza additivi e senza insulti: «In Molise abbiamo fatto perdere il Pdmeno-elle? Loro, a perdere, ci riescono da soli, non hanno bisogno di appoggi esterni...». Da due giorni, non appena si è scoperto che il centrosinistra avrebbe vinto le elezioni in Molise se avesse intercettato i voti andati invece ai grillini, è partito un refrain recriminatorio: Grillo, hai regalato la vittoria a Berlusconi. Ma il comicoguru non sembra scomporsi: «Prima delle elezioni per i media il Movimento Cinque Stelle non esisteva e adesso i voti sono diventati di proprietà privata» del Pd e non una «libera scelta dei cittadini».

Una cosa è certa: i grillini, che non si sono mai coalizzati con nessuno, hanno ottenuto nel periferico Molise un risultato per certi versi sbalorditivo. In un'area che non è la Silicon Valley e neppure l'Emilia Romagna ed è disseminata di piccoli centri con pochi abitanti; in una regione dove da anni c'è la massima concentrazione di voto di preferenza-clientelare, il candidato-presidente del «Cinque Stelle» ha ottenuto il 5,6%, circa la metà della percentuale ottenuta dalla lista del Pd.

E così il Molise ha finito per diventare il catalizzatore di un'ascesa sempre più plateale. Dopo una miriade di carotaggi iniziati nel 2008 e approdati al 3,7% delle Regionali piemontesi, il Movimento ha fatto boom alle amministrative della scorsa primavera: i grillini - facce «pulite» di giovani mediamente meno «incazzati» del loro guru e mai comparsi in tv - avevano ottenuto percentuali importanti in città come Bologna (9,5%), Ravenna (9,8%), Savona (9%), Trieste (6%), Arezzo (5,9%), riuscendo ad eleggere un consigliere comunale a Milano, strappando risultati a due cifre in cittadine come San Mauro Torinese (10,6%), Rimini (11,3%), Nardò (10,4%) e percentuali importanti in tante altre realtà.

Preso sottogamba dai partiti concorrenti ma anche dai mass-media, il Movimento Cinque Stelle è stato generalmente etichettato come espressione dell'antipolitica. Ma è davvero così? E ancora: vista l'idiosincrasia a coalizzarsi, non è che alle prossime Politiche la percentuale al «Cinque Stelle» potrebbe far mancare al centrosinistra i voti decisivi? Così come fece nel 2000 l'indipendente Ralph Nader, ai «danni» del democratico Al Gore?

La prima sorpresa si scopre, attraversando i loro siti. Nati e cresciuti sulla Rete, unici capaci a trasformare il web in un modello politico-organizzativo efficace, qualche mese fa tutti i grillini in politica hanno fatto sapere ai propri elettori di essersi drasticamente autoridotti le indennità, tenendo per sé l'equivalente di un buono stipendio impiegatizio e devolvendo il resto per opere pubbliche o a favore del Movimento. Con reazioni, da parte di chi leggeva, di compiacimento, ma anche con l'invito a non esagerare. Uno ha scritto a Mattia Calise, consigliere comunale a Milano: «Dai, Mattia, trattieni qualcosa in più per te!».

Spiega Mario Adinolfi, da anni animatore di uno dei blog più cliccati della Rete: «Questo rifiuto del privilegio del politico è stato dirompente per l'ulteriore ascesa di un movimento che basa il suo successo su tre fattori: far politica utilizzando al meglio il Web, farla con giovani che rendono conto in modo trasparente del loro operato e farla con una forte connotazione anticasta. E finora non hanno calato l'asso-Grillo, sono quasi senza soldi perché il loro guru è un po' tirchio e sono stati osteggiati da tutti i commentatori».

Le proposte programmatiche e gli austeri stili di vita dei grillini? Importanti ma meno decisivi della loro grinta. Racconta l'assessore al Bilancio di Milano Bruno Tabacci: «In Consiglio Calise ha molta grinta, ma anche molto garbo». E il Pd? Anziché chiedersi se sia riproducibile un modello alternativo per un certo tipo di elettorato, per ora ha preferito indicare i grillini come capro espiatorio.

Continuando così, non c'è il rischio di un effetto-Nader? «Il rischio c'è - dice Pippo Civati, l'unico nel Pd a prenderli sul serio da tempo - anche perché come fa il Pd a dire certe cose? Il Cinque Stelle non è un alleato che se ne è andato e prende voti anche da chi non vota più Pd. Le elezioni si perdono sempre per colpa propria».

 

BEPPE GRILLO CON I LIMONI IN VAL DI SUSA PER CALMARE GLI EFFETTI DEI LACRIMOGENIBEPPE GRILLO IN SPIAGGIA beppe grillo billy bilancia marco trani al pascia CALISE E GRILLOGRILLO PARLA IN VAL SUSA Beppe Grillo in vacanza a Porto Cervo Olympia grillobeppe GRILLO nightmareBEPPE GRILLO IN CARLO MARXBEPPE GRILLO E MARCO TRAVAGLIO - Copyright PizziBEPPE GRILLO ELIO LANUTTI ANTONIO DI PIETRO - Copyright PizziPIERFERDINANDO CASINI PIERLUIGI BERSANI PIERLUIGI BERSANI PIERFERDINANDO CASINI MARCO FOLLINI ralph nader 001La massaggiatrice che accusò Al Gore di molestieMASSIMO D'ALEMA CON BENEDETTO XVIDALEMA NOBILUOMO E LA MOGLIE DA PAPA RATZINGERDALEMA NOBILUOMO DA PAPA RATZINGERpippo-civatiPENATI E TABACCI

Ultimi Dagoreport

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...