ignazio visco fabio panetta

E’ ORA DI ALZARE GLI STIPENDI, LO DICE IL GOVERNATORE DI BANKITALIA – FABIO PANETTA CHIEDE AGLI IMPRENDITORI E AL GOVERNO PIÙ GENEROSITÀ CON I LAVORATORI, “DOPO LE PERDITE DI POTERE D’ACQUISTO SUI SALARI” - A DIFFERENZA DI IGNAZIO VISCO CHE DA TRE ANNI EVOCAVA I RISCHI DI UNA SPIRALE TRA SALARI E INFLAZIONE, PANETTA CHIEDE DI IRROBUSTIRE I SALARI: “OGGI LA PROBABILITÀ CHE UN RAFFORZAMENTO SALARIALE DIA IL VIA A UNA RINCORSA SALARI-PREZZI È ESIGUA” - NEL 2026 I SALARI REALI ITALIANI POTREBBERO USCIRE DALL’ONDATA INFLATTIVA PIÙ BASSI DEL 6% - URGONO NUOVI CONTRATTI COLLETTIVI: ALLA FINE DELLO SCORSO ANNO OLTRE METÀ DEI DIPENDENTI ITALIANI ERA "COPERTO" DA UN ACCORDO SCADUTO…

1 - “FAR SALIRE I SALARI È FISIOLOGICO” LA RICETTA DI PANETTA PER LA RIPRESA

Estratto dell’articolo di Andrea Greco per “la Repubblica”

 

fabio panetta 2

Il primo intervento di Fabio Panetta come governatore al 30° Forex è all’insegna del rigore, anche perché «la congiuntura globale resta fiacca». Nei conti pubblici dell’Italia, nella gestione di rischi e investimenti tecnologici per le banche vigilate. Mentre servirebbe più generosità con i lavoratori, «dopo le perdite di potere d’acquisto sui salari», tanto che l’inflazione scende «a velocità pari o superiore a quella a cui era aumentata», e il lavoro «ha un’incidenza ben inferiore sui costi delle imprese a quella dei beni intermedi e dell’energia».

 

SALARIO MINIMO - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY

Il banchiere centrale, distinguendosi dal precedessore Ignazio Visco che da tre anni evocava i rischi di una spirale viziosa tra salari e inflazione, auspica il contrario: «Oggi la probabilità che un ipotetico rafforzamento salariale dia il via a una tardiva rincorsa salari-prezzi è esigua. Con pressioni inflazionistiche che volgono al ribasso e profitti delle imprese elevati, un qualche recupero del potere d’acquisto dei salari dopo le perdite subite è fisiologico e potrà sostenere i consumi e la ripresa».

 

ANDAMENTO DEI SALARI REALI

Un assist colto dal segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri: «Da sempre riteniamo che un aumento dei salari possa far bene alla nostra economia. Il 2024 dunque sia l’anno del rinnovo dei contratti, scaduti o in scadenza per 10 milioni di lavoratori, dando seguito alle riflessioni del governatore». […]

 

L’Italia deve «muoversi su più fronti per accelerare il consolidamento dei conti: una gestione prudente della finanza pubblica, volta a conseguire adeguati livelli di avanzo primario, di pari passo con riforme e investimenti per rilanciare la crescita». Nessun ribaltone in campo geopolitico — «anche l’adesione all’Ue e al blocco Atlantico diventano vantaggi competitivi in un quadro internazionale più difficile» — e nessun deficit in Italia: anche perché la crescita del Pil 2024, rivista al ribasso dalla Bce allo 0,8%, «potrebbe risultare ottimistica alla luce delle informazioni recenti».

fabio panetta iccrea 1

 

Due sono direttrici suggerite al governo per «un sentiero di crescita»: uno, «dare certezza agli investitori su una traiettoria discendente del debito pubblico», per produrre «una riduzione dello spread che renda meno arduo il percorso»; due, stimolare gli investimenti in innovazione e produttività. Panetta non è entrato nel merito sui tassi — «ogni congettura sarebbe un esercizio sterile e irrispettoso della collegialità del Consiglio Bce» — ma ha notato che il rischio prospettico è casomai che i prezzi si raffreddino troppo, schiacciando la domanda aggregata.

 

ignazio visco considerazioni finali 2023

«L’economia europea non ha finora subito una recessione profonda, ma ristagna da molti trimestri e non emergono segnali di decisa accelerazione. Se la politica monetaria tardasse troppo ad accompagnare la disinflazione in atto potrebbero emergere rischi al ribasso che contrasterebbero con la natura simmetrica dell’obiettivo» di inflazione al 2% della Bce. Un segnale chiaro, che il banchiere ha corredato con tre “condizioni” per tagliare: disinflazione, prezzi in continuo calo e obiettivo del 2% mai in discussione.

 

Panetta predica rigore anche alle banche: «Seppure i principali indicatori di bilancio offrono un’immagine positiva», non devono deflettere, usando il capitale accumulato anche grazie al balzo dei tassi — il patrimonio è salito al 15,8% medio degli attivi, e nel 2023 il settore farà oltre 20 miliardi di utili netti — per investire in innovazione digitale, e rapporti migliori con i clienti. […]

l opinione degli italiani sul salario minimo sondaggio euromedia 21 luglio 2023

 

2 - I PRIMI AUMENTI NON BASTANO IL CARO VITA CI COSTERÀ IL 6% IN BUSTA PAGA

Estratto dell’articolo di Filippo Santelli per “la Repubblica”

 

«Un qualche recupero del potere d’acquisto dei salari, dopo le perdite subite, è fisiologico e potrà sostenere l’economia», dice il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta.

La buona notizia è che questo recupero è iniziato, in Europa e anche in Italia: il 2024 sarà il primo anno, dopo tre di erosione, in cui la crescita delle buste paga supererà quella dei prezzi.

 

fabio panetta foto di bacco

Il problema è che durante la super inflazione l’impoverimento delle retribuzioni italiane, già ferme da decenni, è stato tra i più gravi delle economie avanzate. […] nel 2026, hanno stimato gli economisti di Prometeia, i salari reali italiani potrebbero uscire dall’ondata inflattiva più bassi del 6%. Confermando […] il progressivo impoverimento dei lavoratori italiani.

 

Il conto della mazzata è nella differenza tra buste paga e inflazione degli ultimi tre anni. Nel 2021 le retribuzioni in Italia sono cresciute dello 0,6%, contro l’1,9 dei prezzi; nel 2022 del 3,6%, contro l’8,1 dei prezzi; nel 2023 del 3,1% contro il 5,6 dei prezzi. La perdita è la più decisa tra i Paesi Ocse, ha scritto l’Organizzazione […]

 

nel resto d’Europa […] le buste paga hanno galoppato, in media oltre il 5%. E anche se la dinamica dei salari italiani potrebbe rafforzarsi quest’anno, ipotizza Bankitalia nel suo ultimo bollettino, lo “spread” con l’Europa resterà. […] Uno dei motivi è il limbo dei contratti collettivi, che in assenza di salario minimo restano l’unica trincea delle retribuzioni.

SALARIO MINIMO DATI 2019

 

Nonostante recenti rinnovi generosi, come quello dei bancari, e l’anticipo sul futuro rinnovo per i dipendenti pubblici, alla fine dello scorso anno oltre metà dei dipendenti italiani restava coperto da un accordo scaduto, in media da due anni e mezzo, dunque con livelli retributivi che fotografano il mondo di prima. […]

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? INNANZITUTTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO BLOCCA DI FATTO OGNI POSSIBILE ASSALTO DELL’ARMATA “CALTA-MELONI” AL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI – CERTO, I MANAGER DECADONO SOLO DOPO UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA GIÀ DA ADESSO LOVAGLIO E E COMPAGNIA POTREBBERO ESSERE SOSPESI DAL CDA O DALLA VIGILANZA DI BANKITALIA - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DEI PM DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE FAVORITA DA PALAZZO CHIGI DELLA COMBRICCOLA ROMANA, SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO'') - OGGI IN BORSA MONTE PASCHI SIENA HA CHIUSO PERDENDO IL 2,12%, MEDIOBANCA -0,15% MENTRE, ALLONTANANDOSI CALTARICCONE, GENERALI GUADAGNA LO +0,47%...

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?